Su segnalazione di Fabiola leggiamo:
Ouellet: «Grazie per il vostro contributo»Giorgio Paolucci
DAL NOSTRO INVIATO A RIMINI
La Messa che ha concluso gli esercizi spirituali della Fraternità di Cl è stata celebrata dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, che nell’omelia ha ricordato l’intenso rapporto che ha legato per molti anni don Giussani al cardinale Ratzinger. «L’evento Cristo, che sconvolse in modo simile» questi due uomini, «ha una comune radice pasquale; il loro fascino per la figura di Cristo scaturisce dall’incontro personale del Verbo incarnato nel mistero eucaristico, che illumina il modo più lineare, discreto e totalizzante del suo essere presente nella traiettoria molto concreta di tutta la vita umana e di tutti gli uomini». E al termine della celebrazione ha sottolineato «l’amicizia che continua a fiorire e a dare frutto tra Comunione e liberazione e Benedetto XVI. Vi ringrazio tanto per tutto questo, per il vostro contributo nascosto e pubblico al suo grande pontificato».
Nel telegramma inviato al Papa a nome della Fraternità, don Carrón ricorda che «in questi giorni abbiamo fatto di nuovo l’esperienza di Cristo come risposta a ciò che ciascuno di noi è, verificando che solo una presa di coscienza attenta, tenera e appassionata di noi stessi ci spalanca a riconoscerlo presente qui e ora, l’Unico che supera la frattura fra sapere e credere che Vostra Santità indica come 'il' problema dei cristiani oggi. Se Cristo, infatti, non vive in noi, il dualismo vince e il nichilismo domina. Don Giussani ha accettato di vivere all’altezza della sua umanità, non si è sottratto allo sguardo di Cristo e per questo ha segnato la strada per ciascuno di noi, nella sequela del Papa e della sua Chiesa, testimoniandoci con! la sua stessa esperienza che solo Gesù corrisponde alla totalità dell’attesa del cuore'. Pieni di entusiasmo per la Vostra persona che dà carne e sangue al messaggio pasquale – 'Se Gesù è risorto, è avvenuto qualcosa di veramente nuovo, che cambia la condizione dell’uomo e del mondo. Il Risorto non appartiene al passato, ma è presente oggi, vivo' – attendiamo di incontrare Pietro a Milano insieme a tutte le famiglie del mondo».
© Copyright Avvenire, 24 aprile 2012
nella chiesa gesù risorto sa tenere unità espressioni e linguaggi diversi. le parole di Carron «in questi giorni abbiamo fatto di nuovo l’esperienza di Cristo come risposta a ciò che ciascuno di noi è, verificando che solo una presa di coscienza attenta, tenera e appassionata di noi stessi ci spalanca a riconoscerlo presente qui e ora, l’Unico che supera la frattura fra sapere e credere che Vostra Santità indica come 'il' problema dei cristiani oggi. Se Cristo, infatti, non vive in noi, il dualismo vince e il nichilismo domina. Don Giussani ha accettato di vivere all’altezza della sua umanità, non si è sottratto allo sguardo di Cristo e per questo ha segnato la strada per ciascuno di noi"
RispondiEliminaCon tutto il rispetto non riesco a capirle. Mi sembrano belle parole enfatizzate. Comunque se sono per il Regno di Dio ben vengano