Un processo c’è già stato
Sembra che il Segretario di Stato, cardinal Bertone, sia vittima dell'azione di pulizia che aveva intrapreso appena arrivato in Vaticano, dove tra l'altro dovette alloggiare nella Torre di San Giovanni, anzich´ nell'appartamento nobile, perchè il pensionato Sodano si prese ben 6 mesi dall'annuncio della sostituzione per accogliere il successore da Genova.
Un'azione determinata a fare pulizia non poteva non avere oppositori.
Come il cambio ai vertici dello IOR, che nel 2005 svendette tutto il patrimonio immobiliare a valori catastali con una perdita economica grave, oppure la sostituzione del capo dell'ufficio Obolo di San Pietro, che da oltre 30 anni in totale autonomia gestiva le offerte al Papa. Tutte roccaforti che erano occupate dalla casta della diplomazia vaticana della quale fa parte monsignor Viganò, il vescovo al centro dell'attenzione mediatica in queste ore.
Non è la prima volta che monsignor Viganò fa discutere. Da capo delle rappresentanze pontificie iniziò nel 2006 ad avere contrasti con il neo Segretario di Stato, soprattutto per la gestione dei dossier a carico di nuovi ingressi in Accademia, che Viganò desiderava gestire in totale autonomia.
In pochi poi sanno che quando Viganò arrivò al Governatorato, da un anno erano stati nominati i vertici dei Musei Vaticani nelle persone del professor Paolucci, considerato uno dei maggiori esponenti della cultura italiana, e monsignor Nicolini, già amministratore attivo dell'Università Lateranense, entrambi bertoniani. I Musei, fino al 2007 diretti da quel Francesco Buranelli che qualche giorno fa si trovava in Nunziatura a Washington con Viganò, avevano un utile annuo di 35 milioni di euro. Con la nuova guida passarono a 49 milioni sotto la gestione e questo ha permesso di risanare i bilanci del Governatorato, in un solo anno e mezzo.
Altresì nessuno è a conoscenza di un processo avvenuto all'interno delle Sacre Mura, in cui sono stati sentiti tutti gli accusati ed i testi citati da monsignor Viganò nel suo tentativo di non perdere il posto.
Conoscendo Papa Benedetto era improbabile che si procedesse ad un trasferimento immotivato fuori dalla Curia, anche se in molti hanno ritenuto inaccettabile il tono col quale il servo di Dio Viganò si era rivolto al Supremo Pastore della Chiesa Cattolica, così come l'arroganza che sprigionava nelle lettere inoltrate al Segretario di Stato.
Si aggiunga che la corrispondenza, non protocollata, era nelle mani esclusive del Papa e di Viganò, e nessuno pensa che il Papa l'abbia consegnata ad un giornalista.
Ma torniamo al processo. I numerosi cospiratori accusati da Viganò sono stati auditi singolarmente, i testi citati, tra cui anche persone di primo piano della nomenclatura vaticana hanno disconosciuto le gravi accuse poste in essere nelle lettere inviate da Viganò al Papa e soprattutto quelle inviate al Segretario di Stato, destinate a colpire la struttura ecclesiastica e laica del Primo Ministro Vaticano. Il risultato è che il trasferimento avvenne perch´ il processo richiesto da Viganò fu la certificazione di uno spirito denigratore ed infangante verso i vertici della Santa Sede e verso persone oneste.
Per un credente le domande sono due: 1) può un Prelato di Santa Romana Chiesa arrivare a tentare di distruggere gratuitamente l'immagine di persone per bene? 2) può il Papa essere tradito in questo modo disonesto?
Le risposte sono nella conclusione di questa triste vicenda.
© Copyright Il Giornale, 28 gennaio 2012 consultabile online anche qui.
Innanzitutto l'operazione di pulizia e' stata imposta da Papa Benedetto, che ha pagato in prima persona, e piu' di tutti, per mettere in atto questa sua volonta' di risanamento.
Detto questo, e' chiaro che il secondo ad andarci di mezzo non poteva che essere il card. Bertone.
Dalla lettura di questo pezzo, non firmato, almeno nella versione online, possiamo trarre le nostre conclusioni e porci qualche domanda prendendo per buona la notizia che tutti i testimoni siano stati ascoltati.
Prima domanda: perche' questo processo, se davvero c'e' stato, non e' stato portato a conoscenza dei fedeli nella trasmissione di Nuzzi e/o attraverso la nota dell'altro giorno?
Impari la Santa Sede a parlare chiaro ed a rendere note tutte le decisioni!
Ma sua quante altre bucce di banana si deve scivolare prima di capire che bisogna vedere anticipatamente l'ostacolo?
Bastava dire che c'era stato un "processo" e che, alla fine, sono state prese le relative decisioni.
Il "caso" si sarebbe sgonfiato da se'.
Seconda domanda: non e' ora di smetterla con la pratica del "promoveatur ut amoveatur" che tanto male ha fatto alla Chiesa nei decenni (e nei secoli) passati?
Raffaella
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fare come dici tu, però , permettermi di farci sopra una considerazione,implicava denigrare Viganò lavando panni sporchi e strasporchi in pubblico. Il Viganò secondo me ha fatto conto su questo.
RispondiEliminaCome fai ad andare in televisione e contrabattere in pratica mostrandolo nudo al mondo e nello stesso tempo tenerlo a fare il nunzio in USA?
E qui si torna al tuo consiglio, non promuovere per rimuovere, che forse è un buon consiglio, ma non credo che abbiamo tutti gli elementi per dirlo.Se non gli è bastato fare il nunzio dove dovevano mandarlo (io lo saprei...) , posto che il cardinale lui voleva fare.
Dove lavoro io c'è una collega brava ma brava davvero che ha conoscenze che altri se le sognano ed è capace di scodellare dei lavori in perfetta solitudine.
Ma ho detto "in perfetta solitudine".
Infatti ha problemi seri di relazione e non resiste in un posto più di qualche mese perchè i colleghi insorgono, colleghi assai più ignoranti di lei.
Cosa voglio dire? Che magari Viganò era bravo e preparato ma aveva e ha questi problemi qui. Una organizzazione non regge a lungo con questi personaggi anche se sono dei fenomeni.
Se il problema è questo, sto andando a sensazione, ovvio, come si fa a lavare i panni in pubblico?
No, comunque la rigiri non c'era modo secondo me di smorzare la cosa, una volta consegnata la lettera.Si poteva "prima" della consegna della lettera e c'è stato un errore di giudizio a credere che si fosse placato. Ma se il carattere dell'uomo è questo, non è finita qui. E se solo un decimo di quello che abbiamo letto nell'articolo di Zurlo è vero, chissà per quanto tempo andremo avanti sempre che i giornalisti (a parte Nuzzi che ci campa) non vengono presi da noia e nannina.
Buongiorno Raffaella,
RispondiEliminaa quanto leggo il processo NON c'e' stato. Sono state sentite singolarmente le varie persone e poi si e' presa una decisione di altri tipo (il trasferimento), senza un confronto diretto. Si e' voluto evitare il processo e il confronto diretto tra accusato ed accusatore, che e' esattamente quello che invece vorrebbe Vigano', richiedendo la difesa della sua buona fama, a norma del canone 220.
Il fatto che oggi stesso ancora il solito "Il Giornale" attacchi il Vigano' sul piano personale, cercando di screditarlo, puzza in modo nauseabondo, visti i precedenti di questa testata.
Vigano', per aver chiesto l'applicazione del Canone 220, deve avere una posizione che a livello documentale - non di chiacchere - e' molto solida, e questo manda in fibrillazione un sacco di gente.
A questo punto, proprio per evitare le "bucce di banana" da te notate, ci vorrebbe una cosa: un processo a porte aperte. Sarebbe una novita' per il Vaticano e certamente troverebbe una fila di imbarazzi notevolissimi, eppure... proprio nel riconoscimento *pubblico* di peccati ben piu' gravi c'e' stato il germe di una ripresa della fede di molti.
"il servo di Dio Viganò"
RispondiEliminama... non è un titolo che si attribuisce solo dopo la morte?
@_@
Gia'... domani parleranno del "Beato Vigano'".
RispondiElimina'sti giornalisti.... :)
Concordo e sottoscrivo il commento di anonimo delle 9,37.
RispondiEliminaNon facciamo come i giornalisti che spostiamo l'asse del discorso. Loro usano eminenza o eccellenza senza conoscerne la differenza, non so cosa voglia dire quel "servo di Dio" e onestamente mi interessa poco, se riflessione si vuol fare la si faccia sull'essenza del problema, di questo passo andremo a finire, scivolando sulla solita buccia di banana, a Papa Benedetto XVI.
Viganò dice cose ben precise e per difendere la sua buona fama cita il Diritto, il Giornale replica con beghe familiari. La velina di cui si è parlato nei giorni precedenti mi fa venire il sospetto che sia stata passata al Giornale proprio dalla Segreteria di Stato incapace di risolvere i problemi.
Dopo gli articoli di stamane mi convinco sempre più che Viganò è una vittima, lo stile, i modi e tutta la faccenda è costruita con i classici criteri del deja vu nella politica italiana.
Se non ci fosse stato l'articolo relativo alle questioni di famiglia, il dubbio sulla buone fede del Nunzio mi sarebbe rimasto, ma dopo questo attacco il quadro è chiarissimo, almeno per me. E' stato mandato negli USA (molto in alto) per farlo poi precipitare in modo rovinoso, classica tecnica di alcuni altissimi prelati.
Se lo avessero rimosso e basta avrebbe avuto ragione lui, ma lo hanno mandato in America per poi attaccarlo a dovere.
Il famoso promoveatur.... qui non ha nessuna logica, adesso mi spiego molte cose.
Non mi stupirei a questo punto che il Giornale tiri fuori qualche altra pallottola per poi indurre il Vaticano a far rientrare Viganò e a pensionarlo anzitempo, ma anche questa manovra potrebbe essere rischiosa perchè a quanto pare il Nunzio non teme nessuno, solo l'ira di Dio.
Lo lasceranno negli Usa?? pericoloso. Lo faranno rientrare? Pericolosissimo. Lo manderanno in una sede diversa? sarebbe la conferma che ha perfettamente ragione.
Esiste una ultima possibilità che non reputo poi tanto remota, un incidente, un infarto..... e il problema è risolto!!
Roberto
Non esageriamo!
RispondiEliminaR.
Seconda domanda: non e' ora di smetterla con la pratica del "promoveatur ut amoveatur" che tanto male ha fatto alla Chiesa nei decenni (e nei secoli) passati?
RispondiElimina******
^__^ non proprio cara Raffaella ^__^
la gestione della Chiesa ha due aspetti che la rendono particolare e per la qual cosa non è possibile pensare che abbia una gestione come gli Stati del mondo ^__^
1. primo è una Istituzione divina;
2. secondo la sua gestione per quanto umana e perciò fallibile, migliorabile e risanabile, si fonda su interessi che vanno oltre la gestione materiale della cose....
ora, in questo secondo punto non si finirà mai di discutere ^__^ è il lato umano, il lato debole, il lato riformabile... il "promeveatur" fa parte di una gestione che dovrebbe tenere a mente, per i candidati, che essi sono a servizio della Chiesa e non devono pensare a se stessi o ai propri interessi ^__^
Ti promuovo, ma ti trasferisco: i Santi in questi casi cantavano il Te Deum ^__^
il concetto dovrebbe essere: va bene Signore, lo trovo ingiusto, MA ECCOMI A FARE LA TUA VOLONTA'... VADO DOVE TU CREDI CI SIA BISOGNO DI ME E IL MIO SUPERIORE RITIENE GIUSTO, A TORTO O A RAGIONE...
Il prete, il prelato, il cardinale che non ragionasse così, metterebbe e mette in pericolo gli interessi della Chiesa...
Non è possibile giudicare i fatti, buoni o cattivi che fossero, in modo diverso quando parliamo della Chiesa...
Cara Raffaella, ricordiamo l'aneddoto di Consalvi a Napoleone quando questi minacciava di distruggere la Chiesa,gli rispose: "Maestà... non ci siamo riusciti neppure noi in tutti questi secoli!!"
^__^
ha dei difensori molto solerti nei vari forum e blogs Monsignor Viganò, lavorano in modo solerte.
RispondiEliminaRaffaella di stranezze ne hai documentate molte, non ultima quella di Emanuela Orlandi.
RispondiEliminaLa mia è solo una ipotesi che a priori non trovo bizzarra anche perchè la storia è piena di accadimenti simili.
Stiamo a guardare e ad analizzare le strategia senza lasciarci sviare, almeno noi, da questioni secondarie.
Roberto
MariaTeresa,
RispondiEliminahai qualche riferimento extra a quello di cio' che viene postato qui?
Giusto per farsi un'idea.
Grazie.
riferimento extra? a quello di ciò?
RispondiEliminaNon capisco l'italiano.
Volevo dire che se si naviga quae in là , i fans di Viganò, i suoi parenti o chi per lui sono riconoscibili e dicono tutti le stesse cose.
E' una constatazione.Embè?
Come dire ...
RispondiEliminabel casino.
Bisogna abolire la libera stampa, levandola agli editori ed alla pubblicità. Così avremo meno gente protetta dall'anonimato e dalla responsabilità giuridica del direttore che scrive le cose velenose, cattive, e probabilmente false che sono in testa a questa pagina del blog (le famose "mezze verità" che sono bugie intere ... tu vieni convocato inaspettatamente nello studio del Papa dove qualcuno, e non il Papa, ti rivolge delle domande di cui nulla capisci e quando capisci smentisci tutto ... questo è quello che nel "Giornale" è scritto che è successo e spero non sia vero perché sarebbe gravissimo).
Non difendo Viganò. E Bertone non mi piace perché a lui piace il potere (e l'ha testimoniato andando a cene private che private non erano in periodi in cui non doveva andarci ... od in cui doveva fare in modo che fossero veramente private).
Probabilmente anche a Viganò piace il potere. Ma le sue lettere sono di una persona amareggiata. Di una persona che si sentiva investita di un ruolo per la chiesa e se l'è trovato di colpo levato di mezzo. Per di più con una promozione.
Se le lettere sono state scritte dopo la nomina Viganò è molto poco un cristiano, perché ha fatto prevalere la sua "obbedienza al fine" alla più vera obbedienza al Papa ed a Cristo.
Cioè al silenzio, anche amareggiato, ma silenzioso e umile, ha preferito la battaglia politica.
Ha voluto scrivere e dalla sua scrittura è nato sto casino.
Il quale ha al centro, ormai, non più l'inutile Viganò o il quasi inutile Bertone, ma solo Benedetto XVI, questo Papa che amo e che immagino profondamente amareggiato.
Non posso fare niente, se non pregare e pregherò perché Gesù Cristo Re stia vicino al suo Servo, e senza dormire perché la barca sta prendendo molta acqua e qualcuno, anche il Timoniere, rischia di finire fuori, in acqua.
ciao
r
MariaTeresa,
RispondiEliminati chiedevo, e spero di non essere stato frainteso, qualche "riferimento extra" perche' vorrei vedere anch'io questi commenti a cui ti riferisci.
Tutto qui.
Grazie.
no,il timoniere non può nè addormentarsi nè finire in acqua,perchè il vero timoniere non è Ratzinger,ma Cristo,su questo siamo sicuri;quello che mi preoccupa è che forse il papa cominci a non poterne più e molli gli ormeggi e questo pensiero mi addolora assai più di tutti questi incresciosi comportamenti indegni di uomini di chiesa.
RispondiEliminaRaffaele,
RispondiEliminarivedendo questo
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201201/120127vigano.pdf
le lettere sono 27 marzo 2011 e 8 maggio 2011, a seguito di un incontro tra Bertone a Vigano' il 22 marzo 2011 in cui Vigano' nota qualche problema (calunnie).
Puoi andare sul forum Cattolici romani e farti una cultura, caro anonimo.
RispondiEliminaNon so se prevalga il masochismo o la maleducazione.