100 documenti dell'Archivio Segreto vaticano in mostra a Roma
Per celebrare i suoi 400 anni, l’Archivio Segreto Vaticano mette in mostra 100 documenti relativi ad un periodo storico compreso fra l’VIII e il XX secolo. Tra le stanze dei Musei Capitolini, la mostra evento si intitola “Lux in arcana - L’Archivio Segreto Vaticano si rivela”. I preziosissimi documenti potranno essere ammirato fino al 9 settembre. Ad Umberto Broccoli, Sovraintendente dei Beni Culturali della Capitale, Emanuela Campanile ha chiesto prima di tutto di spiegare la straordinarietà della mostra:
R. – Per la prima volta vengono esposti 100 documenti dell’Archivio Segreto Vaticano, quindi un evento unico nel suo genere: unico, ma spero ripetibile. Unicità anche per le forze materialmente in campo. Parlerei di ricongiungimento, perché sono i Musei Capitolini che ospitano una mostra del Vaticano: noi ricordiamo infatti che Roma cristiana, che è la base di Roma medievale, è nata qui, in questo triangolo che vede il Campidoglio, il Laterano e San Pietro e quindi il Borgo. Dunque è come un ricongiungimento della storia qui in Campidoglio, attraverso i documenti antichi, vergati con l’inchiostro su pergamena. Ed è anche un ricongiungimento con le tecnologie nuove, perché la mostra dà uno spazio infinito alla multimedialità, per poter vedere anche con gli occhi del terzo millennio. Quindi unicità e ricongiungimento.
Alessandro Rubecchini, responsabile della conservazione dei documenti esposti alla mostra e responsabile del laboratorio di conservazione e restauro dell’Archivio Segreto Vaticano ci parla, innanzitutto, dell’allestimento:
R. – Tutte le teche e le bacheche che sono state costruite appositamente e su misura per ciascun documento sono state tutte provate e sperimentate in modo da rendere il più possibile idonea la conservazione di questi preziosissimi e unici documenti durante i sei mesi della mostra.
D. – Perché si chiama Archivio Segreto Vaticano?
R. – Tutti pensano che nell’Archivio Segreto Vaticano ci siano nascoste cose particolari. In realtà segreto deriva dal latino “secretum” che significa privato: in pratica è l’archivio privato dei Papi.
D. – Nell’Archivio ci sono documenti non consultabili e perché?
R. – Ci sono dei documenti momentaneamente non consultabili, come in qualunque altro archivio al mondo. Non è una anomalia, perché per poter consultare certi documenti c’è bisogno di riordinarli. Se prendiamo, ad esempio, tutta la documentazione relativa a Giovanni Paolo II, ci sono circa 15 mila buste e questo significa avere milioni e milioni di documenti da numerare e inventariare. Solo così possiamo rendere questi documenti consultabili agli studiosi.
D. – Una mostra - “Lux in arcana - L’Archivio Segreto Vaticano si rivela” – che percorre circa 12 secoli di storia: ovviamente anche il materiale con cui sono fatti questi documenti è cambiato?
R. – Il materiale si è evoluto, perché c’è stato sempre più bisogno di scrivere. Prima si utilizzavano le pergamene, perché era molto costoso ma si scriveva poco: nella Firenze del ‘400 un codice miniato costava quanto un palazzo di quattro piani…
D. – I materiali con cui sono fatti questi documenti?
R. – Dalla pergamena alla carta, a materiali anche più particolari: la lettera dell’Imperatrice Elena Sidicina è fatta di seta, quella degli indiani d’America è fatta con la corteccia di betulla. Ogni cultura utilizzava i materiali che aveva a disposizione. (mg)
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