mercoledì 30 maggio 2012
Padre Lombardi: viviamo una situazione del tutto inedita. Se necessario si chiederà aiuto all'Italia (Izzo)
VATICANO: LOMBARDI, VIVIAMO SITUAZIONE DEL TUTTO INEDITA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 mag.
L’inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto del maggiordomo infedele del Papa rappresenta per la Santa Sede una situazione del tutto insolita, nella quale ci si trova davanti a problemi che non erano mai stati affrontati almeno in tempi recenti. Nel briefing tenuto oggi da padre Federico Lombardi questa realta’ e’ stata evocata in piu’ di una risposta. Prima di tutto sull’aspetto che e’ di certo il piu’ drammatico: la violazione della privacy subita dal Pontefice e da quanti a lui possono essersi rivolti anche in situazioni di grossa sofferenza.
"Il materiale sequestrato nell’abitazione di Paolo Gabriele va esaminato, visto nella sua natura", ha spiegato Lombardi che non ha poi potuto precisare come questo esame potra’ avvenire e quali garanzie ci sono per la segretezza che puo’ riguardare casi di coscienza sottoposti al Papa e dei quali nessun altro dovrebbe essere messo a conoscenza.
Un altro aspetto problematico toccato da padre Lombardi ha riguardato la pubblicita’ che potra’ essere data nelle diverse fasi del processo e dell’inchiesta. Ad esempio gli avvocati difensori, Carlo Fusco e Cristiana Arru, hanno chiesto e ottenuto di poter comunicare con i giornalisti attraverso la Sala Stampa che di fatto pero’ e’ un organo della Santa Sede a nome della quale si muove l’accusa, cioe’ il promotore di giustizia, Nicola Picardi, ed alla quale ovviamente fanno capo la Gendarmeria comandata dal generale Domenico Giani e almeno per quanto riguarda la loro nomina il giudice istruttore Piero Bonnet e il presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Dalla Torre. "Sono consapevole - ha spiegato in proposito Lombardi - che e’ una situazione particolare, ma questa e’ di fatto la Sala Stampa che informa su tutto quanto avviene in Vaticano e dunque qui ci possono essere informazioni di diversa natura e provenienza". Resta il fatto, ha aggiunto il portavoce, che "quello che dice l’avvocato e’ sua responsabilita’, c’e’ una distinzione di ruoli da tenere presente". In merito, padre Lombardi ha poi aggiunto che "l’avvocato Fusco ha confermato il suo desiderio di non incontrare i giornalisti a garanzia del segreto processuale".
Anche la Commissione cardinalizia, che continua le sue audizioni, "non vuole sentirsi sotto pressione dai media e vuole poter lavorare con i tempi e i modi necessari per fare bene l’inchiesta affidatagli dal Papa che non e’ di tipo processuale ma avviene in coordinamento con il Tribunale e la Gendarmeria, pur con mandati differenti". E la Sala Stampa e’ dunque il crocevia di tutta l’informazione che puo’ essere trasmessa "su cio’ che ogni entita’ svolge".
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VATICANO: LOMBARDI, SE NECESSARIO SI CHIEDERA' AIUTO ALL'ITALIA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 mag.
I giudici vaticani potrebbero chiedere aiuto alla giustizia italiana, se la loro inchiesta portera’ a identificare responsabilita’ di cittadini del nostro Paese.
Lo ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.
"Se necessario - ha spiegato ai giornalisti - si chiedera’ la collaborazione con la Giustizia italiana, cio’ ovviamente dipende dagli esiti delle indagini. Vedremo se ci saranno coinvolgimenti che possono essere considerati di rilevanza per la giurusdizione italiana, ma e’ allo stato un problema ipotetico".
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