lunedì 23 aprile 2012

Avvenire, Tarquinio risponde a Socci sui funerali di Morosini e D'Agostino ribatte a Mancuso (Izzo)

MOROSINI: AVVENIRE, ERA UN CATTOLICO SEMPLICE MA VERO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 apr.

In Piermario Morosini, il giovane calciatore morto in campo la cui storia ha commosso l'Italia, "c'era senso cristiano e un aggancio profondo e vero alla sua comunita', alla sua gente: era un cattolico semplice, un uomo buono, uno che crede in Gesu' Cristo, e che, magari, ama una canzone di Ligabue o dei Beatles tanto quanto una bella predica in chiesa (o una confessione) che tocca il cuore, mette in moto i pensieri e scomoda la vita".
Lo scrive il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, che polemizza garbatamente con quanto scritto da Antonio Socci che su Libero aveva criticato la musica profana scelta per il rito esequiale dedicato a "questo giovane e sfortunato calciatore".
"Ad Antonio vorrei dire fraternamente - scrive Tarquinio - che chi sa della vita, del dolore, dell'amicizia e della fede come lui sa, sa anche che 'un'eccezione alla regola', fatta per puro amore e puro dolore non e' uno scandalo e che senza l'amore siamo solo cembali che risuonano".
Sui temi della fede, il quotidiano della Cei risponde anche a Vito Mancuso, ex sacerdote e oggi gettonatissimo teologo che per far frnte alla crisi della Chiesa ha, scrive il filosofo Francesco D'Agostino, "una sua ricetta, molto drastica: abolire il celibato sacerdotale, aprire al cardinalato femminile, riformulare la morale sessuale, rinnovare la disciplina dei sacramenti".
"Perche' simili ricette dovrebbero funzionare, Mancuso - rileva il filosofo cattolico - non ce lo spiega, ma denuncia l'errore fatto dal Vaticano, quando ha istituito il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, che ai suoi occhi altro non e' che un altro ministero clericale". Mentre, puntualizza il giornale dei vescovi, "con questo nuovo Consiglio la Chiesa ha ribadito quello che e' il compito specifico affidatogli dal suo Fondatore: evangelizzare, cioe' portare a tutti gli uomini la notizia che Dio non ha abbandonato l'umanita' al suo destino, ma ha assunto la nostra natura in Gesu' Cristo".
Sulle stesse colonne, il poeta Davide Rondoni si interroga infine sul tema della coerenza dei cristiani, in riferimento agli scandali che coinvolgono anche personaggi notoriamente vicini a Comunione e Liberazione, a cui e' vicino anche lo stesso Rondoni.
"L'errore - spiega - sta nel considerare il termine cattolico o cristiano aggettivi come un altro. Come se identificassero un tipo di appartenenza simile a quella che vengono indicate con un altro tipo di aggettivi. Come se esser cristiano fosse piu' o meno lo stesso genere di esperienza che essere, che so, italiano, o comunista o democristiano. Invece no - ragiona Rondoni - c'e' una differenza sostanziale: essere cristiani non significa avere un aggettivo. Si e' cristiani in quanto si 'indica' Gesu', lo si testimonia, non con la presunzione o subendo il ricatto d’esser perfetti. Se no basteremmo noi, e di Lui che bisogno ci sarebbe?". Secondo Rondoni, "si indica Gesu' persino con la coscienza d’esser peccatori e come hanno mostrato con grandezza e passione gli ultimi Papi senza aver scandalo del male, cercando la correzione, e chiedendo perdono".

© Copyright (AGI)

Non mi convince la risposta del direttore di Avvenire. Sono sostanzialmente d'accordo con Socci.
R.

17 commenti:

annarosa ha detto...

D'accordo con Socci anche io, e con Avvenire quando commentava positivamente il "divieto" delle canzoni di Dalla al suo funerale...

Raffaella ha detto...

Ciao Annarosa, abbiamo colto la stessa contraddizione :-)
R.

Anonimo ha detto...

Avvenire farebbe meglio a chiudere. O a cambiar registro. Il cattolicesimo buonista e alla carlona che ancora difende con patetica convinzione appartiene ad un'epoca che sta tramontando. Di "eccezioni alle regole" che diventano poi regole, non sappiamo più che farcene. Son decenni che si fanno eccezioni, e siamo precipitati al livello in cui siamo..... No. Sta tornando il tempo in cui è di regole che abbiamo bisogno, non di eccezioni. Regole che potrebbero pure apparire ferree, fredde, da manuale. Ma quando una regola saggia, buona, afffinata dai secoli, appare fredda, ferrea, non è la regola ad esser fredda, ma siamo noi ad esser diventati freddi e a non capire più il valore recondito, la finalità medicinale di quella regola. E' noi stessi che dobbiamo cambiare, non certe regole. Che il giocatore fosse una meravigliosa persona nessuno lo mewtte in dubbio; che sia stato sfortunato e provato dalla vita ci addolora, ma era pur sempre in istato di peccato mortale e pubblico peccatore. E comunque nula giustifica la "puttanizzazione" della liturgia. Il dramma però è che prima ancora della liturgia ad esser state puttanizzate son le menti dei cattolici ( Raffaella censura pure ciò che ritieni necessario censurare; io le parolacce non solo non le dico, ma neppure le penso........ma quando ci vuole ci vuole) juanne nigola buzzoffiu ( e sono su facebook)

Andrea ha detto...

Ieri sera, interessantissima trasmissione di Radio Maria sul beato Carlo d'Asburgo (1887-1922). Nelle conclusioni, si poneva in evidenza come questo Beato si santificò proprio seguendo costantemente delle regole morali, valide nelle situazioni più diverse (e drammatiche, nel suo caso).

E qual è la prima regola delle esequie in chiesa? che esse non sono un "diritto" del defunto, ma un atto materno della Chiesa, che saluta con commozione uno dei propri figli, affidandolo alla misericordia del Padre (e non ritenendo assurdamente che "sia già in cielo").
Da ricordare al Clero, assai più che ai fedeli

Anonimo ha detto...

Ma non si vergogna Tarquini, sulle pagine del quotidiano della Cei, di difendere un atroce abuso liturgico ai limite della profanazione?

Ecco una strofa di una canzone intonata durante la S. Messa:
"Quando il cuore senza un pezzo
il suo ritmo prenderà
quando l'aria che fa il giro
i tuoi polmoni beccherà
quando questa MERDA intorno
sempre MERDA resterà
riconoscerai l'odore
perché questa è la realtà"

Tarquinio, il prete e il vescovo queste schifezze le facciano cantare ai funerali dei loro parenti, se sono tanto belle.

E queste porcate dovremmo finaziarle noi con il nostro 8x1000?

Andrea ha detto...

Una precisazione per l' "anonimo" Juanne: "in stato di peccato mortale" lasciamolo dire al Signore; "pubblico peccatore" certamente sì.

È proprio lo scandalo dato ai fedeli quello che viene violentemente ignorato dal Clero (vedi, ancor peggiore, il caso dei funerali in chiesa dei suicidi).

Cordialmente

Miserere ha detto...

Per certo clero ci vuole ricominciare daccapo gli studi del seminario e per certi direttori di certi giornali "cattolici" fare un ripassino del catechismo. E' l'ennesima vergogna che dobbiamo subire noi fedeli da parte di un clero che non sa già come fare per attirare la gente e riempire le chiese (mi chiedo con quale scopo?). E il direttore di Avvenire si vergogni! Giustificare l'impiego di una canzone con la parola MERDA durante un funerale la dice lunga sullo stato di abbandono in cui versa la vigilanza che dovrebbero fare i vescovi a cui appartiene il giornale. C'è libertà di stampa e va bene, ma, da un giornale cattolico ci si attende che sia in linea con gli insegnamenti della Chiesa! Altrimenti si cancelli la dicitura "giornale cattolico o giornale dei vescovi"!
Sono d'accordo con Socci!

Anonimo ha detto...

Andrea, hai ragione; non spetta di certo a me stabilire se uno sia in istato di peccato mortale oppure no. Anche se il dubbio che effettivamente lo fosse è molto fondato. Ma nonostante tale dubbio sia fondato, non per questo è giustificabile la mia espressione. Grazie per la correzione. Posso parlare solo di "pubblico peccato".
Juanne Nigola Buzzoffiu

Anonimo ha detto...

Veramente banale la replica a Mancuso su questioni secondarie, rispetto alle boiate che propone

Anonimo ha detto...

Già, l'accostamento con Dalla nasce spontaneo; ma se la posizione di Avvenire non si spiega, si spiega benissimo, purtroppo, il fatto in sè: ogni diocesi si comporta a seconda delle direttive del proprio vescovo... quando ci faranno vedere la Chiesa universale? Maria Pia

Anonimo ha detto...

Meno male che si è fatto spretare quasi subito, già così, come "teologo" da salotto radical-chic, fa sfracelli, figurarsi se fosse rimasto prete. Volesse il cielo che rinunciasse a "rifondare la fede cattolica" e si decidesse a chiedesse asilo chessò ai valdesi. Lui no, lui si sente e si considera cattolico e molte diocesi,questo è il peggio, fanno a gara per invitarlo.
Alessia

Anonimo ha detto...

sui funerali spettacolocircensi,avevo già postato un mio parere e ribadisco che la morte non deve mai essere occasione di spettacolo,ma di rispetto e riflessine nei riguardi di chi ci ha lasciato,ciò detto saputo proprio qui che Mancuso è uno spretato,mi si chiariscono molte cose,fra lui e l'ex monaco agostiniano sassone di 500 anni fa il cerchio si chiude,c'è una sola espressione per definire entrambi:eretici.Raffy sa perfettamente cosa penso di Tarquinio e di cosa sia diventato Avvenire,quindi....GR2

Matteo Dellanoce ha detto...

Io attendo ancora da Tarquinio la risposta alla lettera di Mons. Livi!
O forse sta ammettendo che sa rispondere su questioni di "gossip" e non su questioni di "sapere"?
Matteo Dellanoce

Anonimo ha detto...

Ma il Morosini, quando era sul campo, un regolamento lo rispettava, no?
Altrimenti avrebbe potuto giocare -che so- un ibrido fra calcio e hockey su prato, o rugby, etc... I soldi e la fama e tutto il resto che meritatamente si guadagnava sul campo, discendevano anche (come per milioni di altri calciatori a questo mondo) da una sostanziale e inderogabile aderenza a certe prescrizioni. Sennò non sarebbe stato "un calciatore". Così pure dovrebbe essere per "i liturghi" e i sacerdoti più in generale. Esistono, nell celebrare, regole chiamate "rubriche". Rosse, come il cartellino rosso che scatta per le più gravi infrazioni sul campo...

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Ma Tarquinio deve commentare sulle musiche da usare nelle liturgie?

Nn c'è direttiva da parte della Chiesa?

Caterina63 ha detto...

Concordo con la sintesi di Raffaella....

Tarquinio dice:
"questo giovane e sfortunato calciatore".
"Ad Antonio vorrei dire fraternamente - scrive Tarquinio - che chi sa della vita, del dolore, dell'amicizia e della fede come lui sa, sa anche che 'un'eccezione alla regola', fatta per puro amore e puro dolore non e' uno scandalo e che senza l'amore siamo solo cembali che risuonano".

**************

No Tarquinio lei sbaglia.... con le migliori intenzioni sono stati fatti i peggiori ORRORI della storia...
Con le sue parole allora tutto è giustificabile....
Inoltre esistono delle NORME e il Papa stesso ribadisce che la LITURGIA NON E' TEATRO PER LE SPERIMENTAZIONI O SECONDO I PROPRI GUSTI... le Norme esistono e vanno AMATE è un dovere!!!
Con le sue parole invece, ogni forma di abuso, ogni peccato è giustificabile perchè il sentimento per lei prevale persino sui COMANDAMENTI ONORA DIO SOPRA OGNI COSA e la Messa è il momento culmine di questa adorazione, il protagonista è Cristo NON il defunto, il sacerdote o l'assemblea!

la canzone di Lugabue che lei difende, nel mentre CRISTO EUCARISTIA SI DONAVA, risuonava in tutta la chiesa con queste parole:
Tu ru ru...
Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà quando questa merda intorno sempre merda resterà riconoscerai l'odore perché questa è la realtà quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai "che or'è?" che la vita è sempre forte molto più che facile quando sposti appena il piede, lì il tuo tempo crescerà


non usi il giornale della CEI per imporre il suo triste pensiero a nome dei cattolici!!
VERGOGNOSO IL TACITO SILENZIO DEI VESCOVI!

Anonimo ha detto...

...già,i Vescovi tacciono...se andassero a rileggersi certi brani della Bibbia o i discorsi di Agostino sui Pastori...meno male che voi laici,Popolo di Dio,avete ancora buon senso e il senso della fede.C'è in giro confusione e olezzo venefico nel
Tempio del Signore,o sono solo 'un profeta di sventura'?Il Papa aveva ragione- e lo sà bene- quando affermava negli anni novanta che gran parte della crisi nella Chiesa dipende dalla Liturgia.Come sacerdote ne sono sempre più convinto. Adesso perfino il senso estetico musicale (e dell'arte cristiana) viene relativizzato!Ho dato uno sguardo a un trattato teologico recentissimo che fà la sintesi della teologia dogmatica e, tra le altre arguzie, vi trovo la vecchia e illuministica idea che l'Inferno è vuoto, mentre Giuda, probabilmente-e per essere concilianti con tutto questo mondo odierno- ha ricevuto solo una tiratina d'orecchie dal Padre Eterno.A volte viene da pensare che per i teologi i santi e i mistici non facciano parte della tradizione della fede...sono cose per il popolo ingenuo e non progredito...>>>>>>>>Pregate per i pastori,pregate,pregate