La visita del Papa in Libano sarà una ventata di speranza e di pace “in un particolare periodo di turbolenze nella regione”. Lo ha detto il primo ministro libanese, Saad Hariri, figlio dell’ex premier Rafiq, assassinato nel 2005. A riferire le parole del premier è l’agenzia ufficiale Nna in vista del viaggio di Benedetto XVI, in programma dal 14 al 16 settembre.
“Dove va il Papa – ha precisato – arriva un messaggio di affetto e di pace” e questo “è buono per il Libano, terra di una civiltà di convivenza, di uguaglianza nella diversità, di parità e libertà, dove non c’è posto per una minoranza o una maggioranza” Ricordando che la visita del Papa servirà anche per rfforzare i “rapporti tra il Libano e il Vaticano”, Saab Hariri si è detto convinto che l’evento “sarà un successo poiché porterà lo stesso messaggio sul quale si è costruito il Libano”.
Qui – ha spiegato – "cristiani e musulmani hanno costruito insieme una cultura comune, una civiltà radicata, una convivenza nazionale”. Inoltre, ha concluso Hariri, la visita servirà “per sottolineare l'importanza dell'esperienza democratica libanese, rifugio sicuro per tutti i popoli della regione e speranza nella lotta per porre fine ad ogni oppressione e tirannia”. (L.Z.)
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