lunedì 28 maggio 2012

Vatileaks, Messori: "Solo chi non conosce Ratzinger pensa che potrebbe dimettersi per vicende come queste" (TMNews)


Vaticano/ Messori: Bertone a breve in pensione,il Papa è sereno


Cardinali coinvolti in Vatilekas? Forse pensano fare bene Chiesa


Città del Vaticano, 28 mag. (TMNews) 


"Non capisco tutto questo casino. Su Bertone pende la spada di Damocle dell'età, basta avere un po' di pazienza...". 
Vittorio Messori è giornalista e scrittore cattolico autorevole. Ha intervistato Giovanni Paolo II, ha intervistato l'allora cardinale Ratzinger pubblicando un libro rimasto negli annali, 'Rapporto sulla fede', ha pubblicato una nota indagine sull'Opus Dei, e ora, lontano dal Vaticano, dedica il suo tempo a completare un nuovo libro su Lourdes. 
Attribuisce gli scandali vaticani di questi giorni a un problema di fondo, quello del reclutamento del personale di Curia. Non rimane scandalizzato dall'ipotesi che qualche cardinale possa aver preso parte, in buona fede come facevano gli anarchici nei loro attacchi, alla fuga di notizie di documenti riservati. E esclude un passo indietro del Papa, come suggerito da qualche opinionista: "Solo chi non conosce Ratzinger pensa che potrebbe dimettersi per vicende come queste".
"A partire dalla fine del Concilio, dal Sessantotto e dagli anni Settanta, il trenta per cento del clero mondiale se n'è andato e i seminari si svuotarono", ha ricordato Messori parlando con Tmnews sullo scandalo 'Vatileaks'. 
"Siccome la Curia romana per tradizione arruola i suoi effettivi nelle diocesi del mondo, quando le diocesi erano ricche di preti era normale mandare un prete a Roma ma adesso che ci sono i seminari chiusi se un vescovo ha qualche giovane bravo se lo tiene stretto. 
E' una banale questione di reclutamento. Le nuove leve spesso non hanno una preparazione sufficiente. Io ho fatto un liceo classico severo e leggendo i documenti vaticani a volte sobbalzo per gli errori che trovo sui testi in latino. Eppure il latino non è archeologia per la Chiesa... La Spagna si ritrovò un impero sproporzionato. Carlo V nel palazzo di Madrid urlava 'datemi uomini!'. 
La Chiesa a sua volta è un impero mondiale, e se non ci sono uomini è un guaio. Sarebbe come se un'amministrazione dello Stato facesse un concorso per i posti di dirigente. Se partecipano poche persone bisogna accontentarsi di quel che c'è. Ci sono naturalmente eccezioni, ho conosciuto personalmente funzionari vaticani molto validi, ma il personale è spesso modesto".
Anche tra i cardinali c'è questo problema? "I cardinali sono da 70enni in su, sono cresciuti quando i seminari erano ancora pieni e le vocazioni numerose", risponde Messori. "I cardinali hanno fatto carriera in un periodo in cui i candidati validi erano molti". Ma ora si parla di cardinali sospettati di aver preso parte alla fuga di notizie: può un cardinale cadere tanto in basso? "Non si tratta per forza di cadere in basso", puntualizza Messori. "Molto spesso in questi casi sono possibili due letture degli eventi: spesso chi fa queste cose lo fa con la convinzione di fare il bene della Chiesa. Quando gli anarchici agivano, per alcuni erano deprecabili omicidi, per altri eroi che, ammazzando il re, colpivano il segno della monarchia. Non credo che, se un cardinale è stato coinvolto, lo abbia fatto per denaro o per potere, un cardinale al massimo può diventare Papa! Magari c'è qualcuno convinto di fare il bene della Chiesa, persuaso che il fine giustifichi i mezzi e che se certe persone si tolgono di torno fanno il bene della Chiesa. Una lettura di fatti che noi consideriamo minacciosi, ma che chi li ha compiuti considera benefici".
 Non c'è però il rischio che, volendo fare il bene della Chiesa, si rischi di indebolire il Pontefice, fino a suggerire, magari, un suo passo indietro? 
"Il Papa in realtà è semplicemente sereno", risponde Messori. "Ci conosciamo da venti anni e ho avuto l'opportunità di trascorrere con lui alcuni periodi di vacanza. Una volta ricordo che mi parlava dei guai della Chiesa dall'osservatorio privilegiato rappresentato dalla congregazione per la Dottrina della fede, e io con un sorriso gli chiesi: 'Con tutto quello che succede, riesce a dormire?'. Lui mi ha guardato stupito e mi ha risposto: 'Dormo benissimo. La sera faccio l'esame di coscienza e non ho nulla di cui vergognarmi'. La Chiesa per Ratzinger non è nostra né del Papa, ma è di Gesù Cristo. Magari in questo periodo è amareggiato e addolorato, ma solo chi non conosce Ratzinger pensa che potrebbe dimettersi per vicende come queste. 
Si dimetterebbe se diventasse inabile sul piano fisico, come era Wojtyla negli ultimi mesi. Ma non vedo Ratzinger che, fino a che può fisicamente, si dimette perché la Chiesa è ingovernabile o perché dice 'Mi sono stufato e mi ritiro in monastero'. E' consapevole che la Chiesa non la salva lui né i cardinali, ma è la Chiesa di Gesù".
Qual può essere allora l'obiettivo di queste fughe di notizie? "Il bersaglio probabilmente è Bertone", risponde Messori. "Non ho mai voluto fare il vaticanista, io scrivo di cose di religione e mi informo, ma non so bene cosa sta accadendo in Vaticano", precisa lo scrittore. 
"Dico solo - come lettore di giornali - che il pomo della discordia mi sembra sia il segretario di Stato. Ma ha già superato i 75 anni, che è l'età tipica per il pensionamento, basta aspettare un momentinoperché Bertone raggiunga i 78 anni (a dicembre, ndr.), che è il limite massimo. Non capisco tutto questo casino. Su Bertone pende la spada di damocle dell'età, basta avere un po' di pazienza...".

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6 commenti:

  1. Ambrosiano e cattolico28 maggio 2012 alle ore 20:58

    Sono d'accordo con Messori,
    però voglio aggiungere
    che penso che si dia tanto peso alla questione Vaticano e Bertone per parlar di qualche scandalo o di qualche argomento stuzzicante,
    per distogliere l'attenzione
    dall'eurorovina
    e dal pericolo di crollo dell'euro.
    In più, meglio far parlar di questo,
    da parte dei giornali asserviti ai potenti,
    che parlare di legge elettorale e di scelta diretta dei rappresentanti onorevoli del Parlamento!

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  2. di questo sono un po' convinta anch'io perchè le notizie economiche hanno la tendenza in questi giorni a scivolare in basso come se non avessero nessuna rilevanza.

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  3. Una cosa è certa: se le cose non fossero chiarite a sufficienza, se le responsabilità non venissero alla luce, se chi le porta non se ne facesse carico, e - soprattutto - se (Dio non voglia!) l'autorità di Benedetto XVI non fosse pienamente ripristinata e garantita nell'esercizio, in piena libertà, si aprirebbe un'epoca che a confronto la "crisi post-conciliare" sembrerà uno scherzo.

    Forse quanti, nascosti nei diversi "collegi", sono abituati a poltrire sugli allori (non meritati), o al più a produrre carta, non se ne rendono conto. Ma è in gioco la fede di molte persone (basta parlare in giro...).

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  4. Assolutamente d'accordo con l'ultimo commento!
    Corvi e poltroni (innocenti ma poltroni) non si rendono conto che la posta in gioco e' altissima.
    Incoerenza, scappatoie, pressapochismo e scaricabarile non sono piu' pratiche ammesse ne' in Vaticano ne' nelle diocesi.
    R.

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  5. Messori sa quello che dice e son d'accordo con lui

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  6. http://www.antoniosocci.com/2012/05/linspiegabile-pace-di-una-fragile-roccia/

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