Il segretario di Stato Vaticano corre ai ripari dopo le accuse del cardinale Viganò
Oggi Bertone mette in riga i capi della curia romana
di Andrea Bevilacqua
Tutto avverrà oggi. In piena bagarre per le accuse di corruzione mosse dal nunzio a Washington monsignor Carlo Maria Viganò, il cardinal Tarcisio Bertone incontra i capi dicastero della curia romana per parlare del “Processo di elaborazione, pubblicazione e recezione dei documenti della Santa Sede”.
La relazione del cardinale è stata già inviata ai dicasteri, in maniera da predisporre il confronto. Sono 14 pagine dense di puntualizzazioni fatte sulla base della legge della chiesa e consigli pratici. La volontà di Bertone è quella di riorganizzare la curia. Non rivendica il controllo. Chiede dialogo tra i dicasteri, collegialità. Ricorda come funziona la struttura della chiesa. Richiama tutti alle proprie responsabilità. E si interroga infine sulla recezione dei documenti, tema molto caro a Benedetto XVI, un discorso che «non va affrontato in maniera semplicistica», perché «ciò che a prima vista possiede minore rilevanza per alcuni, è invece molto importante per i destinatari più immediati».
Lo sfondo è il «vortice sempre più frenetico dei mezzi di comunicazione». E la domanda è duplice: «Quali strumenti potrebbero essere utili a veicolare presso l'opinione pubblica i contenuti di un documento», con tutta la difficoltà «di far digerire testi lunghi, che nell'ottica di chi li produce sono destinati ad avere un impatto a lungo termine, non solo sui giornali del giorno seguente». E poi, come mantenere la riservatezza sui contenuti - «un aspetto che dovrebbe accompagnare tutto il processo di redazione dei documenti, a garanzia della serietà del confronto tra le diverse istanze e coinvolte e della libertà da condizionamenti esterni» – quando «l'evoluzione delle recenti tecnologie di comunicazione sembra avere fatto dilagare una sorta di passione per le notizie minute del pettegolezzo ecclesiastico, che minano il prestigio della Santa Sede e giungono talora ad ostacolare il clima di fiducia tra i suoi diversi organismi?» Bertone chiede di interrogarsi su «come fronteggiare» quest'ultimo fenomeno. E sostiene che non sarebbe «positivo» restringere il numero di persone o istituzioni consultate. Come un dicastero deve elaborare un documento? Si comincia dalla progettazione, e tutti devono essere coinvolti: il personale del dicastero, ma anche i consultori e i membri. E ci si domanda anche se è solo il dicastero competente per quell'area, o se invece sia più opportuno un documento tra dicasteri. Dopodiché, si chiede al Papa «il nulla osta a procedere». Poi, si passa alla fase della redazione. E qui le cose si complicano. A volte è necessario anche chiamare degli esperti, e – nota Bertone – «come tutti sappiamo, risulta difficile trovare, nella stessa persona, competenza circa la materia da esporre, fedeltà alla prospettiva del Magistero e padronanza del linguaggio dei testi della Santa Sede». Allora la stesura del testo va seguita passo dopo passo, non basta commissionare la bozza, perché – nota il cardinale – «è sempre spiacevole trovarsi davanti a un lavoro già completato, magari prodotto con un lungo impegno (e gratuitamente) da parte di esperti e dover poi dire loro che purtroppo il contenuto non è utilizzabile. È invece più semplice intervenire in corso d'opera». Vale per tutto, anche per i progetti di discorso del Papa, con l' «attenzione in più» di riflettere il modo di esprimersi del Papa, «essenziale, capace di trasmettere in maniera efficace anche tematiche complesse».
© Copyright Italia Oggi, 28 gennaio 2012 consultabile online anche qui.
Sara' la volta buona?
R.
OT
RispondiEliminadal tablet
http://www.thetablet.co.uk/article/162257
ho dovuto leggerlo due volte per crederci,: per la libertà di coscienza e contro la decisione di Obama. Leggerlo nel tablet è un'emozione forte. Infatti oggi nevica.
Buona giornata a tutti.