Paolo Gabriele a processo, nuova udienza 2 ottobre
Separati i procedimenti nei confronti dell'ex maggiordomo del Papa e di Claudio Sciarpelletti
CITTA' DEL VATICANO - E' durata due ore e quindici minuti nel tribunale del Vaticano la prima udienza del processo a Paolo Gabriele, ex maggiordomo del Papa imputato per furto aggravato e Claudio Sciarpelletti, tecnico informatico della segreria di stato, imputato per favoreggiamento. Durante l'udienza, che ha preso inizio al suono di una campanella, la corte composta di tre giudici laici, si è riunita in camera di consiglio per circa un'ora e venti per decidere sulle eccezioni della difesa. Gabriele e Sciarpelletti sono imputati a seguito dell'inchiesta sul trafugamento delle carte riservate di Benedetto XVI.
Il Tribunale vaticano, su richiesta dell'avvocato Gianluca Benedetti, difensore di Sciarpelletti, ha deciso che I processi a carico di Paolo Gabriele e Claudio Sciarpelletti, imputati rispettivamente di furto aggravato e di favoreggiamento per la vicenda della fuga di documenti del Papa, procederanno separatamente. Martedì 2 ottobre, alle ore 9.00, ci sarà la seconda udienza che, ha detto il presidente Dalla Torre, sarà dedicata all'interrogatorio dello stesso Gabriele e ad altre deposizioni.
Fra i testimoni che verranno sentiti nel processo a carico di Paolo Gabriele c'é anche il segretario personale di Benedetto XVI, mons. Georg Gaenswein. La lista dei testimoni finora citati comprende, oltre a Gaenswein, la 'memores' Cristina Cernetti, e i gendarmi Pesce, Alessandrini, Cintia, De Santis, Carli e Bassetti.
Oltre che dal presidente del tribunale Dalla Torre, il collegio giudicante è composto dal giudice Paolo Papanti-Pelletier, e dal giudice Venerando Marano. Il promotore di giustizia, corrispondente a un pm italiano, è Nicola Picardi. L' imputato Gabriele, assistito dall'avvocato Cristiana Arru, é presente in aula, mentre Sciarpelletti è rappresentato dal suo avvocato Gianluca Benedetti. Paolo Gabriele rischia una pena fino a quattro anni di carcere, un massimo di tre per il furto dei documenti e uno in più per l'aggravante. Sciarpelletti, tecnico informatico dipendente della segreteria di Stato, rischia invece fino a un anno di detenzione.
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