BENEDETTO XVI: UDIENZA, “NON SI PUO’ FARE A MENO DI PREGARE”
“In ogni situazione della vita non si può fare a meno di pregare, specie nel momento della prova e nelle difficoltà”.
A ribadirlo è stato oggi il Papa, che da Castelgandolfo ha ripreso il ciclo di catechesi sulla preghiera, iniziato il 4 maggio scorso.
Nella prima udienza generale dopo la pausa di luglio, Benedetto XVI ha inviato a bussare sempre “con fiducia alla porta del Signore”, senza temere “di ricorrere a Lui e di presentargli con fiducia le nostre richieste, nella certezza di ottenere ciò di cui abbiamo bisogno”. Soffermandosi in particolare sulla figura di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, patrono degli studiosi di teologia morale e dei confessori, il Papa ha affermato che il santo “ci ricorda che il rapporto con Dio è essenziale nella vita e che solo con una preghiera personale quotidiana e con la partecipazione ai Sacramenti, può crescere in noi la presenza divina che indirizza il nostro cammino, lo illumina e lo rende sicuro e sereno, anche in mezzo a difficoltà e pericoli”.
Da Sant’Alfonso il Papa ha ripreso la definizione di preghiera come “mezzo necessario”, e ha esortato i fedeli a interrogarsi sulla “questione centrale: che cosa è davvero necessario nella nostra vita?”
“La salute e tutte le grazie che per quella ci bisognano”, la risposta di S. Alfonso, che comprendeva “non solo la salute del corpo, ma anzitutto quella dell’anima”.
“Più che di ogni altra cosa - ha commentato il Santo Padre - abbiamo bisogno della sua presenza liberatrice che rende davvero pienamente umano, e perciò ricolmo di gioia, il nostro esistere. E solo attraverso la preghiera possiamo accogliere Lui, la sua Grazia, che, illuminandoci in ogni situazione, ci fa discernere il vero bene e, fortificandoci, rende efficace la volontà, cioè la rende capace di attuare il bene conosciuto”.
“Il discepolo del Signore sa di essere sempre esposto alla tentazione e non manca di chiedere aiuto a Dio nella preghiera, per vincerla”, ha sottolineato il Papa: “Anche noi, consapevoli della nostra debolezza - l’esortazione papale - dobbiamo chiedere l’aiuto di Dio con umiltà, confidando solo sulla ricchezza della sua misericordia”. Sulla scia di Sant’Agostino, sant’Alfonso “invita ogni cristiano a non aver timore di procurarsi da Dio, con le preghiere, quella forza che non ha, e che gli è necessaria per fare il bene, nella certezza che il Signore non nega il suo aiuto a chi lo prega con umiltà”.
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