Miracoli vietati e miracoli riconosciuti
Silvia Guidi
La diffida a non abusare della credulità popolare non è stata inviata — per conoscenza, in quanto Persona informata dei fatti — anche al Creatore, solo perché non è facile reperirne l’indirizzo; ma quando questo piccolo inconveniente burocratico sarà risolto anche Dio potrebbe trovarsi sul banco degli imputati (per abuso di potere, lesa maestà laica o una qualche altra accusa tratta dal fertile genere letterario della fantagiurisprudenza).
Non è la prima volta che succede, come la storia della salvezza ci ricorda, ma stavolta la vicenda ha accenti tragicomici: l’intervento imprevedibile della Grazia è stato giudicato incompatibile con le leggi del codice pubblicitario inglese.
«In Gran Bretagna — spiega Gianfranco Amato, segnalando in Rete uno degli esiti più surreali della censura postmoderna — sulla tutela dei consumatori vigila l’Advertising Standards Authority (Asa): e recentemente ha proibito all’associazione cristiana Healing On The Streets (Hots) di dire pubblicamente che attraverso la preghiera è possibile guarire». A Bath, l’associazione Hots è composta da volontari che pregano per i malati, rendendo nota la propria attività su un sito web; secondo l’Autority si tratta di pubblicità ingannevole, «illegittima e irresponsabile», colpevole di «indurre false speranze». Nonostante le intimidazioni subite, Paul Skelton, il fondatore di Hots, ha deciso di ricorrere contro la decisione dell’Asa: altrimenti, di questo passo, «in futuro sarà ancora lecito affermare che i miracoli esistono?». Per ora nessun commento è arrivato dalla Catholic Association, che da più di cento anni organizza pellegrinaggi a Lourdes, ma è evidente che l’esistenza stessa della piccola città dei Pirenei, portando alle estreme conseguenze la logica dell’Asa, potrebbe rappresentare un vulnus insanabile nella tutela dei diritti del consumatore, e, come tale, essere presto dichiarata illegale; è un luogo in cui fatti inspiegabili continuano pervicacemente a succedere, in barba a qualsiasi normativa vigente.
Un luogo sovversivo, questo santuario mariano ottocentesco, che non accenna a passare di moda, e in cui tutto o quasi tutto, dalle realtà visibili a quelle invisibili, si può rovesciare da un momento all’altro nel suo opposto. A partire dalle tante guarigioni che il dottor Alessandro De Franciscis, presidente del locale Bureau des constatations médicales, preferisce definire «inspiegate» piuttosto che «inspiegabili» («sarebbe un atto di presunzione da parte mia» dice a Stefano Lorenzetto in un’intervista pubblicata su «il Giornale» dello scorso 25 marzo).
Anche la carriera di De Franciscis, pediatra napoletano cinquantaseienne specializzato in epidemiologia ad Harvard, è stata ribaltata dall’incontro con la grotta di Massabielle. «Credo di essere il medico più buffo del pianeta — continua il dottore — la gente viene da me non perché sta male ma per dirmi che è guarita. Nel Bureau parliamo di medicina, non di fede o di filosofia. Ciascun medico anche se è ateo, può consultare la cartella clinica e dare un’opinione sul caso. E c’è la massima collegialità nelle decisioni. Agisco come il dottor House: ascolto le varie diagnosi e traggo le conclusioni».
Quali sono i criteri applicati dalla Chiesa per dichiarare un miracolo? «Gli stessi fissati dal cardinale Prospero Lambertini, eletto Papa nel 1740 col nome di Benedetto XIV, quello che concesse l’imprimatur alle opere di Galileo Galilei — risponde il medico — sette criteri di assoluto buon senso, fissati per mettere un freno agli abusi dei nobili, nel cui albero genealogico si rintracciava sempre qualche santo o beato per intervenuto miracolo. Primo: che la malattia abbia una prognosi grave. Secondo: che la diagnosi sia certa. Terzo: che la malattia sia organica. Quarto: che nessuna terapia possa spiegare la guarigione. Quinto: che la guarigione sia istantanea, inattesa e improvvisa. Sesto: che sia completa. Settimo: che sia durevole nel tempo». E la comunità scientifica internazionale accetta questi criteri? «Non c’è conflitto tra fede e scienza. Se io le dico che la signora Danila Castelli era affetta da feocromocitoma, questo è un fatto provato dai vetrini istologici e dalle cartelle cliniche degli istituti universitari dov’era stata ricoverata senza esito alcuno».
«Dal 1858 a oggi, in media un miracolo ogni 840 giorni...» sottolinea Lorenzetto. «Tutto vero, ma sarebbe un errore — gli risponde De Franciscis — soffocare nelle statistiche gli avvenimenti di Lourdes». Il suo «cuore» non sono le guarigioni; «il miracolo di Lourdes è Lourdes». Meglio dirlo adesso in modo esplicito, prima che scriverlo diventi fuorilegge.
(©L'Osservatore Romano 31 marzo 2012)
La "proibizione" a Dio di operare, sia tramite la Provvidenza ordinaria sia tramite gli interventi straordinari, è il fondamento dell'impostazione massonica.
RispondiEliminaLo diceva già Voltaire: un solo miracolo basta a far crollare il loro castello di sabbia.
Penosa la conclusione "Il miracolo di Lourdes è Lourdes": anche chi è cattolico cerca, in questo modo, di sfuggire all'evidenza costatabile.
Non si "vieta" a Dio di operare, ma Gli si dice che preferiamo altre modalità di azione, che la guarigione è qualcosa di "rozzo"
in Francia hanno negato la piattaforma digitale all'emittente KTO,una televisione cattolica assimilabile alla nostra telePace,ed è già la terza volta che le viene rifiutato il permesso,in GB è proibito indossare croci (anche in Francia),fra un pò toccherà anche all'Italia,la Spagna è già sulla buona strada,in Europa non c'è posto per Dio,neanche per un'ipotesi di Dio,come va dicendo da decenni Ratzinger:P.S.la tv francese non ha dedicato neanche un minuto alla visita del papa,mala tempora currunt....GR2
RispondiEliminaCaro GR2, la situazione è davvero grave, e si configura come diffusione in tutto il corpo sociale "occidentale" del pus infetto maturato per 200 anni nella ciste illuministico/massonica.
RispondiEliminaPer essere concreto, dico ad esempio che le perversioni omosessuali erano comunemente sentite come tali fino a pochi anni fa - Adesso "alti papaveri" come il prof. Veronesi vengono a spiegarci che quello è "l'amore più puro".
Voglio sottolineare che l'atteggiamento giusto di fronte a un simile andazzo non è quello di osservarne insistentemente gli orrori, ma quello di guardare costantemente verso la Fonte della Luce (vero "illuminista"!): Gesù Cristo
Caro Andrea,lei ha perfettamente ragione,ma le assicuro che la stragrande maggioranza segue pedissequamente le regole ferree della dittatura del relativismo,che dire,oggi e per 2 giorni nella mia città c'è il raduno della loggia del gran sole d'oriente,siamo invasi da massoni provenienti da tutt'Italia ed Europa,hanno tappezzato la città di manifesti coi ritratti dei più'grandi' massoni ed illuministi...satis,intelligenti pauca.GR2
RispondiEliminaGrazie, caro amico.
RispondiEliminaPer tutto il 2011, Torino è stata funestata dai maxi-ritratti dei "grandi piemontesi e italiani che fecero il Risorgimento": tutti con il sussiego, molti con i baffoni d'ordinanza.
Qualcosa a che vedere con le gigantografie dei "barbudos" di Cuba? penso proprio di sì.
Mi saluti l'arco di Augusto!
ci passo sotto tutti i giorni per entrare in 'città' come si dice da noi io lo faccio cercando di ricordarmi cosa veniva detto agli imperatori durante il triumphum,'memento mori'...vale per tutti,anche per loro.Con stima GR2
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