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Credo che vada ripensato il concetto di sussidiarietà della Chiesa rispetto allo Stato. Visto che si ragione solo in termini economici e di tasse, mi pare giusto che le strutture legate alla Chiesa valutino bene l'opportunita' di continuare ad erogare gratis o in convenzione i servizi ai bisognosi.
Questo compito infatti spetta allo Stato e non alla Chiesa Cattolica. Ovviamente gli ultimi potranno rivolgersi per l'assistenza a quei partiti che hanno investito molto sul provvedimento di ieri e su quelli che lo voteranno in Parlamento.
I salesiani devono ringraziare i vari Vescovi che hanno sempre sputato su chi comunque non li affamava mentre incensavano chi li affama!
RispondiEliminaEd adesso si arrangino!
Matteo Dellanoce
Sono stato allievo dei Salesiani per soli due anni, negli anni '70.
RispondiEliminaGià allora erano chiare due cose, anzi tre:
1- la scuola era in seria difficoltà nel richiedere una retta alle famiglie
2- la Congregazione riteneva comunque ovvio e doveroso destinare una parte di ciò che incassava dai nostri genitori alle attività nei Paesi di missione
La terza cosa era che i sacerdoti, specie quelli di mezza età, cercavano una "via nuova" (anni '70 !): la famigerata dis-continuità postconciliare.
Ovviamente l'educazione è il primo tasto toccato dall'integralismo laicista (Pensiero Unico, figi cresciuti dallo Stato e non dalla famiglia); il secondo è quello sanitario (eugenetica, selezione della "razza vincente").
I servizi ai bisognosi vengono forniti grazie a chi paga le tasse.
RispondiEliminaDiabolico usare la carità come giustificazione di privilegi immorali.
Non c'e' problema!
RispondiEliminaL'ho detto piu' volte: chiudiamo tutti i centri di assistenza cattolici e poi vediamo come se la cava lo Stato.
Scommetto che la definizione di "privilegio" muterebbe in una notte.
R.
i servizi ai bisognosi sono frutto anche delle libere offerte di coloro che ritengono di farlo.
RispondiEliminaA questa Chiesa che a te fa ribrezzo arrivano e continueranno ad arrivare offerte per il bene dei tanti disgraziati ignorati dagli anticlericali biliosi e pieni di boria che pontificano (ehehhehe) cosa è immorale o no.
E i privilegi, per essere tali, caro il mio commissario del popolo in servizio permanente effettivo, sono tali quando sei l'unico a usufruirne. Ma il privilegio di cuius in questo caso è usufruito da tutto il no profit che tanto bene fa all'Italia e senza il quale questo povero paese sarebbe una giungla di menefreghisti e individualisti fanatici. Magari laici, ma menefreghisti.
Mi vengono in mente tutti i servizi che offre in modo disinteressato la caritas.
RispondiEliminaRaccoglie vestiti, si preoccupata di accompagnare gli anziani ed i malati a fare le visite in ospedale, telefona a chi e' in difficolta' per capire le esigenze, distribuisce i "pacchi" alimentari e, a Natale e Pasqua, si preoccupa di contattare i negozianti per potere arricchire il pacco stesso, soprattutto se ci sono bambini.
Sono tutte brave persone e fanno un lavoro encomiabile nonostante le poche risorse.
R.
Devo dire che ne conosco un tot che predicano di carità laica e poi non la fanno mai. Tanti la teorizzano, ma quando ci si deve sporcare le mani col vomito del senzatetto... " vacci tu, che per queste cose sei piu' portata". E questo anche in servizio retribuito. Poi ci sono sempre le eccezioni, da ambo le parti, ma il moralismo di cui parla mariateresa mi intristisce, e parecchio. In linea di principio sono del parere che in un momento come questo anche le proprietà della chiesa non benefiche debbano contribuire, ma questa e' chiaramente una battaglia ideologica, visto anche come titolano i giornali. Pare che la norma riguardi solo la chiesa, unica a godere di privilegi, ma il privilegio dell'esenzione spettava anche ad altri e questo non lo si dice mai
RispondiEliminaSmettila con 'ste fregnacce, bastard! Lo stato, a cui noi versiamo congrue tasse, che si occupa dei bisognosi, pfui c'è da ridere. Lo stato furbescamente si è sempre poggiato sulla Chiesa per questo, la Chiesa che non ti Chiede chi sei, da dove arrivi o dove vai. Io proclamerei uno sciopero della sussidiarietà invitando i bisognosi a recarsi prima di tutto sotto radio radicale omaggiata, mi consta, di pingui contributi statali, a seguire sedi di partiti, di giornali, di sindacati, magari anche sotto casa tua se fornisci l'indirizzo.
RispondiEliminaAlessia
Vorrei ricordare ai salesiani, alla Chiesa e ai vari forumisti, che il comandamento della carità non è destinato solo alla Chiesa in quanto istituzione: tutti noi siamo chiamati a esserne portatori in prima persona e non tramite lontani ed anonimi versamenti e contributi.
RispondiEliminaI primi cristiani dei primi secoli non ricevevano alcun soldo dallo stato (anzi!!!!) eppure non credo che furono in difetto nel testimoniare la loro fede e la carità cristiana verso i loro confratelli e verso gli altri.
Questa è una grande occasione: se non vogliamo che la Chiesa perda tutto ciò dovremo metterci sotto noi personalmente: credo che in definitiva sia questo il vero ruolo del laicato: portare il messaggio cristiano in prima persona con la nostra opera ed esempio.
Ps. ma quale messaggio cristiano portano molte scuole cattoliche? Al piano terra della scuola gestita dalla suore nella mia città ha sede una farmacia che espone un venditore automatico di preservativi...
Questa è una "grande occasione", caro Anonimo, in cui buona parte della Chiesa (soprattutto ai vertici) sceglie il suicidio, cooperando con chi adotta il metro sette-ottocentesco per eliminarla.
RispondiEliminaCiò che dicevo stamane (Pensiero Unico trasmesso dall'Educazione Nazionale; selezione dei giovani "fisicamente vincenti") non sono fantasie, ma sinistre realtà ampiamente praticate.
Mi permetto di segnalare di nuovo l'articolo del giorno 13 scritto da Vignelli su "Riscossa Cristiana": vi si mostra il carattere intrinsecamente perverso del concetto di "solidarietà".
"........magari anche sotto casa tua se fornisci l'indirizzo." simpaticissima Alessia!
RispondiEliminaSembra una battuta la tua, ma, purtroppo, è la realtà!
Io spero che, se le forze di vita consacrata, maschili e femminili, saranno liberate dall'esser chiuse nelle scuole, dove la legislazione vigente impedisce di poter fare una vera formazione cristiana,
RispondiEliminapossano essere riportate in campo nelle diocesi
facendole girare per le varie parrocchie.
Io così intendo
una formazione tipo AZIONE CATTOLICA che abbracci tutte le età.
E'ovvio che i vescovi han gestito male tutta questa vicenda.
RispondiEliminaNeanche Cavour era arrivato a tanto.
Per molto meno Pio IX comminò la scomunica agli usurpatori dei beni ecclesiastici ,beni non dei vescovi ma della Chiesa,di tutti noi fedeli!
E la Segreteria di Stato che fa?
Va in Campidoglio...il 20 settembre era a Porta Pia a festeggiare i nemici di Pio IX!
Questa è l'agonia...preludio di un suicidio...domani i radicali faranno confiscare i beni e le Chiese!Siamo una nave alla deriva...
mi spiegate, Vangelo alla mano, perchè per le attività commerciali se la Chiesa paga l'ici, come il poveraccio che ha una sola casa pagata col mutuo, è esproprio?
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