venerdì 15 giugno 2012

Il Papa accetta le dimissioni del vescovo ribelle di Pola. Benedetto XVI al direttore della Fao: ci sarebbero le risorse per vincere la fame (Izzo)


PAPA: ACCETTA DIMISSIONI VESCOVO RIBELLE DI POLA DOPO CONTENZIOSO


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 14 giu. 


Benedetto XVI ha accettato oggi le dimissioni del vescovo croato di Parenzo e Pola, monsignor Ivan Milovan, che aveva contestato una decisione vaticana in merito alla restituzione ai benedettini italiani di Praglia della proprieta’ di un monastero di Dajla, in Istria, nazionalizzato dallo Stato Jugoslavo e poi trasmesso dalla Repubblica Croata della Diocesi. 
Gli succede il coadiutore, monsignor Drazen Kutlesa, nominato qualche mese fa per sanare i contrasti.
La Santa Sede aveva adottato un provvedimento per ripristinare "per quanto ad oggi possibile, la condizione determinata dalla volonta’ testamentaria del donatore originario che, a causa di vicissitudini storiche, per molti anni non e’ stata rispettata" e richiedere "alla Diocesi di risarcire l’Abbazia di Praglia, a titolo di indennizzo per i beni che la Diocesi ha previamente alienato o che comunque non sono restituibili. La misura di tale indennizzo e’ da ritenersi meramente forfettaria, in quanto il valore dei beni gia’ alienati dalla Diocesi e’ di gran lunga superiore". 


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PAPA: A DIRETTORE FAO, CI SAREBBERO RISORSE PER VINCERE FAME


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 14 giu. 


Benedetto XVI resta dell'idea che  vi siano "risorse sufficienti per soddisfare i bisogni alimentari di tutto il mondo". 
E lamenta ancora una volta il fatto che "persistano ostacoli di ordine economico, sociale e politico che impediscono di soddisfare tali bisogni". Lo ha affermato lo stesso Papa ricevendo in Vaticano il direttore generale della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), Jose' Graziano da Silva, il quale, successivamente, ha incontrato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, accompagnato dall'arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Durante i "cordiali colloqui", afferma una nota, "si e' auspicato che il settore rurale torni ad assumere un ruolo primario nelle strategie di sviluppo, che siano promossi modelli sostenibili di produzione agricola e di consumo alimentare e che si garantisca maggiore equita' ed efficienza nella gestione del sistema alimentare". Ed "e' stato vivamente apprezzato l'impegno della Santa Sede e della Chiesa cattolica per combattere la fame e la poverta', soprattutto nel continente africano, e rimediare alla preoccupante situazione della sicurezza alimentare mondiale".


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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Aveva contestato?

Il vescovo croato aveva sporto denuncia presso la magistratura! Se questa in certi ambienti è solo una contestazione?
Io l`avrei scomunicato!

Andrea ha detto...

Chi vuole, può vedere i commenti a "Via il Vescovo croato.." (ieri)

Anonimo ha detto...

Caro Andrea,ho letto i commenti da lei menzionati e mi trova in linea di massima d'accordo,ma,mi corregga se sbaglio,fino al 1929 l'elezione dei vescovi da parte della chiesa cattolica era sotto il patronato e l'approvazione dello stato italiano,quindi venivano di fatto più o meno imposti;dopo i patti lateranensi si ebbe una maggiore 'libertà',però restano sempre forti dubbi su questa libertà.Dopo il vat2,è successo il 'aprés de moi le déluge'e ogni conferenza episcopale ha fatto in pratica ciò che ha voluto,infischiandosene bellamente delle reali direttive papali e trincerandosi dietro lo 'spirito del concilio'e l'ermeneutica' dello stesso,che tradotta in soldoni significa non ce ne può importare di meno del vaticano,del papa e ognuno interpreta a modo suo ogni cosa,a partire dalla liturgia;vorrei ricordare che nella mia regione,l'EmiliaRomagna ci fu il più alto numero di preti spretati,sposati,apostati ed eretici(non che ce ne sia da vantarsi),ma questo è il cumulo di rovine che BXVI ora deve tentare non di ricostruire,perchè non ne ha il tempo,ma almeno di accantonare,sperando nell'aiuto dei suoi collaboratori,ma visti i chiari di luna....GR2

Andrea ha detto...

Caro GR2, sono particolarmente ignorante in materia, ma da un'occhiata al Concordato mi pare di capire che il termine "patronato" si riferisse ai beni ecclesiastici, mentre per le nomine si parlava di "exequatur" e di "regio placet".
Uno degli elementi straordinari del Concordato fu l'abolizione di tutte queste indebite "tutele" dello Stato italiano sulla Chiesa.

Commovente poi l'art.28: "Per tranquillare le coscienze, la Santa Sede accorderà piena condonazione a tutti coloro che, a seguito delle leggi italiane eversive del patrimonio ecclesiastico, si trovino in possesso di beni ecclesiastici".

Mi permetto comunque di richiamare ciò che dicevo sotto l'articolo di ieri: penso che la "piemontesizzazione religiosa" dell'Italia otto-novecentesca sia stata frutto essenzialmente di un trasferimento in ambito ecclesiastico della mentalità "vincente" in sede politica. La stessa cosa avvenne dopo il Concilio per quanto riguarda l'abusiva democratizzazione della Chiesa tramite le Conferenze Episcopali, impostate come soggetti "sindacalmente alternativi" al Vaticano.

A proposito dell'Emilia-Romagna, certamente è un caso particolarmente doloroso, per voi e per tutti.
Solo Guareschi riuscì a girare in positivo (in parte alterando la realtà) una situazione davvero dura.
Pare che l'origine di ciò sia, fra l'altro, l' "inadeguata opposizione" del Clero romagnolo ai Giacobini invasori (fine 1700).

Cari saluti

Anonimo ha detto...

Sì,l'opposizione ai giacobini fine xviii secolo fu 'inadeguata',ma peggio andò con l'occupazione napoleonica,che spazzò via definitivamente tutti gli ordini religiosi,distruggendo gli archivi parrocchiali,rubando suppelletili,statue,facendo del Tempio malatestiano stalla per i suoi cavalli,praticamente distruggendo memorie religiose preziosissime,destituendo i Gesuiti e i Servi di Maria di ogni bene ;il seguito è stato il socialismo e poi il comunismo da cui non ci siamo mai liberati.I preti si sono adeguati,sono tutti più rossi che non si può(tranne qualche rara avis)adesso il povero Lambiasi deve accettare oves et boves et alia animalia,osteggiato e ignorato dai più,fa onestamente quel che può,cercando di calpestare il minor numero di piedi possibile,un vero peccato,perchè è veramente valido,ma questo passa il convento,brodo lungo(e cattivo)e seguitate.Mi scuso per il ritardo nel rispondere,cause di forza maggiore.Con rispetto GR2

Andrea ha detto...

Grazie, caro GR2.

Se non le sono ancora venute a nausea le mie stupidaggini, c'è qualcosa sotto "Verso il reintegro.."

Gloria ai martiri del Comunismo e viva Giovannino Guareschi !