sabato 25 febbraio 2012

Ici e Chiesa, Avvenire: il governo non ha ancora chiarito tutto. Card. Bertone: la gratuità cristiana è modello per il welfare (Izzo)

ICI CHIESA: AVVENIRE, IL GOVERNO NON HA ANCORA CHIARITO TUTTO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 feb.

"La legge italiana considera commerciali le attivita' con prestazioni di servizi fatte in maniera organizzata per le quali si paghi un corrispettivo.
Ma una scuola, un ospedale, una struttura ricettiva, per legge, non possono essere fatte che in maniera organizzata e dietro pagamento di un corrispettivo: d'ora in poi scuole, ospedali e case per ferie degli enti non profit pagheranno?
E se una mensa per i poveri ricevesse dei contributi grazie a una convenzione con un ente pubblico, sarebbe anche questa una modalita' commerciale?". Evita i toni polemici a favore di una linea low profile costellata da punti interrogativi il quotidiano cattolico Avvenire nel commentare l'emendamento del Governo che riduce le esenzioni dell'Ici per la Chiesa e tutte le attivita' no profit.
"L'emendamento ha chiarito tutto cio' che c'era da chiarire?", si chiede il giornale della Cei. "In parte: rispetto al passato - risponde il caporedattore Umberto Folena che firma l'editoriale, pubblicato in seconda pagina - sembra cambiare poco.
Per gli immobili a uso commerciale si paghera' domani come si pagava ieri.
Chi evadeva l'imposta avra' meno scappatoie. Ma soprattutto un ente non profit, quando svolge in un suo immobile un'attivita' solo parzialmente commerciale, paghera' l'imposta non per l'intero immobile, ma per la parte adibita ad attivita' commerciale". Resta pero' aperto il problema (che in molti casi potrebbe diventare un dramma) se attivita' come asili e mense per i poveri pagheranno?
"Al momento - spiega su Avvenire la tributarista Patrizia Clementi, esperta del mondo non profit - non lo si puo' dire. Tra le definizione di 'modalita' non commerciale' di cui si parla nell'emendamento e quella di 'attivita' non commerciale' contenuta nel comunicato del governo e nella lettera inviata alla Commissione europea c'e' un'incongruenza. E' auspicabile che il relatore faccia chiarezza quando dovra' illustrare l'emendamento".
"L'area di grande valore sociale che rischia di essere risucchiata nei confini del pagamento, con gravi conseguenze per gli utenti", rileva da parte sua il vaticanista del quotidiano, Mimmo Muolo, che si sofferma sul comma per il quale "l'esenzione si applica solo alla frazione di unita' nella quale si svolge l'attivita' di natura non commerciale", ma prevede che "se questa distinzione non e' possibile "l'esenzione si applica in proporzione all'utilizzazione non commerciale quale risulta da apposita dichiarazione" le cui modalita'"saranno note in 60 giorni".
"In sostanza - afferma il giornale dei vescovi - senza un vero chiarimento non si puo' dire nulla su chi e come dovra' pagare. Cio' che pero' - conclude con amarezza - non ha impedito, ieri, a siti web e agenzie di trasformare un passaggio del comunicato di Palazzo Chigi nel titolo: 'Con l'Ici pagata dalla Chiesa meno tasse per tutti', senza tener conto che le modifiche riguardano tutto il mondo del non profit".

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S.SEDE-ITALIA: BERTONE,GRATUITA' CHIESA E' MODELLO PER IL WELFARE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 feb.

"La gratuita' cristiana rappresenta un modello nel processo di costruzione del welfare, in passato e nel futuro". Infatti gli Istituti religiosi sono stati in qualche modo anticipatori del moderno welfare, confluito in quel "patrimonio dell'umanita' che oggi lo Stato garantisce attraverso il suo stato sociale".
Lo ha affermato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, intervenuto in Campidogilo alla presentazione di una ricerca su "Il contributo degli istituti religiosi alla costruzione del welfare italiano", curata dalla Fondazione 'E.Zancan'.
Pur senza fare riferimento esplicito alla questione delle esenzioni dall'Ici, che il Governo intende restringere alle sole attivita' non commerciali per la Chiesa e l'intero mondo del no profit, penalizzando forse le attivita' in campo educativo, sanitario e assistenziale, Bertone ha ricordato che 22mila religiosi e 80mila religiose lavorano "per la promozione e il riconoscimento della dignita' di ogni uomo".
"Un'opera - ha sottolineato - che racconta le origini del welfare italiano, del suo "sorgere dal basso come risposta generosa alle necessita' degli ultimi". Questa storia, ha sottolineato il porporato salesiano, si intreccia con quella di tanti "Santi sociali" che hanno contribuito alla costruzione dell'Italia nel XIX e XX secolo, "persone totalmente dedite a Dio" e per questo vicine e solidali con quanti vivevano ristrettezze e disagi.
Dai santi sociali e dai loro seguaci sono scaturiti nel tempo gli asili infantili, i doposcuola, le scuole di lavoro, i patronati, gli oratori, le case-famiglia fino al volontariato negli ospedali. "Una presenza capillare di opere benefiche e caritative" che, ha tenuto a sottolineare oggi Bertone - ha contribuito in modo significativo "alla maturazione nella societa' di una nuova sensibilita' rispetto all'adozione di politiche assistenziali, affinando l'esigenza e facendo crescere il bisogno di una maggiore giustizia sociale".
Da qui la riflessione sulla carita' e la giustizia proposta dal cardinale Bertone per evidenziare che "spetta alla politica perseguire il giusto ordine della societa' e dello Stato, la giustizia e' lo scopo e quindi la misura intrinseca di ogni politica". Ma pur impegnandosi nel perseguire una societa' giusta - ha aggiunto il segretario di Stato - "la carita' sara' sempre necessaria". Riconoscendo dunque quanto fatto in passato e "i semi di speranza per un nuovo domani", il cardinale Bertone ha esortato a "delineare un progetto per il futuro", "nuovo laboratori di cittadinanza", "nuove alleanze educative".
E proprio questa sfida educativa - ha concluso Bertone - e' al centro degli Orientamenti Pastorali della Conferenza Episcopale italiana per il prossimo decennio, che rappresenta un richiamo dunque a "intraprendere insieme laici, religiosi, Stato e Chiesa, credenti e non credenti, nuovi cammini, nuove forme di socialita' e di sviluppo sociale".

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