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Credere che questa lettere sia rimasta nelle mani di tre singole persone e che questa la portino sempre nel taschino vicino al petto notte e giorno, è da veri ingenui.
RispondiEliminaLa lettera contiene informazioni troppo serie per non essere stata resa nota ai più stretti collaboratori del Papa e di Bertone.
Vogliamo credere che i segretari del Papa non l´abbiano letta? Vogliamo credere che in segreteria di stato non l´abbiano letta? Vogliamo credere che gli accusati non l´abbiano letta? Vogliamo credere che non esistano i fotocopiatori in Vaticano?
Crediamolo...
Secondo me e' facilissimo risalire alla catena che ha portato le due lettere nelle mani dei destinatari (e se il Papa non l'avesse nemmeno letta?).
RispondiEliminaVolere e' potere ed e' ora di fare pulizia.
R.
Cara Raffaella,
RispondiEliminase il Papa la lettera non l´ha letta, significherebbe che vi è qualcuno che decide che cosa il Papa legge o e ciò sarebbe cosa di inaudita gravità e getterebbe una luce foschissima sulla Curia e sul controllo che il Papa ha su di essa e viceversa..
Se il Papa non l´ha letta, allora capiremmo perché mons. Viganò abbia voluto passarla ai media: per rendere nota un sistema simil-mafioso e denunciare il tutto nella speranza che il Papa lo venga a sapere.
Se, se, se
Io credo che non abbiamo abbastanza informazioni per capire dove stia il torto.
Condannare mons. Viganò perché ha usato i mezzi diffamatori di cui forse è vittima? Chi dice che le informazioni della lettera non siano veraci? Perché invece di dimostrare che abbiamo a che fare con calunnie, quindi accuse false, si batte il chiodo sul modus dell´accusa? Mons. Viganò ha sbagliato perché accusa falsamente membri della curia o perché ha lavato i panni sporchi in pubblico?
Mons. Viganò ha fatto nomi e cognomi e indicato i reati, sta agli accusati ribattere alle accuse dimostrando che queste sono accuse false: una per una.
A scrivere una nota generica sono buoni tutti: fatti, nomi e prove.
Ps. Come mai la segreteria di stato non pubblicò mai una nota e minacciò vie legali, quando il Papa venne gettato più e più volte nel fango e accusato ingiustamente? Da ciò si capisce quanto a Bertone del buon nome del Papa importi... appena mettono in dubbio la sua, di Bertone, onorabilità, subito partono le minacce di querele: quando il Papa viene accusato di ogni misfatto la segreteria tace.
Stiamo dicendo la stessa cosa, Anonimo!
RispondiEliminaGuarda che io sono d'accordo con te e chiedo che le accuse siano verificate per poi procedere ad una pulizia totale.
Questo non toglie che i mezzi utilizzati siano sbagliati.
Perche' Vigano' non e' andato immediatamente in procura a denunciare eventuali reati di cui dice di avere le prove?
Poteva farlo e ne aveva tutto il tempo.
Sarebbe stato suo dovere farlo.
Quanto poi al fatto che MAI E POI MAI il Vaticano abbia minaccia di andare dal giudice per difendere il Papa, beh, caro Anonimo, con me non sfondi una porta ma un cancello aperto!
L'ho sempre detto e lo ribadisco a gran voce.
R.
se le accuse sono vere o no, noi non possiamo saperlo.
RispondiEliminaMa la credibilità degli accusatori non è un brustolino e lo spessore di Viganò mi sembra inesistente.
Inoltre le sue denunce sono pubbliche dopo e perchè non è stato nominato cardinale.
E' vero che non sono intervenuti come si deve a difendere il Papa in passato, ma io non metto in dubbio la lealtà personale di Bertone verso il Papa , credo che il Papa non voglia essere difeso nei modi che noi, che gli vogliamo bene, auspicheremmo.
Inoltra che ci sia una campagna contro Bertone è evidente, e non da ora. Io non credo che sia un angelo ma non credo nemmeno che sia un bandito o uno della banda Bassotti.
Certamente Viganò la lealtà verso il Papa non sa nemmeno cosa sia.
E' una vicenda che ci impressiona perchè è diventata pubblica, ma non credo proprio che sia una vicenda originale negli ambienti curiali.
Quindi, riassumendo, non è una scusa o un diversivo stigmatizzare la slealtà di Viganò, è semplicemente vero.
Buongiorno Raffaella,
RispondiEliminaVigano' non e' andato subito in Procura, come dici tu, proprio per evitare scandali e agire con riservatezza e prudenza. Questo depone a suo favore.
Visto che "internamente" non e' riuscito ad avere un minimo riscontro, ha dovuto usare la strada "pubblica". Si chiama "extrema ratio".
Raffaella, purtroppo queste lettere vengono fuori solo oggi. Perchè? Perché c'è il concistoro bertoniano.
RispondiEliminaAd esempio perché Moraglia viene nominato patriarca solo ora e non due o tre mesi fa?
Perché evidentemente non lo si voleva Cardinale. La mia preoccupazione è che qui ci sia un gruppo di Cardinali che sta già pensando al dopo-Benedetto XVI e si sta assicurando una maggioranza in conclave. Questo è molto più disgustoso delle varie questioni contenute nelle lettere coraggiose di Viganò.
Se però così fosse, ossia se qualcuno sta preparando il conclave per fare elegger il "suo" Papa, ben vengano le lettere di Viganò, almeno potrebbero mettere il Papa e i suoi alleati (pochi a dire il vero) in condizione di agire.
Volevo scrivere un commento ma vedo che Francesco Colafemmina ha già detto tutto quello che intendevo dire io...
RispondiEliminaklein aber fein,pochi ma buoni,come suol dire Ratzinger,chiesa non di massa,ma di pochi creativi;ora veniamo al punto,se Viganò avesse ottenuto la tanto agognata berretta rosso porpora,perchè è quello che più gli rosica,sarebbe secondo voi andato in una tv dichiaratamente antiRatzinger ad esternare la sua rabbia mal repressa e poi non mi sembra una carica da poco la nunziatura in America,avrei capito a Malta.....cmq,lo squallido spettacolo che dà di sè e di tutti i minutisti,carrieristi,arrampicatori giochini di potere borgiani e borgeschi,come se BXVI fosse sul punto di lasciare,a me danno il mal di vomito;una sola certezza,un grandissimo papa e una curia più meschina del solito....
RispondiElimina@francesco
RispondiEliminaun conclave nel quale sono presenti tre cardinali dii grande peso e ortodossi: Genova (card. Bagnasco), Milano (card. Scola), Venezia (mons. Moraglia).
A qualcuno avranno tremato le gambe...
Non concordo sulla giustificazione della extrema ratio.
RispondiEliminaDelle due l'una:
o si ritiene che il Pontefice non si sia ancora definitivamente pronunciato su tutta la vicenda e allora si chiede formalmente che si pronunci (o personalmente come Giudice Supremo o tramite i competenti Tribunali della Sede Apostolica cann. 1442 ss.) depositando denuncia e documenti;
o si ritiene che il Pontefice si sia ormai pronunciato su tutta la questione, e si tace (cann. 333, 1404, 1405).
In nessuno dei due casi ci si può permettere di utilizzare la scorciatoia giornalistica.
Alberto
Alberto,
RispondiEliminail riferimento al Can 220, per il quale il Vigano' chiede ragione di una diffamazione, e' provabilmente proprio il pezzo mancante per applicare quanto esponi come prima ipotesi.
E questo puo' essere consegnato in via ufficiale solo partendo dal 220.
Sono un ingenuo.
RispondiEliminaMa farsi conti di conclavi con un Benedetto XVI di ottantacinque anni ed in gran forma, ed in grado di fare almeno altri due concistori (se vuole) è da sciocchi.
Anche perché un conclave temo sia sempre, dal punto di vista umano, un terno al lotto.
Viganò ha capito che era stato messo fuori gioco proprio per la nomina a nunzio in Usa. Classica promozione per eliminare. Viganà non è stato eliminato perché ha levato la grana agli avidi, ma perché stava facendo un lavoro per Benedetto XVI.
Ci sono rapporti molto duri, dietro questa vicenda, come mi sembra suggerisca Allen, e non sono rapporti "finanziari".
La lettera, almeno per me, è chiaramente frutto di una grande amarezza e di una altrettanto forte consapevolezza di essere rimasto definitivamente sconfitto.
Le sottolineature di "omosessualità" (se non ho capito male gli omissis) non sono un pettegolezzo, ma una indicazione al Papa.
La berretta cardinalizia era fuori gioco già con la nomina a Nunzio. Si tratta di una promozione pre-pensionamento, visto che ha 71 anni.
Si tratta di un gioco sporco fatto in Curia.
Infine: la lettera, secondo me, non l'ha fatta avere Viganò, che ne risulta gravemente danneggiato, e neppure Benedetto XVI ed il suo stretto gruppo di lavoro.
La lettera alla stampa l'ha proviene dalla segreteria di stato.
Ciao
r