lunedì 4 giugno 2012
Il Papa: la fedeltà matrimoniale non è facile, ma l'amore può trionfare (Izzo)
PAPA: FEDELTA' MATRIMONIALE NON E' FACILE, MA L'AMORE PUO' TRIONFARE
(AGI) - Milano, 3 giu.
(dall'inviato Salvatore Izzo)
"La vostra vocazione non e' facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell'amore e' una realta' meravigliosa, e' l'unica forza che puo' veramente trasformare il mondo". E' questo il messaggio che Benedetto XVI ha affidato alle famiglie di 150 paesi che hanno partecipato all'Incontro Mondiale delle Famiglie, che si e' concluso con una grande concelebrazione (50 cardinali, 300 vescovi e mille sacerdoti) al Parco Nord di Milano, nell'area dell'aeroporto di Bresso. Il Papa ha riconosciuto con queste parole la difficolta' di mantenere l'impegno della fedelta' assunto al momento del matrimonio che, ha spiegato davanti ad una platea sterminata (almeno un milione di fedeli in buona parte arrivati dalle diocesi della Lombardia) non e' un'invenzione umana ma di Dio stesso che "creo' l'uomo a sua immagine, maschio e femmina, li benedisse e disse loro: siate fecondi e moltiplicatevi". Uomo e donna, dunque, ha ricordato, "hanno pari dignita', ma anche proprie e complementari caratteristiche, perche' siano dono l'uno per l'altro". E' il "progetto di Dio sulla coppia umana" che "trova la sua pienezza" nel matrimonio elevato da Gesu' a sacramento, con la richiesta di "un amore fedele e totale" che diventa "fecondo nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell'educazione attenta e sapiente".
Un ideale al quale non tutti riescono ad aderire. E Joseph Ratzinger non condanna ma apre le braccia verso chi non ce la fa. "Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica", ha assicurato ai divorziati risposati. "Vi incoraggio - ha chiesto loro - a rimanere uniti alle vostre comunita', mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza". Una parola rivolta dunque "anche ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione, dei quali - per affermare che essi "sono pienamente nella Chiesa" - aveva parlato con grande commozione a braccio anche nella serata di ieri, rispondendo in diretta televisiva alle domande di una coppia di psicolgi esperti nella terapia di coppia.
"Mi hanno colpito la grande attenzione e la considerazione di Benedetto XVI per la sofferenza dei divorzati riaposati, che pure si trovano in condizioni irregolari per la Chiesa", ha confidato ai giornalisti il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, nel briefing conclusivo tenuto alla Fiera di Milano.
"Restando nella dottrina classica, il Papa ha pero' sottolineato il valore positivo della loro sofferenza, cioe' della dolorosa rinuncia ai sacramenti e ha detto che non e' inutile: e' un dono per la Chiesa e deve essere vissuto comunitariamente".
"Il Pontefice - ha aggiunto Lombardi - ha voluto ricordare a tutti il concetto della comununione spirituale dalla quale certo i divorziati risposati non sono esclusi. Infatti, non c'e' solo quella sacramentale, il Corpo di Cristo si comunica anche cosi' alla comunita' che e' la Chiesa".
Padre Lombardi ha ricordato che "la riaffermazione ordinata e ricca di questa mattina, un breve trattato molto sentito sui valori della famiglia, va letto insieme alle risposte di ieri che rappresentano un contributo prezioso e originale".
"Il Papa - ha osservato - e' arrivato ieri sera a Bresso in grandissima forma e abbiamo notato tutti la
precisione con la quale ha risposto ai quesiti, toccando vari punti interessanti, come le responsabilita' della politica e quelle dei datori di lavoro sulla famiglia, tutti elementi per il bene comune".
"Il Pontefice - ha aggiunto Lombardi - ha voluto ricordare a tutti il concetto della comunione spirituale dalla quale certo i divorziati risposati non sono esclusi. Infatti, non c'e' solo quella sacramentale, il Corpo di Cristo si comunica anche cosi' alla comunita' che e' la Chiesa".
E certamente per tutti i genitori, quale che sia la loro situazione rispetto alla legge della Chiesa, vale l'esortazione centrale dell'omelia al Parco Nord: "abbiate cura dei vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenita' e fiducia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nelle fragilita'. Ma anche voi figli, sappiate mantenere sempre un rapporto di profondo affetto e di premurosa cura verso i vostri genitori, e anche le relazioni tra fratelli e sorelle siano opportunita' per crescere nell'amore".
"Davanti a voi - ha detto Ratzinger - avete la testimonianza di tante famiglie, che indicano le vie per crescere nell'amore: mantenere un costante rapporto con Dio e partecipare alla vita ecclesiale, coltivare il dialogo, rispettare il punto di vista dell'altro, essere pronti al servizio, essere pazienti con i difetti altrui, saper perdonare e chiedere perdono, superare con intelligenza e umilta' gli eventuali conflitti, concordare gli orientamenti educativi, essere aperti alle altre famiglie, attenti ai poveri, responsabili nella societa' civile". Secondo Benedetto XVI, sono questi "gli elementi che costruiscono la famiglia".
"Viveteli con coraggio certi che, nella misura in cui, con il sostegno della grazia divina, vivrete l'amore reciproco e verso tutti, diventerete - ha promesso - un Vangelo vivo, una vera Chiesa domestica".
Prima di lasciare il palco, dominato da una suggestiva cupola in plexiglass che riproduceva le vetrate del Duomo, il Papa ha potuto annunciare che il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie avra' luogo nel 2015, a Filadelfia, negli Stati Uniti d'America. Padre Lombardi ha poi anche chiarito che una visita di Benedetto XVI alle zone del Nord Italia colpite dal sisma "non e' ancora in programma: una visita di questo genere - ha spiegato - non si fa nell'imminenza dell'evento, per non creare ulteriori aggravi di lavoro a chi sta operando nei soccorsi. Bisogna attendere un po'".
Per intanto, il Papa rinfrancato dal bagno di folla di questi giorni se ne e' tornato sereno in Vaticano: "conosce bene - ha ricordato Lombardi ai giornalisti che gli chiedevano nuove reazioni su Vatileaks - la situazione della Chiesa e i problemi e non si spaventa per quanto accade: lui che e' il fondamento, la roccia della nostra fede, non e' minimamente messo in incertezza da difficolta' che si possono incontrare".
E anche i suoi collaboratori ostentano una certa tranquillita': "sono mesi che vediamo pubblicare documenti anonimi e firmati, e' evidente che chi ha recepito questa grande quantita' di testi se li gioca non con l'intenzione di fare tutto in una volta e di lasciarci tranquilli", ha detto Lombardi commentando la pubblicazione su un quotidiano di una lettera ridervata del cardinale Raymond Leo Burke, prefetto della Segnatura Apostolica, al segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, sul tema delle liturgie dei neocatecumenali, accompagnata da un testo anonimo che critica lo stesso Bertone e il segretario del Papa, monsignor Georg Gaeswein. "Personalmente - ha tagliato corto Lombardi - non sono stupito e non sono preoccupato piu' di prima, sappiamo che sono usciti tanti documenti".
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