Madre Gesu' coraggiosa Esce libro Papa
Un milione di copie in 9 lingue. 'Origine storica Cristo puo' essere stabilita, ma resta mistero'
CITTA' DEL VATICANO
Maria, madre di Gesù è stata una "donna coraggiosa", una donna "di grande interiorità" e una donna "che tiene insieme il cuore e la ragione". Lo scrive il Papa nel suo libro sui vangeli dell'infanzia, presentato oggi. Benedetto XVI analizza la risposta di Maria all'Angelo che gli annuncia il concepimento verginale e ne mette in luce il coraggio, la capacità di fidarsi di Dio nonostante l'assurdità della proposta e la "prossimità interiore a Dio".
UN MILIONE DI COPIE, IN 9 LINGUE E 50 PAESI - La terza parte del libro su Gesù, dedicata ai vangeli dell'infanzia, esce in contemporanea in 9 lingue e in 50 paesi, con una tiratura che supera il milione di copie. Lo ha detto don Giuseppe Costa, direttore della Lev che ha coedito il libro con Rizzoli RCS.
"L'origine" storica di Gesù può essere stabilita, e tuttavia rimane un mistero, con la nascita verginale: Maria madre di Gesù "é il nuovo inizio" della storia. Lo ricorda il Papa nella terza parte del suo libro su Gesù presentata oggi. "Con Gesù l'umanità è cominciata di nuovo", dopo Adamo, e "i credenti entrano nella stessa origine di Cristo: sono generati da Dio". I vangeli dell'infanzia, documenta il Papa, "raccontano una storia reale, non delle storie". Il "segno della Nuova Alleanza" rimarca papa Ratzinger è "l'umiltà". La nascita di Gesù è nella "scia" biblica "di quanti sono nati da genitori sterili" che hanno creduto che nulla è impossibile a Dio. Nella vita di Gesù si compiono le promesse di Dio e il concepimento verginale può essere accolto con lo stesso "stupore" del suo annuncio, che data al profeta Isaia, 733 anni prima di Cristo. Ciò che gli evangelisti raccontano, argomenta il papa teologo - analizzando e 'dialogando' con le esegesi, tra gli altri, di Kilian, Norden e Dibelius, non sono "miti sviluppati ulteriormente", ma una storia fondata sulla vita di Maria e Giuseppe. "Il mistero del concepimento - afferma papa Ratzinger - chiarisce ciò che segue, e inversamente la fede in Cristo aiuta a comprendere l'inizio, la densità del suo senso". "Sì - afferma papa Ratzinger - io credo che proprio oggi, dopo tutta la ricerca affannosa della esegesi critica, possiamo condividere, in modo del tutto nuovo, lo stupore per il fatto che una parola dell'anno 733 a.C, rimasta incomprensibile, al momento del concepimento di Gesù Cristo si è avverata, che Dio, in effetti, ci ha dato un grande sego che riguarda il mondo intero". Riferendosi in parte alla riflessione di Karl Barth, il Papa commenta inoltre che "Dio non sta solo nel mondo delle idee" e che "se Dio non ha potere sulla materia, allora non è Dio". Anche se tutto ciò risulta uno "scandalo per lo spirito moderno".
I magi, veri "sapienti" capaci di una "dinamica dell'andare al di là di sé", per il Papa hanno come "precursori" sia Abramo che Socrate, l'uno per l'andare al di là di sé nella fede e l'altro per superarsi nel terreno della razionalità. Benedetto XVI lo scrive nel suo libro sull'infanzia di Gesù, pensando a quello sui magi come a un racconto evangelico "che ha stimolato la fantasia ma anche la riflessione". Perché i Magi andavano dietro a un Re che porta una salvezza che non li riguarda? si chiede il Papa. E perché, "al contrario di Erode" che temeva per il suo regno, nessun "conoscitore della Scrittura" in Palestina si lasciò interrogare dalla stella seguita dai Magi? "E' sorprendente - afferma papa Ratzinger - che i conoscitori della Scrittura non traggano conclusioni dall'arrivo della stella". Alla stella (ché di cometa non parlano i vangeli, né ne parla il Papa nel suo libro, ndr) il papa teologo dedica molte pagine, confrontandosi anche con gli studi di Pesch. Con la stella, sottolinea il Papa, "la creazione interpretata dalla Scrittura ricomincia a parlare all'uomo". La storicità del racconto sui magi viene vagliata anche attraverso l'esame dei doni portati al Messia e delle diversità temporali, nei racconti di Marco e Luca, circa la fuga della famiglia di Gesù in Egitto, e del successivo ritorno.
Pilato, "il razionalista giudice romano" "non si sottrae alla impressione misteriosa lasciata da quell'uomo, che era diverso dagli altri a lui noti che combattevamo contro il dominio romano e il ristabilimento del regno di Israele". Lo segnala il Papa nella terza parte del suo libro su Gesù, dedicata ai vangeli dell'infanzia e pubblicata oggi. Pilato, rimarca Benedetto XVI, si era mostrato scettico quando "l'accusato aveva dichiarato di essere un re, precisando però che il suo regno non era di quaggiù. Il mistero che percepisce Pilato, secondo il Papa, è quello sulla "origine di Gesù": il giudice romano vuole capire chi egli sia veramente e che cosa voglia".
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