martedì 4 settembre 2012

Quell'assenza dei giovani al funerale che Serra non sa spiegare...

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Esco dal mio silenzio per dire a Serra che occorre riportare le cose nelle loro giusta dimensione: c'e' stato il funerale di un vescovo, non di un Papa! Brambilla e' molto onesto in questo senso. O vogliamo forse paragonare la giornata di ieri a quella dell'8 aprile 2005? Cerchiamo di non insultare le reciproche intelligenze, per favore! 
L'assenza dei giovani? Perche' il dato sorprende? Chi ha meno di 40 anni non divide la Chiesa fra progressisti e conservatori e non segue l'onda dei mass media. Riconosce che esiste un solo Papa e che gli anti o ante Papa, costruiti dai giornali, sono solo una fantasia. Una fantasia utile, spendibile, affascinante per qualcuno, ma pur sempre un'invenzione. Si e' caricato il funerale di troppe aspettative e di un significato che non ha e non poteva avere (la celebrazione di un "quasi-papa" come dice Serra). 
I giovani milanesi ci sono eccome! Sono la parte migliore della diocesi ambrosiana. Li abbiamo visti non tre anni fa o trent'anni fa ma solo tre mesi fa allo Stadio Meazza, lungo le strade del capoluogo e soprattutto a Bresso. Si sono raccolti intorno a Papa Benedetto, lo hanno aspettato sotto l'arcivescovado e hanno ascoltato le sue parole di unita' e comprensione. I media non se ne sono accorti ma a giugno la diocesi ambrosiana era in festa. I due milioni di Milanesi ed Ambrosiani che hanno accolto il Papa non hanno trovato eco sui giornali ed in televisione ma erano la' ed e' stato uno spettacolo di amore e felicita'. La Chiesa e' giovane, disse Benedetto XVI il 24 aprile 2005. Ed i giovani hanno recepito il messaggio. Ci sono sempre, ovunque ci sia il Papa. Gli sono sempre accanto nonostante le caricature che continuano a proliferare sui media anche se, ormai, sortiscono il solo risultato di fare ridere a crepapelle chi conosce davvero Benedetto.
Nessuno concede nulla a questo "piccolo grande uomo", la strada che si trova a percorrere in ogni viaggio e' sempre in salita ma, purtroppo per i media, alla fine di ogni trasferta il bilancio e' sempre positivo. Gli stereotipi cadono, la gente accorre. La societa' si muove. Sono i giornali (e certe televisioni) ad essere ancorate ad un passato che vorrebbero non passasse mai.
R.

18 commenti:

Fabiola ha detto...

Ringrazerei Serra per questo rilievo, che avevo notato anch'io, ma non avevo voluto sottolineare, se non fosse per le patenti sciocchezze di cui infarcisce il suo articolo circa l'omelia di Scola. Scola ha fatto ciò che tocca a un Vescovo e a un padre: ha annunciato Cristo e sorretto la speranza degli uomini di fronte al dramma supremo della morte, di ogni morte.
Non ha elogiato a sufficienza il Cardinale defunto? Ha fatto ben di più. Ci ha detto con certezza che egli è vivo, presente. " e noi non siamo qui per il tuo passato, ma per il tuo presente e per il nostro futuro". Per meno di così niente vale la pena, e tutto il bene passato significa nulla, cioè il Nulla vince.
Quanto all'assenza dei giovani, con dolore dovrebbe farci riflettere tutti e insieme ricordarci che non tutto ciò che piace al beautiful people è capace di muovere i cuori e le menti di chi, grazie al cielo, è più libero di noi da letture ideologiche della realtà e della Chiesa. E forse i giovani non leggono il Corriere.

Anonimo ha detto...

Quanto odio traspare dai vostri commenti. Siete patetici. Non avete rispetto nemmeno del Papa che ha scritto su Martini parole eloquenti. Siete più realisti del Re e vedete il male dove, invece, il Papa vede il bene. Ma ce l'avete una coscienza?

Raffaella ha detto...

Di solito quando si fa una predica si ha la decenza di firmarsi.
E comunque la risposta e' affermativa.
R,

raffaele ibba ha detto...

Raffaella.
In questo indirizzo ci sono le lettere pubblicate oggi su Avvenire. SI tratta di una piccola raccolta di alcune ragioni per considerare Martini un vescovo esemplare.
http://www.avvenire.it/Lettere/Pagine/limpidatestimonianza.aspx
ciao r

raffaele ibba ha detto...

Serra non lo leggo perché non lo leggo più da anni. Tornerò a fare così anche con Ferrara, fatto di una pasta assai più acida di quella di Serra (che almeno ha origni sarde ...).
ciao r

gemma ha detto...

Forse la colpa e' di chi si ostina a ricondurre un messaggio piu profondo, come e' in realta' quello di Martini, all'apertura al mondo. I giovanissimi sono intrisi di questo mondo e ne vedono le contraddizioni piu di altri, e quelli tra loro che si avvicinano alla fede non amano gli inviti ad omologarsi troppo ad esso. Poi ci sono quelli che di religione proprio non vogliono sentir parlare e in quell'epoca della vita puo' succedere, anche a chi cambierà idea poi

un passante ha detto...

Di coscienza propria e altrui secondo me si dovrebbe discettare tra conoscenti reali, non virtuali, per la serie tu giudichi la mia e io posso farlo con la tua, possibilmente sulla base di un vissuto, non dell'anonimato, io ti presento la mia coscienza e tu mi presenti la tua. Comunque alla fine di tutto, mi pare di capire che esprimere dubbi e dissenso su un'opinione del Papa quando a farlo e' un pastore o un teologo famoso, magari in tv, in un libro o su un giornale e' lecito, anche se facendolo manda in confusione i fedeli che poi tirano fuori il peggio di se' cimentandosi in discussioni fra loro, se a farlo sono dei blogger in un loro angolo, magari sotto la spinta di qualche provocazione, sono odiosi, patetici, infedeli, privi addirittura di coscienza. Con la coscienza altrui, andiamoci piano ehhh

Anonimo ha detto...

Per me non si tratta di avere opinioni contrarie ma di essere coerenti. E Martini, secondo me, era ambiguo e, in ultima analisi, antiquato come i modernisti. Poi, i vari De Bortoli e Sorge cercano in tutti i modi di guadagnarsi un posto al sole, giocando sporco. Prima la famosa intervista, che era un riassunto delle notti gerosolimitane, spacciata come il testamento spirituale, ora l'eutanasia passiva, per preparare il terreno ad ulteriori, avanzatissime conquiste civili. Eufemia

holly ha detto...

per me era tutto organizzato solo che per una scisma in piena regola manca la materia prima,i fedeli adoranti.

un passante ha detto...

Altro che coscienza, piu si va avanti e piu si va avanti con la puntata delle pubblicazioni a me pare tutto un accerchiamento alla dottrina della chiesa. Poi uno può pensarla come vuole sugli argomenti in discussione, ma l'evidenza e' questa

Anonimo ha detto...

Anche noi non ci sappiamo spiegare l'assenza dei media in Spagna,dove i giovani erano presenti e come!Cmq ha ragione il passante,è un accerchiamento alla dottrina ed alla persona del papa regnante che dà molto fastidio a certa parte dell'intellighenzia uniformat,basta sentire i commenti a certe radio che per loro costituzione dovrebbero occuparsi solo di gossip e canzonette(brutte assai di questi tempi),ma 'andiamo avanti'come dice saggiamente il 'piccolo grande uomo'come lo definisce Raffy,piccolo di statura fisica,(ma neanche poi tanto,Bagnasco è più piccolo),ma di incommensurabile statura morale,gigantesco fra tutti questi nani ballerine e buffoni di corte...GR2

Ambrosiano e cattolico ha detto...

A Raffaele Ibba
Inutile leggere tutte le ragioni dei media.
Una signora mi diceva che il suo cane era tanto bravo...., ma io le ho risposto:"Sì, ma mi ha morso!"
L'esperienza vissuta nei decenni mi vale più di tante lettere.
Poi, se il cardinale ha deciso di rendere nota questa sua lettera dopo la sua morte, aveva già messo in conto che si sarebbe parlato a lungo di lui e che ci si sarebbe magari scontrati;
egli era una persona che conosceva la vita e il mondo, con i suoi 85 anni, non era mica un ragazzino!

Anonimo ha detto...

Quella sulla coscienza non è un giudizio o una predica ma solo un semplice dubbio alla luce di quello che leggo su questo blog. Qui ci sono giudizi taglienti sulle persone che appaiono sentenze implacabili...Io ho solo avanzato un interrogativo: nulla di più cari "amici".
Ma se a voi non sta bene eviterò di turbare il vostro quais solitario cammino. La Chiesa è ben altro e bene ha fatto il Vescovo di Roma (primus inter pares) a fare un pubblico, solenne e sentito omaggio al Carlo Maria Martini, apostolo di questa Chiesa pellegrina nel mondo...in fraternità e amicizia

Raffaella ha detto...

Il Papa non e' il "primus inter pares" ma il Vicario di Cristo.
A Pietro Gesù consegno' le Chiavi, a Pietro spetta il Primato, su Pietro e' fondata la Chiesa.
Questo e' l'ABC del Cattolicesimo.
R.

Anonimo ha detto...

Il cammino ecumenico esige un profondo recupero delle origini della nostra fede...Andare alla fonte è dovere imprescindibile di ogni cristiano...siamo figli di un unico Padre nel quale ci riconosciamo e nel quale dobbiamo esprimere con la vita il nostro essere fratelli. Lo esige la "verità" che è CRISTO e non le nostre idee, le nostre costruzioni, la nostra storia (spesso influenzata dal potere e non solo)... occorre FEDE, CORAGGIO E RECUPERO DELLA VERITA' ... un abbraccio

Anonimo ha detto...

Non lo conosco e non lo voglio giudicare. Ma se ha effettivamente lasciato la disposizione di pubblicare una sua lettera (quella dei 200 anni) solo dopo la sua morte, sapendo come sarebbe stata sfruttata per attaccare la Chiesa di oggi e il suo Capo, si è dimostrato poco coraggioso (scusate l'eufemismo). Doveva farlo prima, quando godeva anche dentro le mura vaticane dei giusti onori del suo stato. Chiunque potrebbe essere tentato dal lasciare dichiarazioni al fulmicotone postume, per fare più male ai propri nemici , sfruttando l'ondata emotiva della scomparsa del triste evento. Per comportarsi così, non c'è bisogno di essere Cardinale.
Ma forse anche in questo caso sono i santissimi media ad aver creato il caso.

Anonimo ha detto...

martini ci ha lasciato come ha vissuto cioè nel dubbio e senza smentire.

gemma ha detto...

mi scusi anonimo della coscienza ma il suo messaggio iniziale non era così fraternamente amichevole. Siete patetici...ma ce l'avete una coscienza? Anche questo mi pare giudizio implacabile e tagliente nei confronti di chi scrive qui. Colpevole di cosa, poi? Di sentire con amarezza gente che la Chiesa e i cristiani vorrebbe relegarli nelle catacombe esibire trionfante l'anti Papa e non farcela proprio a non reagire? Non ha sentito parlare in questi giorni di chiesa parallela, di conversione al mondo? Proprio perchè la Chiesa è altro, potrò dire o no che ci provengo troppo dal mondo e non è questo di cui sento il bisogno senza che questo imbruttisca la mia coscienza? E non posso farci nulla, ma la mia coscienza mi dice che le dispiace molto vedere il Papa giudicato da un direttore di giornale che non è il Vangelo, che attraverso un uomo a lui fedele si permette di dargli consigli. E si sentirebbe male se invece tacesse adeguandosi alla corrente di chi fino all'all'altro ieri esaltava Stalin e oggi dice ai cristiani chi avrebbero avuto come papa se fossero stati intelligenti. Se il nostro cammino fosse così solitario, non li leggeremmo nemmeno i giornali, non ascolteremmo quel che scrivono e non dovremmo nemmeno sopportarci i commenti illuminati di tutti i siti e persino della satira radiofonica. Siccome qualcuno più grande di me ha scatenato una discussione, io piccola, imperfetta, che non vivo isolata, vi partecipo