Loreto, la seconda volta del Papa
Carla Falconi
Benedetto XVI torna nella città mariana ripercorrendo le orme di Giovanni XXIII
Cinquantanni dopo il pellegrinaggio di papa Giovanni XXIII, Benedetto XVI tornerà nella città mariana di Loreto.
La visita, annunciata ufficialmente lo scorso giugno dall’arcivescovo delegato pontificio di Loreto, monsignor Giovanni Tonucci, avverrà il prossimo 4 ottobre. Per il Pontefice si tratta del ritorno in un luogo che ha già visitato nel settembre del 2007, questa volta però il suo viaggio ha un valore simbolico più forte perché questa visita vuole ricordare quella compiuta il 4 ottobre del 1962 da Angelo Giuseppe Roncalli, il “Papa buono”, o forse, più semplicemente, il primo Pontefice ad entrare nelle case degli italiani attraverso la televisione. Con tutta la sua serena umanità.
Giovanni XXIII fu protagonista allora di un viaggio dal significato memorabile: in treno da Roma a Loreto, con migliaia di fedeli in attesa in tutte le stazioni ferroviarie e nei due santuari meta del tragitto. Ad Assisi, persino i frati per vederlo salirono sui tetti di fronte alla Basilica di San Francesco. E una volta arrivato nella città marchigiana il vescovo di Roma affidò alla benedizione della Madonna di Loreto il Concilio Vaticano II che si sarebbe aperto di lì a poco e che avrebbe modificato il corso e la storia della Chiesa cristiana.
Per la prima volta dall’Unità d’Italia, un Papa varcava i confini del Lazio ripercorrendo proprio quei territori che anticamente erano appartenuti allo Stato pontificio. Quel tragitto fu breve ma nell’immaginario cristiano ripristinò l’antica figura del Pontefice pellegrino, esempio che poi è stato seguito anche dai suoi successori. In particolar modo da Giovanni Paolo II.
Il mesaggio della visita del quattro ottobre, allora, è quanto mai chiaro e quello che si vuole ricordare o commemorare, infatti, non è solo la visita di Giovanni XXIII ma anche l’apertura del Concilio Vaticano II a cinquanta anni di distanza, per rinnovare o riflettere su tutti gli impegni presi dalla Chiesa. Non a caso, pochi giorni dopo questo evento, esattamente il 7 ottobre, si aprirà il Sinodo dei vescovi che sarà dedicato proprio ai temi all’evangelizzazione.
Benedetto XVI arriverà in elicottero al Centro Giovanni Paolo II di Montorso, verso le dieci del mattino, e raggiungerà Loreto in auto. Alle undici celebrerà la messa, che sarà trasmessa in diretta Tv, sul sagrato della Basilica della Santa Casa, insieme al segretario di Stato cardinal Tarcisio Bertone, a monsignor Salvatore Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, e a monsignor Nikola Eterovi, segretario generale del Sinodo dei vescovi.
Poi, il fitto programma della giornata loretana prevede il ritorno al Centro Giovanni Paolo II per il pranzo e l’incontro con i religiosi. La partenza per Roma avverrà intorno alle cinque del pomeriggio dopo che l’amministrazione del comune marchigiano avrà offerto in dono a Sua Santità “La corona della luce”, ossia la corona dei misteri della luce istituiti da Karol Wojtyla. Si tratta di un rosario di oro giallo, ambra ed ebano che simboleggia il legame tra uomo e Dio, l’umano e il divino. All’inizio di ogni decina ci sono dei tondi di ebano che rappresentano l’icona del mistero che viene meditato: battesimo di Gesù, nozze di Cana, Annuncio del Regno, Trasfigurazione e istituzione dell’Eucaristia.
«La scelta di regalare al Santo Padre proprio questo oggetto - ha spiegato il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti - è scaturita dalla volontà di fare un dono capace di racchiudere in sé sia il valore devozionale che la tipicità produttiva di una zona come la nostra dove la produzione di oggetti sacri è profondamente radicata e sviluppata. Un oggetto che sarà sicuramente apprezzato e che racconta la storia della nostra città e della realtà in cui viviamo, una realtà dove l’aspetto sacro e spirituale ha coinvolto e coinvolge da sempre ogni sfera della vita e delle attività dei suoi abitanti».
Questo però non è l’unico omaggio della città mariana al Pontefice. Presso il Palazzo Apostolico di Loreto, infatti, è stata allestista una mostra dedicata a “Giovanni XXIII pellegrino a Loreto e Assisi”. La rassegna, che resterà aperta fino al 27 gennaio del 2013 nelle Cantine del Bramante, documenta tutti i momenti salienti del viaggio-pellegrinaggio papale del 1962 attraverso l’esposizione di oggetti liturgici, foto, resoconti giornalistici, testimonianze e la proiezione di filmati storici.
Saranno esposti centinaia di documenti e di oggetti come, ad esempio, la Mercedes Benz 300d che condusse il Papa dalla stazione ferroviaria di Loreto al Santuario, il Triregno con cui fu incoronato Giovanni XXIII e il faldistorio in legno dorato del XVIII secolo. Fra gli oggetti personali di papa Roncalli: la corona del rosario, i suoi guanti bianchi ed i calzari, l’anello in oro con smeraldo e brillanti, la mitria, il razionale, la croce pettorale donata a Sua Santità dall’allora sindaco di Loreto e il cappello papale con cui si recò in viaggio. Fra gli oggetti sacri e d’arte, invece, le gestatorie di Pio IX e di Pio VII, il paravento giapponese, omaggio del primo ministro del Giappone. Molto ampia è anche la sezione in cui sono allestiti gli Atti della Visita Apostolica di S. Carlo Borromeo a Bergamo (1575) a cura di Angelo Giuseppe Roncalli, le Lettere di Giovanni XXIII (1958-1963) a cura di monisgnor Loris Francesco Capovilla, il regesto dei documenti di Loreto, corrispondenza fra la Santa Casa e la Santa Sede.
© Copyright La Discussione, 30 settembre 2012 consultabile online anche qui.
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