mercoledì 31 ottobre 2012

Terra Santa. Aperto l'Anno della Fede nel giorno dedicato alla Regina della Palestina


Terra Santa. Aperto l'Anno della Fede nel giorno dedicato alla Regina della Palestina 

Con una Messa solenne, in arabo, domenica scorsa si è aperto in Terra Santa, al Santuario di Deir Rafat, l’Anno della Fede
Centinaia i fedeli che si sono radunati per pregare la Regina della Palestina, la Vergine del Santuario, quest’anno celebrata il 28 ottobre. La liturgia per l’apertura dell’Anno della Fede, arricchita dai differenti riti cattolici, simboli di tante tradizioni, gesti dai diversi significati, si è svolta nel giorno dedicato alla Regina della Palestina per affidare alla Madre di Dio l’iniziativa di Benedetto XVI. 
Hanno animato la celebrazione, presieduta dal patriarca emerito di Gerusalemme Michel Sabbah e concelebrata da molti vescovi, melchiti, siro-cattolici e maroniti. Il Santuario della Regina di Terra Santa di Deir Rafat, riferisce il portale www.custodia.org, sorge a 35 chilometri da Gerusalemme, in una zona di antichissimi richiami biblici: ai limiti dell’antica Filistea teatro delle imprese di Sansone; a pochi chilometri da Beit Shemesh, famosa per il passaggio dell’arca dell’Alleanza e da Abu Gosh luogo che, secondo la tradizione, corrisponde all’antico villaggio di Emmaus. Costruito nel 1927, il Santuario è stato voluto dal patriarca di Gerusalemme, mons. Luigi Barlassina, in un momento storico assai difficile. Lo stesso patriarca ha istituito la festa dedicata alla Regina della Palestina, per chiedere la Sua protezione, scegliendo come data per la celebrazione la domenica successiva al 25 ottobre. Nel 1933, la Santa Sede ha riconosciuto ufficialmente la festa, individuando nel suo significato una speciale intercessione di Maria per la sua terra natale. 
Fino al 1948 parrocchia, il complesso di Deir Rafat è diventato un centro di opere d’assistenza ed educative. Oggi accoglie gruppi di pellegrini e ospita incontri per i cristiani locali. 
La cura spirituale del Santuario è affidata all’ordine dei Servi di Maria, coadiuvati dalle suore dell’Assunzione e di San Bruno di Betlemme. 
All’interno della chiesa sono custodite preziose decorazioni. Il saluto dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine di Nazareth, riprodotto in 280 lingue diverse, ad esempio, è un coro all’unisono, composto dalle voci di tutti i popoli del mondo uniti per lodare Colei, che della Terra Santa è stata la figlia più illustre. 
(A cura di Tiziana Campisi)

© Copyright Radio Vaticana

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