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lunedì 30 luglio 2012
Appello del Papa per gli operai Ilva e la pace in Siria
CASTEL GANDOLFO DURANTE LA PREGHIERA DELL'ANGELUS
Appello del Papa per gli operai Ilva e la pace in Siria
Intanto ieri mattina sono rientrati i due ingegneri che erano stati rapiti
Nel giorno in cui a Taranto sembra essere ripresa la vita di tutti i giorni con l'incubo però della data del 3 agosto quanto il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato dall'Ilva, un forte appello al governo nazionale e alle istituzioni locali è venuto ieri da Benedetto XVI, affinchè venga trovata una soluzione alla crisi dell'Ilva di Taranto.
Come si ricorderà lo stabilimento, è stato posto sotto sequestro nei giorni scorsi per i troppi danni provcati all'ambiente. E dall'altro ieri sono terminate le manifestazioni di protesta, gli scioperi e i blocchi stradali che avevano letteralmente bloccato la città pugliese.
Il Papa, dunque, in occasione dell'Angelus di ieri celebrato nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, ha affermato: «Mentre assicuro la mia preghiera e il sostegno della Chiesa, esorto tutti al senso di responsabilità e incoraggio le istituzioni nazionali e locali a compiere ogni sforzo per giungere ad una equa soluzione della questione, che tuteli sia il diritto alla salute, sia il diritto al lavoro, soprattutto in questi tempi di crisi economica». «Seguo con preoccupazione le notizie relative allo stabilimento Ilva di Taranto - ha detto ancora il Papa - e desidero manifestare la mia vicinanza agli operai e alle loro famiglie, che vivono con apprensione questi difficili momenti». Il vescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro, in questi giorni in Brasile ha subito diffuso una nota di ringraziamento «Nell'ora di una delle prove più dure per la città, le parole del Santo Padre Benedetto XVI ci sono di grande conforto. Non siamo soli». Scrive Mons Santoro. Il vescovo auspica che all'Ilva non finisca con una «guerra tra vittime» e che ci sia «l'impegno delle Istituzioni, dei sindacati, della politica, dei media». Nello stesso Angelus il Pontefice in occasione della liberazione dei due tecnici italiani rapiti in Siria si è rivolto a quanti «hanno maggiori responsabilità» nella crisi siriana per chiedere che cerchino la strada per raggiungere la pace. «Chiedo a Dio la sapienza del cuore - ha detto il Papa - in particolare per quanti hanno maggiori responsabilità, perché non venga risparmiato alcuno sforzo nella ricerca della pace, anche da parte della comunità internazionale, attraverso il dialogo e la riconciliazione, in vista di un'adeguata soluzione politica del conflitto». L'aereo militare, un Falcon, con a bordo i due tecnici italiani rapiti in Siria, Oriano Cantani (64 anni di Genova) e Domenico Tedeschi (36 anni di Roma) è atterrato all'aeroporto di Cimpino ieri mattina. Appena scesi dall'aereo i due, apparsi in buone condizioni, sono stati accolti da Claudio Taffuri, capo dell'Unità di Crisi della Farnesina. Ad accoglierli anche la moglie di Oriano Cantani, Anna Maria Micheli, insieme al figlio. A quanto si è appreso, i due tecnici saranno ascoltati in Procura, dove è aperto un fascicolo per capire le dinamiche della vicenda. Anche il presidente del Senato, Renato Schifani, ha espresso «la più viva soddisfazione per la conclusione positiva della vicenda che consentirà ai due italiani di riabbracciare presto le proprie famiglie».
© Copyright Il Tempo, 30 luglio 2012 consultabile online anche qui.
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