Papa: No gelosie nella Chiesa, stimiamoci, lodiamo fantasia di Dio
Citta del Vaticano (Vaticano), 30 set. (LaPresse)
"I membri della Chiesa non devono provare gelosia, ma rallegrarsi se qualcuno esterno alla comunità opera il bene nel nome di Cristo, purché lo faccia con intenzione retta e con rispetto".
Lo ha affermato il Papa Benedetto XVI all'Angelus, aggiungendo che "anche all'interno della Chiesa stessa, può capitare, a volte, che si faccia fatica a valorizzare e ad apprezzare, in uno spirito di profonda comunione, le cose buone compiute dalle varie realtà ecclesiali". "Invece - ha detto il Pontefice - dobbiamo essere tutti e sempre capaci di apprezzarci e stimarci a vicenda, lodando il Signore per l'infinita 'fantasia' con cui opera nella Chiesa e nel mondo".
Le parole del Pontefice partono da un brano del Vangelo di Marco in cui i discepoli protestano con Gesù perché un tale, che non era tra i suoi seguaci, aveva scacciato i demoni in nome di Gesù. "L'apostolo Giovanni, giovane e zelante- ha spiegato il papa Benedetto XVI - vorrebbe impedirglielo, ma Gesù non lo permette, anzi, prende spunto da quella occasione per insegnare ai suoi discepoli che Dio può operare cose buone e persino prodigiose anche al di fuori della loro cerchia, e che si può collaborare alla causa del Regno di Dio in diversi modi, anche offrendo un semplice bicchiere d'acqua ad un missionario.Il Papa poi ha ricordato: "Scrive a questo proposito Sant'Agostino: 'Come nella Cattolica - cioè nella Chiesa - si può trovare ciò che non è cattolico, così fuori della Cattolica può esservi qualcosa di cattolico'".
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