domenica 29 luglio 2012

La "bomba" a sorpresa del Papa: Cordileone arcivescovo di San Francisco (Rodari)

La "bomba" a sorpresa del Papa: vescovo antigay nella capitale gay 


Benedetto XVI nomina monsignor Salvatore Cordileone ai vertici della diocesi di San Francisco. Delle nozze fra persone dello stesso sesso l’alto prelato ha detto: "Sono opera del diavolo"

Paolo Rodari 

Mentre la Chiesa italiana tramite il suo giornale di riferimento, Avvenire, attacca il Comune di Milano che ha fatto le ore piccole per approva­re il registro delle unioni civili mentre «nessuna maratona istitu­zionale è s­tata organizzata per da­re sostegno alle fa­miglie con figli», di più- e di più an­che di una certa afasia della chie­sa italiana- ha fat­to Papa Benedeto XVI. Con una deci­sione che il giova­ne ma esperto va­ticanista america­no Rocco Palmo ha definito sul suo blog «Whi­sper in the loggia » come «una vera bomba»,ha nomi­nato nuovo vesco­vo di San Franci­sco monsignor Salvatore Cordile­one.
Che significa aver messo nella città in cui vive la più alta concen­trazione di perso­ne omosessuali il vescovo america­no che maggior­mente si è speso contro le nozze gay. E che signifi­ca, insieme, aver portato un vesco­vo di linea dura e intransigente nel­la diocesi dove i suoi predecessori sempre si erano spesi per una pa­sto­rale verso i gay che molte anten­ne ha fatto sollevare anche in Vati­cano. Già vescovo di Oakland, le batta­glie di Cordileone contro l’ammi­nistrazione Obama sul tema delle nozze gay hanno raggiunto in pas­sato toni aspri e duri. Quando nel 2002 Obama comunicò di non vo­le­r difendere il Defense of Marrige Act (Doma), avallando di fatto la tutela del matrimonio gay, Cordi­lenoe commentò testuale: «Io non so con certezza quanto influs­so abbia la lobby gay su Obama, ma la mossa del presidente pare la risposta alle loro pressioni. Non mi spiego la cosa altrimenti, dato che la società è contraria». E anco­ra: «Sulla famiglia si dice che la mentalità sia cambiata, ma allora perché ogni volta che i cittadini americani hanno dovuto espri­mersi in merito, hanno votato in favore del matrimonio naturale fra uomo e donna? Anche questo dato è indicativo. Le persone inter­vistate nei sondaggi dicono di es­sere per l’equiparazione del matri­mono gay, poi nel segreto dell’ur­na votano contro. Motivi per cui i governanti preferiscono non indi­re referendum su questa questio­ne. Persino nella California libe­ral ha trionfato la famiglia natura­le, anche se poi quel voto non ha contato nulla». Già, la California liberal. È in molte di queste diocesi dello stato americano che Papa Ratzinger ha portato presuli conservatori, no­mine criticate ma anche coraggio­se come è quella di due anni fa del presule messicano José Horacio Gomez a Los Angeles. E molto co­raggio c’è voluto per portare Cor­dileone a San Francisco, la diocesi dove ebbe luogo la parata dell’or­goglio cattolico-gay. Nel noto quartiere-omosex Castro, colui che per anni è stato cancelliere della diocesi, Steve Meriwether, ha benedetto più volte la parata ve­stito con abiti religiosi color arco­baleno. Parecchi problemi con il movi­mento cattolico omosessuale di San Francisco li ha avuti in passa­to il cardinale William Joseph Le­vada quando, prima di arrivare a Roma all’ex Sant’Uffizio, guidava proprio la diocesi californiana. Fu lui, che fece una tesi di laurea sul «magistero infallibile della Chie­sa e sulla legge naturale », a impor­si nel 1997 contro il sindaco della città Willie Brown che voleva far adeguare la Chiesa a una legge sul riconoscimento della copertura sanitaria per le coppie omosessua­li. Lo scontro divenne più aspro nel 2000, nell’anno del Giubileo, quando Levada non esitò a invia­re in Vaticano le immagini di una parata gay in cui molte persone sfi­larono- si dice anche con l’appog­gio di alcuni preti della diocesi- ve­stiti per le strade della città da suo­re e da preti. Il «problema», infatti, secondo molti osservatori, è sem­pre ri­sieduto all’interno della dio­cesi dove la giusta accoglienza de­gli omosessuali è stata da alcuni tramutata in appoggio diretto alle loro battaglie per ottenere diritti che la Chiesa non può avallare. L’arrivo di Cordileone è in que­sto senso una spina nel fianco per quella parte di diocesi più vicina alle lobby gay. Scrive l' Huffington Post che la nomi­na «è un duro col­po assestato dal Vaticano alle lob­by gay». Perché per Cordileone il matrimonio fra persone dello stes­so sesso è «opera del diavolo», un’opera attraver­so la quale «il mali­gno intende di­struggere il mon­do ». La comunità gay della diocesi non ha reagito be­ne. Tom Ammia­no, che guida la co­munità gay della diocesi, ha detto che la nomina non è «una benedizio­ne del cielo ». E il si­lenz­io col quale la comunità catto­lica di Castro ha reagito alla nomi­na dice che anche tra i cattolici la decisione papale è stata presa in modo non univoco. Una decisio­ne che­ resta comunque importan­te e che porterà in futuro un nuovo vescovo conservatore all'interno del collegio cardinalizio, il circolo ristretto di porporati che elegge il Papa in conclave.

© Copyright Il Giornale, 29 luglio 2012 consultabile online anche qui.

2 commenti:

  1. bene! un ottima scelta assolutamente provvidenziale e splendidamente azzeccata!! le lobby omosessuali,che talvolta si nascondono dietro al "manto dell'agnello" spacciandosi per sedicenti " movimenti cattolici di omosessuali" in realtà sono lupi rapaci,le cui idee e richieste sono frutti del demonio!! nessuna concessione,anche minima, va loro fatta!.. x fortuna il nuovo arcivescovo di S. Francisco ha dimostrato di essere su questa linea!.. a qualcuno sarà di certo venuto il prurito sotto il naso!...

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  2. Rodari purtroppo non ha menzionato neppure la dedizione di Cordileone alla celebrazione della forma extraordinaria del rito romano, e più in generale all'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum. Inoltre, a differenza di Los Angeles, San Francisco non è tipicamente sede cardinalizia (ma vederemo..).

    Si può ben dire che, per molti aspetti, Cordileone sia un "clone" di Burke (attuale prefetto della Signatura) . [Spero peraltro che ciò contribuisca a stemperare la (a volte feroce) critica cui si è (anche qui) assistito circa la vita liturgica di quest'ultimo : solo "sfilate in cappa magna, e poca fattiva vicinanza al Papa"..] Notevole è come il Nunzio Viganò, pur essendo piuttosto "montiniano" e "ambrosiano" non stia apparentemente inerferendo col trend di nomine "fortemente conservatrici e romane" negli USA degli ultimi anni.. Anzi.

    In ogni caso, sempre nel mondo anglofono, interessante è stata la nomina di qualche giorno fa di Mons. Tartaglia ad arcivescovo di Glasgow: di nuovo un pastore decisamente schierato contro l'ideologia omosessualista. (E che però, lo dico a consolazione di certuni, a differenza di Cordileone, non è apparentemente -un pò come un Chaput o un Dolan oltreoceano- gran cultore del rito romano antico.)


    Per concludere : interessante, pure, in Francia, l'altrettanto recente nomina di un nuovo Ausiliare di Strasburgo: il quarantasettenne Dollmann, "ratzingeriano" a tutto tondo.

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