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Non dobbiamo essere ipocriti: cio' che questo blog ha sempre rimproverato al card. Martini (insieme al silenzio del 2010) e' di non avere mai smentito in maniera netta e decisa i media quando lo dipingevano come "antipapa".
Beh, Raffa, in queste cose c'è sempre stato ben poco da smentire ("tu sei l'antiRatzinger!" "No. Non sono l'antiRatzinger!" "Ecco, smentendo lo confermi!" ... etc etc etc)
RispondiEliminaA me continuano a non piacere i cd "media", anche adesso. Infatti oggi leggo solo l'Avvenire e - fra poco - il Manifesto. Gli altri sono inutili.
Però è vero che Martini è stato amato dai giornalisti, come Woitila che l'ha fatto vescovo.
Con Joseph Ratzinger c'è una severità della verità che i giornalisti non amano, come non amano il bravo padre Lombardi (almeno a giudicare come interpretano le sue parole).
Hanno servito la Parola entrambi e J. Ratzinger la serve ancora, spezzando se stesso per far vivere la Parola di Dio in ciascuna e ciascuno di noi.
ciao r
Fioccano le interviste ci mancano solo quelle di don Gallo e don Vitaliano...ah se Cristo tornasse!
RispondiEliminaRicordiamo però il grave scandalo per i semplici fedeli per le sue posizioni in tema di aborto, eutanasia, fecondazione assistita, anticoncettivi, celibato del clero e anche altro. Era veramente "l'antipapa"
RispondiEliminanon ho mai creduto a Martilni elettore di Ratzinger, troppo diversi. E in quanto alle ricostruzioni giornalistiche, avendo un grande feeling coi direttori di quei giornali si poteva sempre smentire. Non e' questione di smentire di essere o no l'anti Ratzinger, Ratzinger non e' uno che parla per s'è, ma si mantiene in continuita' con quanto ribadito dai suoi predecessori e dagli stessi documenti del Concilio in materia dottrinale, mentre oggi sui giornali viene celebrato un magistero parallelo e questo e' un lascito pesante che si, si doveva chiarire.
RispondiEliminaLascito molto pesante e direi molto imbarazzante.
RispondiEliminaR.
scusa Raffaele, ma Il Manifesto non fa parte dei media? Anzi, mi pare che da quella parte la celebrazione del pastore anti sia ancora piu' marcata. Il prete bello mi pare lo definiscano nel titolo, per contro al pastore tedesco del giorno dopo il conclave. Qualcuno poi prima o poi dovrà spiegarmi la differenza pratica tra Martini e Kung, visto che leggendo ciò che gli viene attribuito da media e manifesto parrebbe la pensassero praticamente allo stesso modo. E non mi si racconti la storiella dell'uno che ha mantenuto la fedeltà al Papa e l'altro no perché fedeltà e' non mettere in imbarazzo continuamente l'altro coi suoi nemici proprio sui punti in cui viene attaccato. . La mia simpatia in questi casi va sempre a chi ha il coraggio di parlare chiaro e andarsene per la sua strada. Dividere dall'interno mi pare peggio, molto piu leale il dissenso dichiarato, anche nei confronti di chi ti condivide che così può seguirti e trovare quella che per lui e' la giusta via, mentre chi decide di restare dov'è non deve subire i tormenti di chi vorrebbe cambiare continuamente ciò che lui ha scelto e che gli sta bene. Piu che chiesa ormai pare il partito democratico, con più correnti di quelle d'aria, preti piu o meno coraggio e troppi pastori leader che predicano ciascuno per proprio conto. Uno che cerca pace nella fede finisce che ci trova la guerra, almeno a leggere certi commenti sui siti online di oggi o vedere come e' diverrsa l'aria che si respira da una parrocchia all'altra. Non sarei così sicuro che l'unico scismatico fosse Lefebvre, qui non c'è stata ordinazione di vescovi ma uno scisma di fatto c'è, nonostante i proclami ufficiali
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