martedì 4 settembre 2012

Martini, gli eccessi degli adulatori ed il limite del buon gusto (Lomartire)

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Purtroppo la diretta di ieri aveva scopi ben precisi ma non e' la prima volta e non sara' l'ultima. Non sapevo che ci fosse la diretta anche su Telepace perche', se ne avessi avuto notizia, non mi sarei sintonizzata su raiuno. Dei commenti di Sorge, francamente...

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Avresti dovuto sentire i commenti su radio marconi, diocesi di Milano, nella rassegna stampa a cura di tal Fabio Brenna.
Alessia

Andrea ha detto...

«Pro veritate adversa diligere», "Per amore della verità, abbracciare le avversità": San Gregorio Magno papa, scelto dal card.Martini come motto episcopale e tradoto dal card.Scola.

«Pro veritate adversa diligere», "Cercare la verità nelle contraddizioni", stesso motto, tradotto da C.M.Lomartire ("Il Giornale"): dogma massonico puro.
La verità sarebbe irraggiungibile (sempre e solo "da cercare"), e l'unica possibilità sarebbe osservare intellettualmente le antitesi (A e non-A andrebbero sempre di pari passo... anche Papa e antePapa).

Rinnovo i saluti di ieri, per un po' non potrò collegarmi

Raffaella ha detto...

Ciao Andrea :-)))
R.

Anonimo ha detto...

Un "battutina" sentita stamattina: ... morto un Papa se fa un altro, ma di cardinal Martini ... Il commento della Jena buttato lì con nonchalance, una certa enfasi su Politi.
Che qualcuno abbia il canino avvelenato?
Alessia

Raffaella ha detto...

Oh si'...avvelenatissimo :-)))
R.

mariateresa ha detto...

la metafora del canino mi fa pensare ai vampiri. In verità io certi personaggi li assimilo di più agli avvoltoi che non hanno i canini.

Raffaella ha detto...

Ho appena letto l'articolo di Politi.
Non lo segnalo perche' non dice nulla di nuovo.
Lasciamo che si culli da solo nelle sue certezze come quelle su presunte agende di prossimi conclavi.
R.

Anonimo ha detto...

Mettiamoci anche le iene. Il commento di Stefano Bartezzaghi (alias la Jena) su la Stampa riferito da un commentatore radiofonico compiaciuto suona così:
"Se la Chiesa fosse un’istituzione intelligente Martini ne sarebbe stato il Papa."
Come sarebbe l'informazione se i giornalisti fossero persone non dico intelligenti, ma oneste e corrette?
Alessia

Raffaella ha detto...

Grande Alessia :-))
Non trovate che oggi i commentatori/giornalisti (non tutti ovviamente) siano un po' sull'irritatino andante?
R.

Anonimo ha detto...

Ti segnalo la lettera che Carrón ha scritto al Corriere della Sera in occasione della morte del cardinale Martini:
http://www.ecostampa.com/Servizi/RasClienti/imgrsnew.asp?numart=1JSU1K&annart=2012&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1RIGO9SOH3JU&video=0

Mi pare uno sguardo positivo al di là delle semplificazioni giornalistiche.
Saluti
Flavio

Anonimo ha detto...

Certi giornalisti sono un po' irritati, ma non quanto certi cattolici dopo aver sentito le parole "pastore fedele".

Raffaella ha detto...

Ti sbagli!
Nessuna irritazione. Facci caso: ci stiamo soffermando sulle reazioni dei media non sulla fedelta' del cardinale.
R.

Anonimo ha detto...

Ok. Ma vorrei sapere in quanti hanno rivisto le loro opinioni su Martini dopo le parole del Papa.

Anonimo ha detto...

Il papa ha evidentemente glissato sulle polemiche strumentali attorno alla figura di Martini senza entrare nel merito di niente. Ha scritto un messaggio di cordoglio pulito e sincero, evitando di gettare benzina sul fuoco, con grande lucidità, come sempre.

Il messaggio non dice niente di strano. Non è diverso dal messaggio di cordoglio che avrebbe potuto scrivere per un altro confratello cardinale defunto.

“Pastore fedele”, certo: ma a chi? A cosa? Queste parole significano semplicemente non una “canonizzazione” delle esternazioni di Martini ma la presa d'atto e il riconoscimento del fatto che ha voluto adempiere il suo ministero pastorale fino in fondo con coscienza, davanti al Signore. Lo ha fatto “con una sua sensibilità” come ha detto Scola.

Pensare che quell'espressione voglia dire che il Papa approva (o fa finta di non vedere?) la natura per lo meno importuna e questionabile di certe esternazioni martiniane mi sembra un po' eccessivo.

Non penso che i devoti del Santo Padre debbano vivere conflitti di coscienza se esprimono un loro legittimo dubbio sul contenuto e (soprattutto) sulle modalità del “testamento” e di altre esternazioni martiniane.

Anonimo ha detto...

Vedo che neanche il più devoto cattolico rinuncia a fare l'esegeta del Papa quando il Santo Padre mette alla prova le sue certezze.

Anonimo ha detto...

Questo Papa piace anche perché non è politicamente corretto e dice quello che deve dire. La parola fedele ha un significato preciso in bocca a questo Papa. In molti dovrebbero semplicemente ammettere di non saperne abbastanza dei rapporti fra i due.

Fabiola ha detto...

Per l'Anonimo "irritato" delle 11.28, 12.05 e 14.40 (uffa, uffa, uffa!!!).

Mi sembra che si continui a non capire che i giudizi negativi, (i miei almeno) riguardano gli sproloqui dei media e la vulgata diffusa su Martini, non la persona del Cardinale.
Ci sono voluti il Papa, e Scola, per dire di lui "pastore fedele".
Quasi tutti li altri lo applaudono dipingendolo come "pastore infedele", anzi lo applaudono proprio per la sua presunta infedeltà.

Anonimo ha detto...

Ottimo l'articolo di Socci sul suo blog
Enza

gemma ha detto...

Appunto Fabiola, come dice passante, ad altri e non a noi da tanto fastidio che il Papa lo abbia definito pastore fedele, scansando la trappola. Qui non si e' capito ciò che critichiamo, io personalmente l'ho detto tante volte, ma mi chiedo se i commenti degli altri vengano letti fino in fondo. Critico non la vital ne' la persona ne' le opere ne' la fede di Martini, non il modo in cui ha vissuto ma il modo in cui ha voluto andarsene, con un testamento lasciato al corriere e tutto il contorno che ne e' inevitabilmente seguito, e che uno come lui non poteva ignorare. Penso di avere il diritto di dire che tutto questo teatro non mi piace. Poteva dire le stesse cose quando ha incontato il Papa a giugno, non fare il lascito ai suoi nemici. Normalmente mio fratello lo smentisco guardandolo negli occhi, non lasciando una lettera a chi so che la userà contro di lui quando non potremo guardarci e parlarci piu'