TERREMOTO: CEI, LA GENTE VUOLE RINASCERE DALLE MACERIE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 27 giu.
"Mentre riconosciamo la nostra fragilita', cogliamo anche la forza della nostra gente, nel voler ad ogni costo rinascere dalle macerie e ricostruire con nuovi criteri di sicurezza".
All'indomani della commovente visita del Papa alle zone terremotate dell'Emilia, per la quale hanno pubblicamente espresso gratitudine, i vescovi italiani fanno eco alle sue parole di ieri (e in particolare al suo grido "Si puo' ricostruire!") e lodano l'iniziativa dello Stato di istituire per il prossimo 9 ottobre una "Giornata in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall'incuria dell'uomo".
Il messaggio per la Giornata per la salvaguardia del Creato, che sara' celebrata il prossimo primo settembre, e' dedicato infatti "alle tante sofferenze sperimentate, in questo anno, da numerose comunita' del nostro Paese, segnate da eventi luttuosi", ed elenca "le immense ferite inflitte dal terremoto nella Pianura Padana e le alluvioni che hanno recato lutti e distruzioni a Genova, nelle Cinque Terre, in Lunigiana e in vaste zone del Messinese". "Nel pianto di tutti questi fratelli e sorelle sentiamo - si legge - il lutto della terra, cui la stessa Sacra Scrittura fa riferimento".
"E' nella Bibbia - assicura la Commissione Ecclesiale per i problemi sociali e il lavoro firmataria del documento - che incontriamo la grande prospettiva dell'alleanza tra Dio e la sua creazione, in una reciprocita' da riconoscere davanti a luoghi dove la bellezza esteriore si e' fatta segno di una bellezza interiore". "Pensiamo ad esempio - sottolineano i vescovi - ai tanti siti dove i monaci custodiscono il creato - ma anche davanti ai tristi scempi dell'ambiente naturale, provocati dal peccato degli uomini, evidente soprattutto nelle azioni della criminalita' mafiosa".
"Tra ecologia del cuore ed ecologia del Creato - secondo la Cei - vi e' infatti un nesso inscindibile", quello che ricorda Benedetto XVI nell'enciclica "Caritas in veritate", quando afferma che "l'ambiente naturale non e' una materia di cui disporre a piacimento, ma opera mirabile del Creatore, recante in se' una 'grammatica' che indica finalita' e criteri per un utilizzo sapiente, non strumentale e arbitrario". "Oggi molti danni allo sviluppo - denunciano i vescovi italiani - provengono proprio da queste concezioni distorte come quelle che riducono la natura a un semplice dato di fatto o, all'opposto, la considerano piu' importante della stessa persona umana".
"Ci viene chiesto percio' - conclude il messaggio Cei - di annunciare queste verita' con crescente consapevolezza, perche' da esse potra' sgorgare un concreto e fedele impegno di guarigione dell'ambiente calpestato: un compito che appartiene alla sollecitudine educativa delle comunite' cristiane e offre l'occasione per catechesi bibliche, momenti di preghiera, attivita' di pastorale giovanile, incontri culturali; una responsabilita' che appartiene anche ai docenti, in particolare agli insegnanti di religione".
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AMBIENTE: CEI, CON ETERNIT VIOLATA SACRALITA' DELLA VITA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 27 giu.
Accanto all'annuncio e' compito della Chiesa "anche la denuncia di cio' che viola per avidita' la sacralita' della vita e il dono della terra". Lo ricordano i vescovi italiani nel messaggio per la Giornata per la salvaguardia del creato che sara' celebrata il prossimo primo settembre e che richiama "l'attenzione dei media" in particolare "sulla questione dell'eternit a Casale Monferrato, con i gravi impatti sulla salute di tanti uomini e donne, che continueranno a manifestarsi ancora per parecchi anni". "Un caso emblematico, che - afferma il documento della Cei - evidenzia lo stretto rapporto che intercorre tra lavoro, qualita' ambientale e salute degli esseri umani".
Secondo i vescovi italiani, "l'attenzione vigilante per tale drammatica situazione e per i suoi sviluppi deve accompagnarsi alla chiara percezione che l'amianto e' solo uno dei fattori inquinanti presenti sul territorio". "Vi sono anzi aree - continua il testo - nelle quali purtroppo la gestione dei rifiuti e delle sostanze nocive sembra avvenire nel piu' totale spregio della legalita', avvelenando la terra, l'aria e le falde acquifere e ponendo una grave ipoteca sulla vita di chi oggi vi abita e delle future generazioni". La Cei esprime dunque "una volta di piu' quella solidarieta' partecipe, che si e' gia' manifestata in numerosi gesti di condivisione", ma al contempo ricorda la necessita' "di scelte e gesti quali stili di vita intessuti di sobrieta' e condivisione, un'informazione corretta e approfondita, l'educazione al gusto del bello, l'impegno nella raccolta differenziata dei rifiuti, contro gli incendi devastatori e nell'apprendistato della custodia del creato, anche come occasioni di nuova occupazione giovanile".
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"...la gestione dei rifiuti e delle sostanze nocive sembra avvenire nel piu' totale spregio della legalita', avvelenando la terra, l'aria e le falde acquifere e ponendo una grave ipoteca sulla vita di chi oggi vi abita e delle future generazioni" dice la CEI.
RispondiEliminaPurtroppo oggi basta che quattro briganti di politici, pensando di essere sopra Dio, si riuniscano e rendano LEGALE lo scempio della natura, dell'essere umano più debole, della famiglia,....
Non sento così spesso e con tanta decisione la CEI quando si tratta di aborto...
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