sabato 1 settembre 2012

Accanimento terapeutico ed eutanasia. Il Catechismo della Chiesa Cattolica è molto chiaro!


Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:

2277 Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l'eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile.
Così un'azione oppure un'omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un'uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L'errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest'atto omicida, sempre da condannare e da escludere. 193

2278 L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'« accanimento terapeutico ». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.

2279 Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d'ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. L'uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate.


Dall'enciclica "Evangelium vitae" di Giovanni Paolo II:

65. Per un corretto giudizio morale sull'eutanasia, occorre innanzitutto chiaramente definirla. Per eutanasia in senso vero e proprio si deve intendere un'azione o un'omissione che di natura sua e nelle intenzioni procura la morte, allo scopo di eliminare ogni dolore. «L'eutanasia si situa, dunque, al livello delle intenzioni e dei metodi usati».

Da essa va distinta la decisione di rinunciare al cosiddetto «accanimento terapeutico», ossia a certi interventi medici non più adeguati alla reale situazione del malato, perché ormai sproporzionati ai risultati che si potrebbero sperare o anche perché troppo gravosi per lui e per la sua famiglia. In queste situazioni, quando la morte si preannuncia imminente e inevitabile, si può in coscienza «rinunciare a trattamenti che procurerebbero soltanto un prolungamento precario e penoso della vita, senza tuttavia interrompere le cure normali dovute all'ammalato in simili casi».

Si dà certamente l'obbligo morale di curarsi e di farsi curare, ma tale obbligo deve misurarsi con le situazioni concrete; occorre cioè valutare se i mezzi terapeutici a disposizione siano oggettivamente proporzionati rispetto alle prospettive di miglioramento. La rinuncia a mezzi straordinari o sproporzionati non equivale al suicidio o all'eutanasia; esprime piuttosto l'accettazione della condizione umana di fronte alla morte.

IOANNES PAULUS PP. II - EVANGELIUM VITAE 

13 commenti:

  1. Ambrosiano e cattolico1 settembre 2012 alle ore 10:42

    Il vero fatto è che tutti si dichiarano cattolici, o perlomeno dicono di sapere di cattolicesimo, ma il Catechismo della Chiesa Cattolica non lo hanno nemmeno letto.
    Così si mettono sulla cattedra e vogliono dare lezioni di civiltà alla Chiesa!
    Questa, però, con una messa, una benedizione e una palata di terra, dice un requiem per chi va e continua la sua opera di redenzione continuando il calvario sulla Terra, in attesa della Gloria in Cielo!

    RispondiElimina
  2. Direi che e' chiarissimo ma, e' proprio la chiarezza che diventa scomoda in questi casi ed allora se purtroppo la chiarezza non viene fatta da chi dovrebbe, come spesso purtroppo accade, dobbiamo essere noi semplici fedeli a farci carico anche di questo! E tu Raffaella meriti un ringraziamento speciale per il tuo impegno ne diffondere la verta'

    RispondiElimina
  3. Voglio ringranziarti anch'io Raffaella, il tuo impegno è insostituibile!

    RispondiElimina
  4. L'ennesima riprova che i giornali, spesso (non sempre) in mano a incompetenti (soprattutto per certe materie come quelle di Chiesa), spesso e volentieri scrivono c...ate.

    RispondiElimina
  5. Caro Angelo il problema e' che chi legge spesso prende quelle che tu con ragione definisci c...ate come verta' assolute solo perche' pubblicate da certe testate giornalistiche!

    RispondiElimina
  6. E' veramente scanaloso, anche se prevedibile, il modo con il quale taluni giornali stanno montando un caso sul nulla.
    Adesso c'e' chi vorrebbe contrapporre la chiesa di Martini, che, ovviamente sarebbe la "vera" chiesa, a quella di Ratzinger, medioevale, non al passo con i tempi, antimoderna. Ora altro non possiamo fare che dire "Requiescat in pacem". Ma verra' un momento in cui occorrerà fare un sereno bilancio della parabola martiniana...
    Maria

    RispondiElimina
  7. Aggiungo :

    SEMPRE CON BENEDETTO XVI!

    RispondiElimina
  8. Martini un grande principe della Chiesa. Aveva capito l' arretratezza della gerarchia cattolica su alcune questioni morali ad esempio quella sessuale. Chi mai oggi rispetta le indicazioni della Chiesa piu' nessuno e purtroppo se ne fregano anche. Poi sull' accanimento terapeutico ho sempre pensato che Welby attaccato a macchine artificiale fosse stato un accanimento di terapia medico. tenerlo in vita nonostante tutto. Il card. Ruini si comporto' senza misericordia e con cattiveria indicibile. Martini e Papa giovanni Paolo II rifiutarono l' alimentazione e l' idratazione artificiale con sondino naso gastrico. Come la mettiamo?

    RispondiElimina
  9. Leggi i brani del Catechismo prima di scrivere cio' che ti suggeriscono certi media.
    Eutanasia e rifiuto dell'accanimento terapeutico sono concetti diversi.
    R.

    RispondiElimina
  10. l'alimentazione e l'idratazione ai morenti non si fanno solo col sondino naso gastrico. Leggete un po' di cose mediche su. Ve lo suggerisce un ateo. E l'ho capito pure io che in prossimità della morte a 85 anni il catechismo dice di non accanirsi....

    RispondiElimina
  11. ARTICOLO 3
    LA LIBERTA' DELL'UOMO

    1730 Dio ha creato l'uomo ragionevole conferendogli la dignità di una persona dotata dell'iniziativa e della padronanza dei suoi atti. « Dio volle, infatti, lasciare l'uomo "in balia del suo proprio volere" (Sir 15,14) perché così esso cerchi spontaneamente il suo Creatore e giunga liberamente, con l'adesione a lui, alla piena e beata perfezione »:49

    « L'uomo è dotato di ragione, e in questo è simile a Dio, creato libero nel suo arbitrio e potere ».50

    RispondiElimina
  12. Certamente, anonimo delle 17.42, (uffa!)"l'uomo è creato libero" anche di scegliere il male, di autodistruggersi, di rifiutare il suo "status" di creatura e di sentirsi "padrone del proprio destino", cioè padrone di nulla.

    RispondiElimina

CI SIAMO TRASFERITI SUL BLOG DEGLI AMICI DI PAPA RATZINGER 6
CORRI A TROVARCI :-)

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.