mercoledì 27 giugno 2012

Entra nel vivo in Vaticano la ricerca del successore di Ettore Gotti Tedeschi alla presidenza dello Ior


Ior/ Entra nel vivo la ricerca del successore di Gotti Tedeschi


Oggi riunione 'board' e cardinali,Papa viene informato da Bertone


Città del Vaticano, 27 giu. (TMNews) 


Entra nel vivo in Vaticano la ricerca del successore di Ettore Gotti Tedeschi alla presidenza dello Ior, mentre si avvicina l'esame sulla normativa anti-riciclaggio che si svolgerà a Strasburgo la prossima settimana.
Un comunicato della sala stampa vaticana ha reso noto che questa mattina si è riunito prima il Consiglio di Sovrintendenza dell'Istituto per le Opere di Religione, composto dal vice presidente, il tedesco Ronaldo Hermann Schmitz, che sta reggendo 'ad interim' lo Ior, dallo statunitense Carl Albert Anderson, capo dei Cavalieri di colombo, dall'italiano Antonio Maria Marocco e dallo spagnolo Manuel Soto Serrano. 
E' il primo incontro del 'board laico' dell'istituto vaticano dopo quello che, lo scorso 24 maggio, ha sfiduciato all'unanimità Gotti Tedeschi "per non avere svolto - recitava un comunicato inusitatamente abrasivo - varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio".
A chi ha avuto modo di parlargli, Gotti Tedeschi ha invece spiegato di aver pagato il suo impegno per la trasparenza sulle norme anti-riciclaggio del Vaticano e il dissidio con il card. Bertone sull'acquisto, poi sfumato, dell'ospedale San Raffaele. Il giorno dopo, con interviste a 'Corriere della sera' e 'Stampa', Carl Anderson, in qualità di segretario del 'board', ha dettagliato le dure critiche all'origine del siluramento di Gotti Tedeschi. Quando, alcuni giorni dopo, i magistrati di Napoli hanno sequestrato alcuni documenti dell'ex presidente dello Ior nel quadro di un'inchiesta su Finmeccanica (a cui si sono poi affiancate altre due indagini a Roma e a Milano), la Santa Sede ha poi diffuso un comunicato nel quale, tra l'altro, precisava che il licenziamento di Gotti Tedeschi "è stata fondata su motivi oggettivi, attinenti alla governance dell'Istituto, e non determinata da una presunta opposizione alla linea della trasparenza, che anzi sta a cuore alle Autorità della Santa Sede, come all'Istituto stesso".
 Dopo l'incontro del consiglio di sovrintendenza, il board oggi ha riferito alla Commissione cardinalizia di vigilanza, presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato e composto da altri due cardinali di Curia, il francese Jean-Louis Tauran e l'italiano Attilio Nicora, e poi (assenti) dall'indiano Telesphore Placidus Toppo e dal brasiliano Odilo Pedro Scherer. 
Nelle scorse settimane la commissione cardinalizia aveva "preso atto" del licenziamento di Gotti Tedeschi, sebbene erano filtrate divergenze tra Bertone, da una parte, Tauran e Nicora, dall'altra, smentite ufficialmente dalla Santa Sede. "Si è trattato - ha spiegato oggi una nota della sala stampa vaticana - di due incontri molto utili per condividere informazioni e proposte sia per la gestione ordinaria, sia per l'individuazione dei criteri di professionalità ed esperienza universalmente riconosciuti in vista della scelta del nuovo Presidente del Consiglio di Sovrintendenza". La nota precisa che "il Santo Padre Benedetto XVI segue da vicino l'attuale situazione dell'Istituto per le Opere di Religione e viene costantemente informato dal Cardinale Segretario di Stato". In segno di trasparenza, peraltro, domani le porte dell'istituto ospite del torrione Niccolo V apriranno ad un gruppo di giornalisti, dopo che nelle settimane scorse il direttore generale Paolo Cipriani ha già accolto un gruppo di ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.
Sembra dunque iniziata la procedura per la scelta del prossimo presidente dello Ior. 
La nota ufficiale non specifica come e quando si svolgeranno le consultazioni dei candidati, né tantomeno i loro nomi. Nelle ultime settimane sono circolati diversi nomi, da quelli, altamente improbabili, di italiani come Cesare Geronzi, Antonio Fazio o di Antonio Maria Marocco, unico membro italiano del 'board', a quello, anche piuttosto inverosimile, dell'anziano presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, a quelli, più probabili, dell'attuale vicepresidente, Schmitz, o dello stesso 'cavaliere supremo' Carl Anderson, molto attivo nella vita ecclesiale degli ultimi mesi. Nomi a parte, un tedesco o uno statunitense sembrano ipotesi plausibili non solo perché Germanie e Stati Uniti sono tra i maggiori paesi donatori delle casse vaticane. Ma anche perché rappresentano un sicuro viatico nei confronti del mondo finanziario internazionale, in un momento nel quale il Vaticano deve passare l'esame anti-riciclaggio. Dal due al sei luglio, infatti, Moneyval, l'organismo del Consiglio d'Europa responsabile per la trasparenza finanziaria, esaminerà la candidatura del Vaticano. Dalle prime notizie filtrate sulla stampa italiana, nel 'draft' del rapporto che dovrebbe essere discusso il quattro luglio il Vaticano sarebbe bocciato per otto delle sedici delle raccomandazioni chiave (49 in tutto).
Una promozione solo parziale, insomma, che potrebbe però essere peggiorata o migliorata dalle discussioni della plenaria di Strasburgo e dalle posizioni espresse in quella sede dalle diverse delegazioni. Nella Santa Sede, in particolare, si guarda con apprensione al ruolo che - da paese osservatore di Moneyval, ma membro dell'organizzazione 'cugina' Gafi - assumerà l'Italia. La scelta del presidente dello Ior in questa partita non dovrebbe entrare. Ma con le due riunioni odierne la Santa Sede - e il Papa in particolare - hanno voluto iniziare a normalizzare una anomalia che inizia a pesare.


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