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I gesti mediatici non servono a nulla se non accompagnati da dense e poderose parole come quelle pronunciate dal Santo Padre. I Cubani lo hanno capito, i media molto meno tanto e' vero che si sono preoccupati solo dell'incontro con Fidel. All'appuntamento con la storia i semplici (fedeli e non) rispondono sempre alla chiamata. I mass media (in prima fila quelli italiani) sono ancorati ad un passato che ormai sono rimasti i soli a non riuscire a superare.
Mi pare che Bettiza abbia colto nel segno mettendo finalmente a confronto un Papa (GPII) molto "mediatico" e un Papa (BXVI) molto concreto. Evviva! Angelo
RispondiEliminauna piccola grande precisazione,letta su blog non italiani,all'Avana,non c'erano maxi schermi e l'audio lasciava molto a desiderare,quindi i tantissimi presenti hanno udito poco o niente,ma ,e qui sta il sorprendente,circolavano fogli con l'intera trascrizione dei discorsi (tutti) tenuti dal papa a Cuba,e sono stati molto apprezzati,perchè così si possono leggere e meditare,perchè Ratzinger,piaccia o non piaccia,dà molto da pensare,una volta letto e riletto: i 'raduni' mediatici servono a poco se poi non fanno riflettere in seguito,sennò siamo alle solite,con GP2 ascoltavano il cantante e non la canzone;mi aspetto una delle tue ottime disamine,Raffy,adesso mi godo questo momento straordinario di successo personale di BXVI e non mi cale dei raffronti( c'era più gente o meno),lui è stato accolto con affetto sincero e travolgente e mi bastano il suo sorriso un pò smarrito e i suoi occhi umidi.Deus servet eum,semper!GR2
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