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I "teologi" progressisti tedeschi definiscono la lettera "una concessione politica ai lefebvriani"
RispondiEliminahttp://www.uni-muenster.de/Religion-und-Politik/aktuelles/2012/apr/PM_Papstbrief_Kelchwort.html
Che pena. Come se non fossero più di 10 anni che il Vaticano (e in particolare i card. Ratzinger e Arinze) insistono per una traduzione corretta.
Alberto
Sconcertante!
RispondiEliminaR.
Per fortuna che mio fratello conosce l'ungherese e il tedesco. Quando decise di studiarle non immaginava certo che potessero essere indispensabile per conoscere i documanti del Papa. Io me la cavo con il latino ma, in questo caso, non mi serve.
RispondiEliminaI teologi tedeschi sanno benissimo che le due cose non hanno nulla a che fare, ma torbidano le acque e in maniera diabolica vogliono far credere che il Papa si faccia influenzare dai lefrebviani per fargli fronda.
RispondiEliminaVergognoso è che i vescovi tedeschi tollerino questa sorta di teologi.
Ci vorrebbe una bella visitazione, altroché!
Ho letto la lettera e non credo che sia un bene tradurla perché si riferiva esclusivamente ai vescovi tedeschi con qualche elegante ma esplicito rimprovero, nello stile di Benedetto XVI.
RispondiEliminaEra piuttosto un imperativo che una scelta di usare le parole corrette durante la consacrazione.