Vaticano/ Scontro su governo interno."Su 'La7' disinformazione"
Città del Vaticano, 26 gen. (TMNews)
Un'inchiesta televisiva fa infuriare il Vaticano.
In una nota ufficiale, la Santa Sede ha respinto le accuse di corruzione emerse nella trasmissione 'Gli intoccabili' di Gianluigi Nuzzi, andata in onda ieri sera su 'La7', ha rivendicato "trasparenza" e "rigore" nella gestione del bilancio dello Stato della Città del Vaticano, ed ha prospettato una querela per diffamazione.
Nuzzi è un giornalista noto oltre il Portone di bronzo sin dalla pubblicazione di 'Vatican Spa', bestseller che, documentazione riservata alla mano, ha svelato le malversazioni dello Ior post-Marcinkus che si sono concluse con un repulisti promosso dall'ex presidente Angelo Caloia. Con la puntata di ieri de 'Gli intoccabili' - molti gli schermi televisivi della Città del Vaticano sintonizzati su 'La7' - Nuzzi ha rivelato l'esistenza di una lettera che l'ex segretario generale del Governatorato, monsignor Carlo Maria Viganò ha inviato riservatamente al Papa mesi fa per chiedere non essere allontanato dal suo incarico. L'epilogo, nonché i contorni della vicenda, sono già noti: lo scorso 18 ottobre Viganò è stato nominato nunzio apostolico negli Stati Uniti. Pochi giorni prima, a inizio ottobre, monsignor Giuseppe Sciacca era stato nominato al suo posto, assieme a monsignor Giuseppe Bertello, nuovo Governatore vaticano.
La nuova destinazione di Viganò vissuta dal diretto interessato come una rimozione - 'promoveatur ut amoveatur' - fu accompagnata da malumori e 'boatos' sfociati, alla fine, in una lettera di minacce anonime indirizzata al cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, considerato il responsabile di questa scelta e non nuovo a fronde e contestazioni interne ed esterne al Vaticano. Missiva finita sulle pagine dei giornali con la fantasiosa attribuzione ad un 'corvo' in Vaticano.
Ignoti, fino a ieri sera, erano i dettagli svelati da Nuzzi: il buco di bilancio trovato da Viganò il suo risanamento, le accuse ad un 'comitato di affari' che sarebbe legato al cardinal Bertone, e, appunto, la lettera riservata al Papa. Che però, anziché a Benedetto XVI, è finita in mano alla trasmissione di Nuzzi. E se già in diretta a difendere la Santa Sede è stato il direttore dell''Osservatore romano' Giovanni Maria Vian, in un botta-e-risposta non privo di asprezze, oggi, a fine mattinata, è stato il portavoce vaticano, il gesuita Federico Lombardi, a comunicare ai giornalisti la reazione ufficiale - pubblicata sul bollettino vaticano, ma non sull''Osservatore romano' - della Segreteria di Stato.
La nota vaticana sorvola sulla "discutibilità del metodo e degli espedienti giornalistici" utilizzati da 'Gli intoccabili' e sulla "amarezza per la diffusione di documenti riservati", affermando che "oggi tutto ciò fin troppo abituale, sia come metodo generale, sia come stile di informazione faziosa nei confronti del Vaticano e della Chiesa cattolica".
Il Governatorato è stato presentato "in modo parziale e banale, esaltando evidentemente gli aspetti negativi, con il facile risultato di presentare le strutture del governo della Chiesa non tanto come toccate anch'esse dalle fragilità umane - ciò che sarebbe facilmente comprensibile - quanto come caratterizzate in profondità da liti, divisioni e lotte di interessi". In questo senso, "si è andati e si va spesso ben aldilà della realtà" perché "la situazione generale del Governatorato non è così negativa come si è voluto far credere" e "tanta disinformazione non può certamente occultare il quotidiano e sereno lavoro in vista di una sempre maggiore trasparenza di tutte le istituzioni vaticane".
La nota non spiega perché Viganò è stato trasferito a Washington, ma sottolinea che l'azione da lui svolta come segretario generale del Governatorato dal 2009 al 2011 "ha certamente avuto aspetti molto positivi, contribuendo ad una gestione caratterizzata dalla ricerca del rigore amministrativo, del risparmio e del raddrizzamento di una situazione economica complessiva difficile".
Risultati che sono "chiari e non sono negati da nessuno". Traspare nella nota vaticana qualche perplessità sull'idea evocata da Viganò nella sua lettera di un risanamento senza sfumature: "Una valutazione più adeguata - si legge - richiederebbe tuttavia di tener conto dell'andamento dei mercati e dei criteri degli investimenti nel corso degli ultimi anni", nonché "altre circostanze importanti".
La nota vaticana prospetta poi una querela per diffamazione nei confronti del presunto 'comitato d'affari' che avrebbe dettato legge in Vaticano: "Alcune accuse poi - anche molto gravi - fatte nel corso della trasmissione, in particolare quelle nei confronti dei membri del Comitato Finanza e Gestione del Governatorato e della Segreteria di Stato di Sua Santità, impegnano la Segreteria di Stato stessa e il Governatorato a perseguire tutte le vie opportune, se necessario legali, per garantire l'onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servono lealmente la Chiesa, il Papa e il bene comune". In ogni caso, "i criteri positivi e chiari di corretta e sana amministrazione e di trasparenza a cui si è ispirato monsignor Viganò continuano certamente ad essere quelli che guidano anche gli attuali responsabili del Governatorato, nella loro provata competenza e rettitudine". Insomma, "l'avvicendamento alla guida del Governatorato non intende certamente essere un passo indietro rispetto alla trasparenza e al rigore, ma un ulteriore passo avanti".
Quanto a Viganò la sua nomina a nunzio in Usa, "uno dei compiti più importanti di tutta la diplomazia vaticana, data l'importanza del Paese e della Chiesa cattolica negli Stati Uniti, è prova di indubitabile stima e fiducia da parte del Papa".
Interpellato dai cronisti, padre Lombardi non si è voluto pronunciare sulla veridicità della lettera di Viganò ("Nessuna smentita sui documenti prodotti").
Il gesuita ha peraltro puntualizzato che la presunta lettera del cardinale Attilio Nicora sull'ospedale San Raffaele "non esiste e non è mai esistita". La nota vaticana, per il resto, ricorda come nella Santa Sede "discussioni e tensioni, comprensibili differenze di opinioni e posizioni, vengono sottoposte alla valutazione di un giudizio superiore proprio perché questo è in grado di vedere le questioni in una prospettiva più ampia e con criteri più comprensivi". Non solo: "Non bisogna dimenticare che il Governo della Chiesa ha al suo vertice un Pontefice di giudizio profondo e prudente, la cui dirittura al disopra di ogni sospetto garantisce la serenità e la fiducia che giustamente si attendono coloro che operano al servizio della Chiesa e i fedeli tutti".
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Su segnalazione di Alessia:
«Noi abbiamo fatto il nostro dovere di cronisti e ci siamo trovati di fronte, per la prima volta forse nella storia della Chiesa, a un vescovo che denuncia fatti di corruzione che, stando proprio alle sue parole, sono stati portati all' attenzione direttamente del Santo Padre. Una denuncia che viene documentata con carte, lettere, eccetera». Cosi' Gianluigi Nuzzi, conduttore del programma di La7 Gli Intoccabili, commenta la nota del direttore della Sala stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi. «Noi naturalmente -aggiunge Nuzzi- teniamo in massimo conto quanto scritto da padre Lombardi in questa nota della Santa Sede, alla quale daremo spazio nella prossima puntata. Ed inviteremo anche padre Lombardi in studio se lui ritenesse di dovere aggiungere qualcosa rispetto alla nota di oggi. Per il resto non posso che ribadire che noi facciamo i giornalisti: cerchiamo le notizie, le verifichiamo e le mettiamo in onda».
http://www.liberoquotidiano.it/news/919189/Nuzzi-Parla-su-La7-della-corruzione-in-Vaticano-La-Santa-Sede-lo-denuncia--Ascolta-l-intervista.html
Ho visto oggi pomeriggio in streaming la puntata di La7 e ho l'impressione che siamo di fronte a un guaio molto serio.
RispondiEliminaMotivi:
1) Vigano', per aver fatto quel che ha fatto (risanamento ecc) non e' uno stupido.
Il fatto che adesso sia in Nuziatura in USA lo conferma - fosse stato nel Kazakistan...
2) Da diplomatico quale e', ho l'impressione che "altre strade" riservate per far arrivare a B16 qualche interrogativo serio le abbia tentate, ma che gli siano stati tagliati i ponti su certi argomenti.
3) Andare in modo cosi' pubblico a chiedere la propria difesa in nome della sua buona fama sulla base del Codice di Diritto Canonico 220 presuppone che ci sia un qualcosa di scritto, e riservato, con accuse infamanti che circola nei Sacri Palazzi e di cui e' piu' che possibile B16 NON sia a conoscenza.
4) Vian si rivela in modo definitivo come "la voce di Bertone", mandato li solo per tacitare le cose e basta. Sigalini a maggio scorso ha fatto una figura migliore.
5) Non ci fosse stata la dichiarazione della Sala Stampa vaticana forse la cosa si poteva spedire rapidamente nel dimenticatoio mediatico. L'intervento di Lombardi alla fine si rivela un autogol di Bertone.
6) Come giustamente facevate notare in tanti, l'unico che deve sempre difendersi a forza di comunicati stampa e' Bertone. Mai una volta che la Sala Stampa si sia spesa per difendere B16.
Ripeto, vedere una dichiarazione di un Cardinale cosi' pubblica e invocante il Codice e' un fatto assolutamente straordinario e deve esserci sotto qualcosa di estremamente pesante.
I complottisti di ogni genere avranno pane per i loro denti, noi abbiamo solo da sgranar rosari a raffica perche' sia fatta giustizia, con carita' e nella verita'.
come sono bravi a fare le verginelle tutti quanti! Maria Pia
RispondiElimina"ci siamo trovati di fronte, per la prima volta forse nella storia della Chiesa, a un vescovo che denuncia fatti di corruzione che, stando proprio alle sue parole, sono stati portati all' attenzione direttamente del Santo Padre"
RispondiEliminaquindi la denuncia a Nuzzi è stata fatta da Viganò in persona? Questo punto a me pare per nulla irrilevante, perchè al di là di chi abbia ragione in questa vicenda non si può essere in contemporanea nunzio del Papa e di un giornalista
dal blog di Magister
RispondiEliminaDiario Vaticano / Viganò, l'intoccabile
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350153
Viganò meriterebbe di essere mandato a zappare insieme ai suoi sostenitori, altro che nunzio a Washington.
RispondiEliminaAlessia
"Autogol" un par di balle se mi posso permettere. Ma quando mai, anche per questioni ben più melense di questa, si è lasciato cadere una attacco giornalistico alla Chiesa? Veramente qualcuno pensa che questa storia sarebbe caduta nel dimenticatoio se Vian non andava?
RispondiEliminaMa andiamo, questa è probabile come che il prossimo papabile sia Viganò.
MariaTeresa,
RispondiEliminal'autogol di cui al punto 5 riguarda Lombardi, non Vian.
Tra i due c'e' una grossa differenza, istituzionale e personale.
Non ci fosse stato un intervento ufficaile della Sala Stampa... sarebbe andato avanti ben poco.
Purtroppo il comunicato stesso della Sala Stampa ribadisce che la lettera e' autentica e di seria gravita'.
rimango della mia idea. Se non parlava Lombardi qualche altra cosa si sarebbe inventata per dare continuità al marone. Magari qualche altra letterina.
RispondiEliminaInoltre mi sarebbe sembrato lunare che Lombardi fischiettasse.
Già è lunare che fischietti Viganò.