Nei giorni scorsi, Benedetto XVI ha indirizzato all’episcopato tedesco una lettera nella quale si sofferma su una questione riguardante la corretta interpretazione da attribuire alla formula della consacrazione del vino nella Messa. Una questione teologica ma dai profondi risvolti di fede per ogni cristiano, come ribadisce il nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per “Octava dies”, il settimanale d’informazione del Centro Televisivo Vaticano:
Che cosa ha fatto il Papa a Castelgandolfo nella settimana dopo la Pasqua? Ha preso carta e penna e ha scritto nella sua lingua una lettera un po’ speciale, diretta ai vescovi tedeschi, che pochi giorni dopo l’hanno pubblicata. Riguarda la traduzione delle parole della consacrazione del calice del sangue del Signore nel corso della messa. La traduzione “per molti”, più fedele al testo biblico, va preferita a “per tutti”, che intendeva rendere più esplicita l’universalità della salvezza portata da Cristo. Qualcuno penserà che il tema sia solo per raffinati specialisti. In realtà permette di capire che cosa è importante per il Papa e con quale atteggiamento spirituale egli lo affronti. Per il Papa le parole dell’istituzione dell’Eucarestia sono assolutamente fondamentali, siamo al cuore della vita della Chiesa. Con il “per molti”, Gesù si identifica con il Servo di Jahwé annunciato dal profeta Isaia; ripetendo queste parole esprimiamo quindi meglio una duplice fedeltà: la nostra fedeltà alla parola di Gesù, e la fedeltà di Gesù alla parola della Scrittura. Il fatto che Gesù sia morto per la salvezza di tutti è fuori da ogni dubbio, quindi è compito di una buona catechesi spiegarlo ai fedeli, ma spiegare allo stesso tempo il significato profondo delle parole dell’istituzione dell’Eucaristia. Il Signore si offre “per voi e per molti”: ci sentiamo direttamente coinvolti e nella gratitudine diventiamo responsabili della salvezza promessa a tutti. Il Papa – che già aveva trattato di questo nel suo libro su Gesù - ci dona ora un esempio profondo e affascinante di catechesi su alcune delle parole più importanti della fede cristiana. Una lezione di amore e di rispetto vissuto per la Parola di Dio, di riflessione teologica e spirituale altissima ed essenziale, per vivere con più profondità l’Eucaristia. Il Papa termina dicendo che nell’Anno della fede dobbiamo impegnarci in questa direzione. Speriamo di farlo per davvero.
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Sinceramente la lettera del Papa è abbastanza chiara e non necessitava dei chiarimenti dei padre Lombardi, sempre pronto a puntualizzare tutto ciò che potrebbe forse ferire la sensibilità del mondo.
RispondiEliminaSi preoccupasse di commentare episodi e attacchi al Papa ben più rilevanti.
e la traduzione della lettera?
RispondiEliminameglio leggere direttamente le parole del papa.
stiamo scherzando? una traduzione della lettera con la quale il Papa in modo chiarissimo spiega perché "pro multis" deve essere con "per molti" e non "per tutti"?
RispondiEliminaIn Italia? Dove i vescovi in sessione plenaria hanno votato, nonostante le richieste vaticane, a maggioranza bulgara il mantenimento del "per tutti".
Esempio magistrale di tre cose: 1. di come con la riforma liturgica la S. Sede abbia perso il controllo della liturgia: ogni gruppo linguistico ha la sua traduzione e si comporta come crede: se, come auspicava il Concilio, la maggior parte fosse rimasta in latino, non avremmo di questi problemi; 2. i vescovi non hanno il senso del loro compito e credono che la conferenza episcopale abbia l`autorità di opporsi alle decisioni del Papa; 3. che durante il precedente pontificato sono stati nominati vescovi pessimi, in Italia come altrove.
Mi sembra quasi che se gli insegnamenti del Papa vengono ribaditi da Lombardi diventano ufficiali altrimenti rimangono opinioni personali del prof. Ratzinger.
RispondiEliminaLa realtà drammatica è che questa traduzione errata ed eretica ha portato alla perdita della fede di molti...
RispondiEliminase uno perde la fede per un'errata o arbitraria traduzione,siamo ridotti male,certo se il latino fosse rimasto la lingua liturgica ufficiale per tutta la cattolicità,non saremmo arrivati a questa Babele; a forza di volere a tutti i costi la chiesa nel mondo,si è finito per perdere la chiesa dietro al mondo,non era questo il famoso 'spirito'del vat2,ma ormai siamo alla deriva e le conferenze episcopali comandano molto più del papa,basta vedere come viene trattato dai media in loro possesso....GR2
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