mercoledì 21 marzo 2012

Aumenta in Europa l'intolleranza verso i cristiani. Secondo un rapporto pubblicato dall'Oidce (O.R.)

Secondo un rapporto pubblicato dall'Oidce

Aumenta in Europa l'intolleranza verso i cristiani

ROMA, 20. "I vescovi in Europa sono particolarmente attenti a queste manifestazioni di discriminazione e d'intolleranza religiosa che confermano quanto alcuni valori e diritti fondamentali della nostra Europa siano lungi dall'essere una realtà acquisita". Lo ha detto monsignor András Veres, vescovo di Szombathely (Ungheria), a commento del Rapporto 2011 dell'Osservatorio sull'intolleranza e sulla discriminazione religiosa in Europa (Oidce). Un dossier dedicato, in particolare, ai casi di intolleranza e discriminazione religiosa dei cristiani in Europa. "Credere in Dio - ha sottolineato il presule, che è anche incaricato dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee) a seguire le attività dell'Oidce - non deve essere percepito come una colpa o un segno di debolezza. Vivere e testimoniare il proprio credo religioso nel rispetto della libertà e sensibilità altrui non potrà che essere di beneficio per tutti, credenti o non, cristiani o non".
Secondo il rapporto, in Europa si registrano sempre più casi d'intolleranza e di discriminazione contro i cristiani. Allo stesso tempo, il crescente interesse dei media ha dato voce all'anonima sofferenza di casi di persone che sempre più acquisiscono una rilevanza internazionale. Le statistiche mostrano l'ampiezza del problema: il 74 per cento degli interpellati in un sondaggio effettuato nel Regno Unito affermano che c'è più discriminazione negativa contro i cristiani che contro le persone di altre fedi. L'84 per cento del crescente vandalismo in Francia è diretto contro i luoghi di culto cristiani. In Scozia, il 95 per cento della violenza a sfondo religioso ha come obiettivo i cristiani. "Il rapporto - sottolinea monsignor Veres - vuole essere un invito per tutti i cristiani che abbiano sperimentato una forma di discriminazione o d'intolleranza per la loro appartenenza confessionale a uscire dall'anonimato e a farsi coraggio: credere in Dio non deve essere percepito come una colpa o un segno di debolezza. I vescovi d'Europa si sentono solidali con quanti non vedono i propri diritti rispettati e ricordano che la libertà religiosa è un bene prezioso che va custodito così da continuare a essere un pilastro della pace del nostro continente".
Gli incidenti d'intolleranza e discriminazione contro i cristiani sono suddivisi dall'Osservatorio in diverse categorie: libertà di religione, libertà di espressione, libertà di coscienza, politiche discriminatorie, esclusione dei cristiani dalla vita politica e sociale, repressione dei simboli religiosi, insulto, diffamazione e stereotipi negativi, incidenti per odio, vandalismi e dissacrazione e, da ultimo, crimini di odio contro singoli individui.
Nel rapporto vengono annoverati casi clamorosi come la denuncia per "crimini contro l'umanità" del maggio 2011 contro il Pontefice a motivo della dottrina della Chiesa cattolica in materia di morale sessuale, oppure la campagna all'università di Granada per rimuovere dall'ateneo la facoltà di teologia, vista come violazione dei principi costituzionali spagnoli di laicità e neutralità. Numerosi i casi riportati dalla Germania in cui emerge una forte limitazione alla libertà di associazioni confessionali di svolgere attività anti-abortive. In Inghilterra, a Jersey, i postini si sono rifiutati di distribuire nelle case cd contenenti registrazioni del Vangelo di san Marco. Episodi d'intimidazione si sono registrati verso professionisti che facevano obiezione di coscienza su temi come aborto ed eutanasia. Come il caso di una farmacia di Berlino assalita dai vandali perché il titolare non ha venduto la "pillola del giorno dopo", perché cattolico. Esistono - si legge nel dossier - casi di esclusione dei cristiani dalla vita sociale e pubblica (come il tentativo in Spagna di sopprimere cappellanie e altri luoghi di culto dagli atenei).
Infine, sono numerosissimi i riferimenti a episodi di "vandalismo e dissacrazione di chiese, luoghi di culto e oggetti sacri" in Austria, Germania, Spagna e, soprattutto, Francia. Il rapporto ricorda anche l'aggressione ai giovani cattolici durante la Giornata mondiale della gioventù a Madrid.
Il documento è l'unica indagine esauriente esistente riguardo alla situazione dei cristiani in Europa.
L'Osservatorio è membro della piattaforma per i diritti fondamentali dell'agenzia Ue e lavora in stretta collaborazione con l'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione in Europa.

(©L'Osservatore Romano 20-21 marzo 2012)

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