lunedì 1 ottobre 2012

Con infinita fantasia. L'opera di Dio nella Chiesa e nel mondo. Appello per il Congo (Sir)




Con infinita fantasia

L'opera di Dio nella Chiesa e nel mondo. Appello per il Congo


“Dobbiamo essere tutti e sempre capaci di apprezzarci e stimarci a vicenda, lodando il Signore per l’infinita ‘fantasia’ con cui opera nella Chiesa e nel mondo”. Lo ha detto stamattina Benedetto XVI, prima di guidare la recita dell’Angelus, da Castel Gandolfo. Un invito anche a usare i beni materiali “nella prospettiva della solidarietà e del bene comune”. Dopo l’Angelus l’appello a favore della “popolazione dell’Est della Repubblica Democratica del Congo”. Nel frattempo è giunta la notizia di un attentato a una chiesa in Kenya che, per quanto al momento risulta, ha provocato la morte di un bambino. 


Mai gelosie. “Il Vangelo di questa domenica – ha sottolineato il Papa - presenta uno di quegli episodi della vita di Cristo che, pur essendo colti, per così dire, en passant, contengono un profondo significato. Si tratta del fatto che un tale, che non era dei seguaci di Gesù, aveva scacciato dei demoni nel suo nome. L’apostolo Giovanni, giovane e zelante com’era, vorrebbe impedirglielo, ma Gesù non lo permette, anzi, prende spunto da quella occasione per insegnare ai suoi discepoli che Dio può operare cose buone e persino prodigiose anche al di fuori della loro cerchia, e che si può collaborare alla causa del Regno di Dio in diversi modi, anche offrendo un semplice bicchiere d’acqua ad un missionario”. Ha ricordato, quindi, quanto scrive a questo proposito Sant’Agostino: “Come nella Cattolica – cioè nella Chiesa – si può trovare ciò che non è cattolico, così fuori della Cattolica può esservi qualcosa di cattolico”. Perciò, ha osservato il Pontefice, “i membri della Chiesa non devono provare gelosia, ma rallegrarsi se qualcuno esterno alla comunità opera il bene nel nome di Cristo, purché lo faccia con intenzione retta e con rispetto”. Anche all’interno della Chiesa stessa, “può capitare, a volte, che si faccia fatica a valorizzare e ad apprezzare, in uno spirito di profonda comunione, le cose buone compiute dalle varie realtà ecclesiali”. Invece “dobbiamo essere tutti e sempre capaci di apprezzarci e stimarci a vicenda, lodando il Signore per l’infinita ‘fantasia’ con cui opera nella Chiesa e nel mondo”. 


Usare con saggezza i beni terreni. Richiamando “l’invettiva dell’apostolo Giacomo contri i ricchi disonesti, che ripongono la loro sicurezza nelle ricchezze accumulate a forza di soprusi”, il Santo Padre ha ripreso le parole di Cesario di Arles “La ricchezza non può fare del male a un uomo buono, perché la dona con misericordia, così come non può aiutare un uomo cattivo, finché la conserva avidamente o la spreca nella dissipazione”. “Le parole dell’apostolo Giacomo – ha precisato -, mentre mettono in guardia dalla vana bramosia dei beni materiali, costituiscono un forte richiamo ad usarli nella prospettiva della solidarietà e del bene comune, operando sempre con equità e moralità, a tutti i livelli”. Di qui la preghiera, “per intercessione di Maria Santissima”, “affinché sappiamo gioire per ogni gesto e iniziativa di bene, senza invidie e gelosie, e usare saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni”. 


Preoccupazione per la Repubblica Democratica del Congo. “Seguo con affetto e preoccupazione le vicende della popolazione dell’Est della Repubblica Democratica del Congo, oggetto, in questi giorni, di attenzione anche da parte di una Riunione di alto livello, presso le Nazioni Unite”, ha sostenuto dopo l’Angelus Benedetto XVI. “Sono particolarmente vicino – ha chiarito - ai profughi, alle donne e ai bambini, che a causa dei persistenti scontri armati subiscono sofferenze, violenze e profondi disagi. Invoco Dio, perché si trovino vie pacifiche di dialogo e di protezione di tanti innocenti e affinché torni al più presto la pace, fondata sulla giustizia, e sia ripristinata la convivenza fraterna in quella popolazione così provata, come pure nell’intera Regione”. Proprio in queste ore un bambino è rimasto ucciso e diversi altri sono stati feriti nell’esplosione di una bomba a mano nella chiesa di St. Polycarp’s ACK a Eastleigh, Nairobi, in Kenya. 


Saluti plurilingue. Nei saluti in varie lingue, in francese ha dichiarato: “In questo periodo dell’anno accademico, incoraggio gli insegnanti e gli educatori nella loro alta missione al servizio dei giovani. Donate agli studenti il desiderio di apprendere per avere un lavoro e prendere il loro posto nella società. L'università può essere un luogo dove già si vive la fraternità. Un luogo in cui Dio non può essere assente. Invito gli adulti a educare in tutte le circostanze i più giovani alla reciproca stima, all’attenzione per l’altro e alla ricerca di Dio. Che Gesù sia la nostra guida nel cammino dell’amore per il prossimo e la preghiera!”. Nei saluti ai polacchi ha evidenziato che “oggi la liturgia della Chiesa ci ricorda che tutti abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo, che ci rende capaci di compiere il bene ed evitare il male, e unisce coloro che con un cuore sincero vogliono eseguire la volontà di Dio. La sua luce ci aiuti nel conoscere i disegni divini, e la sua potenza ci sostenga nella loro realizzazione”. Nei saluti in italiano, si è rivolto innanzitutto ai “membri del rinnovato Consiglio pastorale della parrocchia di Castel Gandolfo”. “Come sapete – ha affermato -, domani rientrerò in Vaticano; con affetto vi dico ‘arrivederci’ e vi prego di portare il mio saluto all’intera comunità”. Saluti anche al Gruppo Scout di Bisuschio e il Lions Club di Castellabate Cilento Antico. “Vorrei rivolgere anche il mio augurio – ha concluso alla nuova missione ‘Gesù al centro’, della diocesi di Roma, che in questa settimana si svolgerà nel territorio di Ostia. Prego per questo momento forte di testimonianza e di annuncio”.


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