S.SEDE-CINA: LODI PER VESCOVI DETENUTI, BIASIMO PER INFEDELI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 apr.
Mentre biasima il comportamento dei presuli cinesi che hanno ricevuto o conferito illegittimamente le ordinazioni episcopali "offuscando la limpida testimonianza della Chiesa", la Santa Sede non dimentica "i vescovi e ai sacerdoti che sono detenuti o soffrono ingiuste limitazioni nel compimento della loro missione" in Cina.
E infatti nella sua riunione di questi giorni la Commissione istituita dal Papa nel 2007 per studiare le questioni di maggiore importanza, riguardanti la vita della Chiesa in Cina ha espresso "ammirazione per la fermezza della loro fede e per la loro unione con il Santo Padre". "Essi, in modo speciale, necessitano - afferma il comunicato finale dei lavori - della preghiera della Chiesa, per affrontare le loro difficolta' con serenita' e nella fedelta' a Cristo". La Commissione rileva che nel contempo "persiste la pretesa" dell'Associazione Patriottica e della Conferenza dei vescovi che da essa dipendono di "porsi al di sopra dei vescovi e di guidare la vita della comunita' ecclesiale". "Al riguardo - spiega il comunicato - restano attuali e di orientamento le indicazioni, offerte nella Lettera del Papa del 2007 e ad esse e' importante attenersi, perche' il volto della Chiesa risplenda con chiarezza in mezzo al nobile Popolo cinese". Una chiarezza "offuscata da quanti hanno ricevuto illegittimamente l'ordinazione episcopale e dai vescovi illegittimi che hanno posto atti di giurisdizione o sacramentali, usurpando un potere che la Chiesa non ha loro conferito".
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S.SEDE-CINA: PIU' BATTEZZATI E MENO PRETI,SERVE IMPEGNO DEI LAICI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 apr.
In Cina "il numero delle vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa negli ultimi anni registra un sensibile calo", ma nel contempo "l'annuncio del Vangelo, offerto da comunita' cattoliche a volte umili e senza risorse materiali, incoraggia molti adulti a domandare il Battesimo". Lo rileva una nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede a conclusione della nuova riunione della Commissione per la Cina voluta da Benedetto XVI.
Il testo ricorda che anche in Cina "i laici sono chiamati a entrare nella vita civile e nel mondo del lavoro, offrendo con piena responsabilita' il proprio contributo: amare la vita e rispettarla dal suo concepimento sino alla sua fine naturale; amare la famiglia, promuovendo i valori che sono propri anche della cultura cinese tradizionale; amare la Patria, come cittadini onesti e solleciti del bene comune".
In proposito, la Commissione cita il detto di un saggio cinese, per il quale "la via del grande studio consiste nel manifestare le virtu' luminose, nel rinnovare e avvicinare le persone, e nel raggiungere il bene supremo".
Secondo l'organismo vaticano, inoltre, "i laici cinesi devono crescere in grazia davanti a Dio e agli uomini, nutrendo e perfezionando la propria vita spirituale come membri attivi della comunita' parrocchiale, e aprendosi all'apostolato anche con il sostegno di associazioni e di movimenti ecclesiali, che favoriscono la loro formazione permanente".
Per la Commissione, del resto, "la formazione integrale dei laici, soprattutto laddove sono in atto una rapida evoluzione sociale e un significativo sviluppo economico, e' parte dell'impegno per rendere vibrante e vitale la Chiesa locale".
La Commissione auspica, inoltre, "una speciale attenzione ai fenomeni delle migrazioni interne e dell'urbanizzazione".
Il testo ribadisce quindi "la necessita' che le Diocesi in Cina promuovano un serio catecumenato, adottino il Rito dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti e curino la loro formazione anche dopo il Battesimo".
"I Pastori - si legge - debbono fare ogni sforzo per consolidare nei fedeli laici la conoscenza degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, in particolare dell'ecclesiologia e della dottrina sociale della Chiesa". Secondo la Commissione, "sara' altresi' utile dedicare una cura particolare alla preparazione di operatori pastorali per l'evangelizzazione, per la catechesi e per le opere di carita'". Nella situazione odierna, "i laici, dunque, sono chiamati a partecipare con zelo apostolico all'evangelizzazione del Popolo cinese" e cio' in particolare nell'Anno della Fede che tutta la Cheisa celebrera' a partire dal prossimo ottobre.
"Le indicazioni pratiche, che la Santa Sede ha proposto e proporra' alla Chiesa universale per una fruttuosa celebrazione dell'Anno della Fede, saranno - conclude la nota - certamente accolte con entusiasmo e con spirito creativo anche in Cina e stimoleranno la comunita' cattolica a trovare iniziative adeguate".
Riferendosi poi al calo delle vocazioni in atto, il documento aggiunge che "per quanto concerne i sacerdoti, le persone consacrate e i seminaristi, la Commissione ha nuovamente riflettuto sull'importanza della loro formazione, rallegrandosi per il sincero e lodevole impegno nel realizzare non soltanto adeguati percorsi di educazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale per i seminaristi, ma anche momenti di formazione permanente per i presbiteri". Inoltre, "si e' manifestato apprezzamento per le iniziative, che sono messe in atto da vari Istituti religiosi femminili per coordinare attivita' di formazione per le persone consacrate". "Le sfide della situazione - si legge ancora nel testo - spingono ad invocare il Padrone della messe e a rafforzare la consapevolezza che ogni sacerdote e ogni religiosa, fedeli e luminosi nella loro testimonianza evangelica, sono il primo segno capace di incoraggiare ancora i giovani e le giovani di oggi a seguire Cristo con il cuore indiviso".
Il comunicato ricorda infine che "il 24 maggio prossimo, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani e Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, sara' un'occasione particolarmente propizia per tutta la Chiesa per invocare energia e consolazione, misericordia e coraggio, per la comunita' cattolica in Cina".
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S.SEDE-CINA: PERDONO PAPA A VESCOVI MA CONTINUA DISOBBEDIENZA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 26 mar.
"Nei giorni scorsi, alcuni vescovi illegittimi hanno partecipato a consacrazioni episcopali autorizzate dalla Chiesa. I comportamenti di questi vescovi, oltre ad aggravare la loro posizione canonica, hanno turbato i fedeli e spesso hanno forzato la coscienza dei sacerdoti e dei fedeli che vi sono stati coinvolti".
Lo denuncia una nota diffusa oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede, al termine dei lavori della Commissione per la Cina istituita da Benedetto XVI. Il testo ricorda che in passato "vescovi legittimi hanno partecipato a ordinazioni episcopali illegittime" e conferma che "molti di loro hanno chiarito la propria posizione e hanno chiesto scusa, e il Santo Padre li ha benevolmente perdonati" ed aggiunge: "altri invece, che pure vi hanno preso parte, non hanno ancora fatto tale chiarificazione e sono quindi incoraggiati ad agire quanto prima in tal senso". La commissione vaticana - riunitasi per la quinta volta - segue "con attenzione e con spirito di carita' questi penosi avvenimenti" e, pur nella consapevolezza "delle particolari difficolta' della situazione presente", riafferma che "l'evangelizzazione non puo' avvenire sacrificando elementi essenziali della fede e della disciplina cattolica".
"L'obbedienza a Cristo e al Successore di Pietro - infatti - e' il presupposto di ogni vero rinnovamento, e cio' vale per tutte le componenti del Popolo di Dio". E anche in Cina, "gli stessi laici sono sensibili alla chiara fedelta' ecclesiale dei propri pastori".
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il Vaticano però si comporta in maniera ambigua: quali sono i vescovi illegittimi? e se un vescovo legittimamente riconosciuto dal Vaticano viene consacrato anche da un vescovo illegittimo, che cosa succede?
RispondiEliminaLeggiamoci questo articolo per capire la confusione che si sta creando in Cina, con il pericolo che anche la Chiesa sotterranea finisca fra le grinfie del partito comunista
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/cina-china-vaticano-vatican-14697/
Emblematico questo passo: "Intervistato da UCA News su tale questione, il Vescovo Qu ha dichiarato di non conoscere il Vescovo Liu o la sua posizione nei confronti del Vaticano. Come nel caso del Vescovo Li Shan, ha affermato, “so che si tratta di un vescovo legittimo, ma non so a quali ordinazioni episcopali abbia partecipato in passato”
Il neo vescovo non conosce esattamente la posizione canonica dei consacranti e pare non gli importi tanto informarsene...
Sarebbe forse necessario che il Vaticano ponesse regole ben precise, invece di impegnarsi in giochetti diplomatici che confondono il clero e i fedeli.