giovedì 22 marzo 2012

Rispunta Maciel. Dopo anni di silenzio alcuni vaticanisti pensano di poterlo usare contro Papa Benedetto ma hanno fatto male i conti...ecco i FATTI (Raffaella)

Clicca qui per leggere l'articolo di Politi.
Fa piacere che, dopo anni di silenzio, qualche vaticanista riesca a pronunciare ed a scrivere il nome di Maciel.
Qui lo speciale del blog sul "caso".
Peccato che il prete messicano salti fuori solo quando si intravede uno spiraglio per dare addosso a Papa Benedetto.
Purtroppo per certa stampa questa operazione si rivela la classica "anatra zoppa".
Perche'? Semplice! Fu l'allora cardinale Ratzinger ad aprire l'inchiesta contro Maciel poi insabbiata (ricordate il caso Groer?), fu sempre l'allora porporato a riaprire il caso proprio all'indomani della gloriosa cerimonia in Aula Paolo VI, nella quale il criminale Maciel venne celebrato con tutti gli onori in occasione del sessantesimo anniversario della sua ordinazione.
E infine fu Joseph Ratzinger, diventato Papa, a condannare Maciel nel 2006 nonostante le incredibili resistenze interne.
A tal proposito c'e' un misterioso fax (di cui i vaticanisti preferiscono non parlare) del 20 maggio 2005, senza firma ma con un timbro della segreteria di stato (Bertone era a Genova!), nel quale c’era scritto, in italiano: “Non vi è nessun procedimento canonico in corso né è previsto per il futuro nei confronti di p. Maciel”.
Ne da' conto Magister in calce a questo articolo.
Ecco la pistola fumante dei tentativi di insabbiamento operati anche dopo l'elezione di Papa Benedetto. Tentativi andati clamorosamente in fumo nel 2006 con la condanna di Maciel ed il progressivo cambio della guardia nella segreteria di stato.
Sono stata chiara?
Politi vada fino in fondo e, invece di accusare chi ha defenestrato Maciel, si chieda chi erano e chi sono gli insabbiatori.
Vuole un aiutino?
Ma procediamo!
Citiamo anche l'omelia del card. Rodè nel 2008.
Nel 2007 Benedetto XVI annulla il cosiddetto "quarto voto dei Legionari di Cristo.
Tale voto vietava ai Legionari di criticare l'operato o la persona del superiore e li obbligava ad avvisare il superiore, qualora un confratello lo avesse fatto.
Nel 2009 il Papa ordina una Visita Apostolica ai Legionari di Cristo.
Il 1° maggio 2010, nel silenzio pressoche' totale dei vaticanisti, Benedetto XVI definisce criminale Maciel riconoscendone tutte le malefatte. Contemporaneamente ordina una visita apostolica al movimento "Regnum Christi".
FATTI NON PAROLE!
Se vogliamo proprio parlare di Maciel, facciamolo fino in fondo e chiediamoci come mai solo dopo la sua elezione a Papa, Benedetto XVI pote' condannare questa persona.
E non dimentichiamo che solo a partire dal 2001 la CDF ottenne la competenza esclusiva ad indagare sui casi di pedofilia.
Ricordiamoci anche che nel novembre 2004 Maciel era ancora additato come esempio per i giovani e che riceveva onori per l'anniversario della sua ordinazione (quel sessantesimo di presbiterato che non fu celebrato per Ratzinger!).
Parliamoci chiaro: fu l'ex Prefetto della CDF a parlare per primo di "sporcizia nella Chiesa", nella Via Crucis 2005, quando secondo i vaticanisti tutto profumava di rosa intorno a San Pietro.
Tentare di insinuare che Benedetto XVI non abbia fatto tutto il possibile per condannare Maciel e' un clamoroso autogol ed un falso storico.
Detto questo, devo ammettere che Politi ha ragione quando si lamenta per la decisione del Vaticano di non organizzare un incontro fra il Papa e le vittime di Maciel in Messico.
Ha anche ragione quando afferma che chiamare in causa i vescovi messicani (molti dei quali erano amici di Maciel, clicca qui) e' una toppa peggiore del buco.
Io spero che il Papa incontri le vittime di questo riconosciuto criminale, ma se questo evento non ci sara' si apriranno altri scenari.
In sostanza Maciel si conferma ancora una volta, come ho sempre sostenuto, la "chiave di volta" di tutti gli insabbiamenti.

Allo stato che cosa deduciamo oggi, alla vigilia della partenza del Papa?

Abbiamo la prova provata di quanto sia ancora arduo per il Santo Padre procedere con una radicale pulizia interna. Il tentativo di minimizzare i crimini di Maciel e' a dir poco incredibile e costituisce la "pistola fumante" di un certo atteggiamento duro a morire.
Ecco le mie personali deduzioni:

1) se l'incontro fra il Papa e le vittime di Maciel avra' luogo, avremo la certezza che davvero qualcosa e' mutato radicalmente nella Chiesa e che la vecchia guardia e' ormai all'angolo;

2) se l'incontro fra Benedetto XVI e le vittime del defunto criminale non si terra', come purtroppo credo, potremo trarre queste, inevitabili conclusioni:

a) sapremo chi detiene davvero il potere in Vaticano (la vecchia guardia);

b) sapremo che ancora una volta preservare e promuovere il lavoro di Benedetto XVI non costituisce una priorita' per la Santa Sede;

c) sapremo che, ancora una volta, per il Vaticano e' piu' importante preservare la memoria del passato che sostenere il lavoro del Pontefice regnante.

In ogni caso saremo ad una svolta e il caso Maciel si dimostrera' ancora la "chiave di volta".
Staremo a vedere che cosa accadra'. In ogni caso tentare di insinuare che l'allora cardinale Ratzinger abbia qualche responsabilita', senza chiamare in causa ben altre colpe di ben altri personaggi, non solo e' un'operazione scorretta ma anche del tutto zoppicante sul piano storico. Giriamoci in giro finche' vogliamo ma nessuno puo' contestare un fatto: a condannare Maciel e' stato Papa Benedetto XVI
.
R.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

d'accordo in pieno. Grazie, come sempre, per il tuo impegno

Anonimo ha detto...

Brava, Raffy cara! Quella faccia di tolla ha superato i limiti della decenza.
Alessia

Anonimo ha detto...

Inoltre il suo articolo è parecchio volutamente lacunoso. Le "rivelazioni" di Proceso, che tali non sono, partono da ben prima, addirittura dal 1944. per cui vediamo di non fare i furbastri.
Alessia

mariateresa ha detto...

teniamo presente che le vittime di Maciel l'incontro non lo vogliono

http://www.periodistadigital.com/religion/america/2012/03/21/religion-iglesia-maciel-victimas-mexico-benedicto-.shtml

insomma non si può pretendere un incontro per forza. Soprattutto quando mediaticamente stanno preparando il trappolone per polemizzare . E' una scusa per quelli come Politi questa faccenda.
Non gliene cale niente delle vittime. ma di attaccare il Papa sì.

Raffaella ha detto...

Infatti! E spetterebbe al Vaticano spiegare a chi non lo sa (come gli italiani) chi era Maciel e chi l'ha condannato.
Temo pero' che l'argomento, troppo imbarazzante, non verra' toccato se non da coloro che vogliono attaccare Benedetto.
Ed io mi arrabbiero' ancora di piu' con chi tace.
R.

Anonimo ha detto...

Le vittime sono divise. Garza, quello che ha scritto il libello, non lo vuole: Vaca, quello del comunicato a cui si riferisce Politi, sì. Comunque, hai ragione, incontro o meno, per loro l'importante è sollevare polvere in quanto non vi è nulla di nuovo o eclatante che non sia il desiderio di vendetta.
Mi spiace solo che tocchi sempre a Benedetto il ruolo di cireneo. Io mi sarei già stufata.
Alessia

Anonimo ha detto...

Raffa, per favore metti in evidenza questo tuo ennesimo memo sul caso Maciel. Mi domando quanto a lungo si dovrà continuare a ripetere le stesse cose, ma tant'è ..., oltre alla preghiera questo è l'unico mezzo che abbiamo, eppoi ti leggono.
Alessia

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffella,

hai dimenticato un piccolo elemento che aiuta a capire un po' di cose: la "famosa" omelia di Rode' del 2008.

Ovviamente ora sul sito originario e' sparita di nuovo (chissa' come mai?), comunque ecco qualche riferimento:

La notizia originale, post delle 9.02:
http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.it/2010/04/ecco-i-sette-cardinali-che-remano.html

La "ricomparsa":

http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.it/2010/05/ricomparsa-la-famosa-omelia-del-card.html

Un breve sommario di cosa c'era nell'omelia:

http://www.famigliacristiana.it/informazione/i-grandi-servizi/dossier/dossier---i-legionari-traditi/la-rete-di-protezione-lincredibile-omelia-del-cardinale-rode-.aspx

PDF dell'omelia:

http://www.wupload.com/file/2678174552/Rode.pdf

Anonimo ha detto...

d'accordo con Mariateresa, ma di cosa vi meravigliate! per cosa vi arrabbiate?! Ad ogni vigilia di viaggi all'estero del Santo Padre tirano fuori storie e polemiche appositamente per far fallire o far passare sotto tono l'evento e i suoi effettivi risultati. beh, sappiamo finora come è andata puntualmente a finire!!!!!! Buona giornata. maria Pia

Anonimo ha detto...

Ho letto la recensione che Ingrao ha fatto del pamphlet di Politi. Mi domando perché varie radio e televisioni invitino quasi sempre il solito paio di vaticanisti, dai quali non ci si può attendere obiettività riguardo il pontificato di Papa Benedetto. Domanda retorica, ovvio.
Alessia

Raffaella ha detto...

Lo stesso motivo per cui non si puo' promuovere il grande lavoro di Papa Benedetto :-)
R.

Anonimo ha detto...

Quello che fa incavolare è sentirsi regolarmente presi per i fondelli da un'informazione faziosa che ricicla all'infinito i soliti concetti. E poi fa bene ricordare lo svolgimento degli avvenimenti a chi fa finta di non sapere e serve piatti preconfezionati a chi, e ce ne sono, non sa ed è pronto a bersi il peggio riguardo in nostro Benedetto.
Alessia

Anonimo ha detto...

C'e' un altro elemento, che e' passato anche qui nel blog a fine febbraio, ad aggiungere una criticita' ulteriore a tutta la situazione: la spaccatura di "Regnum Christi".
Riprendo l'articolo di Franca Giansoldati qui:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=183234

"La notizia della nascita della nuova realtà religiosa femminile è arrivata dal Cile. Monsignor Ezzati, arcivescovo di Santiago del Cile, ha informato di avere eretto con personalità canonica un' Associazione di consacrate chiamata "Totus Tuus" sotto la guida di Marlene Oriol. I membri della nuova associazione sono un numero imprecisato di donne laiche, tutte transfughe del Regnum Christi. A sostenere la scelta della Oriol anche il cardinale Francisco Javier Errázuriz che per un anno svolgerà l’incarico di guida spirituale. Il Papa stesso pare abbia dato l’assenso al passaggio."

Da notare bene che il Card. Velasio De Paolis era molto contrario alla cosa, mentre la fondatrice ha trovato appoggio presso altri due cardinali.

Una mia impressione?
Il tentativo di "recupero" di quanto possibile dei LdC senza sciogliere la Congregazione deve essere stata una decisione molto sofferta per B16, probabilmente ancora sotto pressione della Vecchia Guardia. Ma ormai la cosa non funziona piu'.

Anonimo ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/03/22/il-papa-in-messico-e-linciampo-maciel-due-documenti/
Alessia

un passante ha detto...

Per le analisi di Politi tutto quel che non ha funzionato nel precedente pontificato deve essere sempre colpa di altri. Eppure non mi risulta che ci siano foto di Maciel abbracciato con Ratzinger, vicini, vicini
Uehhh vaticanisti, mica siamo tutti disposti a credere che prima in Vaticano girava nutella e ora burro cacao rancido..

raffaele ibba ha detto...

Politi è sempre più solo interessato a fare polemiche che ad analizzare "i fatti", semplici e crudi.
La questione Maciel è in via di risoluzione solo grazie a Benedetto XVI senza alcun aiuto "laico", anzi.
Brava Raffa.
ciao
r

Dante Pastorelli ha detto...

Il Papa ha fatto di tutto nel caso Maciel, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Però il Papa, essendo compos sui, per grazia di Dio, dovrebbe dir la sua sull'organizzazione del viaggio. E' lui che deve imporre l'incontro con le vittime. Lui le chiami a sé, se quelle non vorranno incontrarlo si saprà da qual parte stia il torto. Se si rassegna alle altrui imposizioni, vorrei conoscer il motivo.
Inoltre egli ha il potere di allontanare dalle leve di comando o comunque da posizioni influenti, i vecchi arnesi, mandarli in qualche sperduto convento o parrocchia.
Scrisse Giov. Paolo II che il limite del suo pontificato era stato il non aver saputo governar la Chiesa. Benedetto XVI ha ancora il tempo per non passare alla storia con identica etichetta.