DIVORZIO BREVE: OSSERVATORE, MATRIMONIO NON E' UNA MENTINA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 lug.
"Il matrimonio e' anche un cammino di educazione emotiva e sentimentale della persona, perche' non tutto in questa vita ha il sapore, il gusto e la durata di una mentina".
Lo scrive l'Osservatore Romano che critica in un editoriale "le proposte di ridurre i tempi legali per il divorzio". Secondo il quotidiano vaticano, esse "non sono tanto una soluzione burocratica per alleviare le fatiche e gli affanni della separazione a una generazione che di vere fatiche ne ha conosciute ben poche". "Si tratta piuttosto - denuncia l'editoriale - dello sbriciolamento dell'ultimo tabu'".
Ci condanniamo cosi', rileva il quotidiano vaticano, "ad una societa' psicologicamente gracile e volubile, assuefatta a sconfessare sempre le proprie scelte e a relativizzare comunque le proprie responsabilita'".
"Le cose - infatti - non durano per una loro proprieta' intrinseca, ma durano perche' sono nate, cresciute e maturate con noi: diventano parte della vita stessa, tanto che poi ucciderle e' un po' come uccidersi". E in definitiva "dire di si' a un legame che non preveda facili scappatoie significa non soltanto coltivare la speranza di una felicita' duratura, ma ancora di piu' mandare un segnale dal forte impatto pedagogico a una generazione mai avvertita delle conseguenze dei propri atti estemporanei, perche' sempre emendabili, sempre riscrivibili". Cosi', per il giornale vaticano, chi plaude al cosiddetto divorzio breve e', prima ancora che un conformista, un debole educatore".
Sullo stesso numero dell'Osservatore, interviene oggi anche il neoprefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Gerhard Ludwig Muller che commentando il discorso di Papa Ratzinger a Ratisbona nel settembre 2006, ricorda da parte sua che "il pluralismo relativista e il secolarismo vengono incontro a quell'uomo che vorrebbe vivere senza Dio per non dover sottostare a delle regole, regole che tuttavia derivano proprio dal fatto stesso di essere uomo".
Secondo il capodicastero, "una discussione priva di questo punto di riferimento scardina l'uomo: "senza il dominio liberante di Gesu' Cristo, cio' che essenzialmente costituisce l'uomo diventa una farsa.
Privo di consistenza, egli diventa un mostro, terrore di coloro che non sono in grado di difendersi.
Gli esempi - conclude - sono sotto gli occhi di tutti: i milioni di aborti, la ricerca sulle staminali embrionali e l'eutanasia".
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