venerdì 3 febbraio 2012

Simposio sugli abusi, 110 rappresentanti delle conferenze episcopali di tutto il mondo, dieci cardinali e più di 40 relatori altamente specializzati (Asca)

Pedofilia: convegno per vescovi a Roma, 'mea culpa' in chiesa (servizio)

(ASCA) - Roma, 3 feb

110 rappresentanti delle conferenze episcopali di tutto il mondo, dieci cardinali e piu' di 40 relatori altamente specializzati: sono alcuni dei numeri di ''Verso la Guarigione e il Rinnovamento'', il simposio organizzato dall'Universita' Gregoriana a Roma per aiutare i vescovi e i superiori degli ordini religiosi a prevenire e contrastare gli abusi sessuali sui minori nella Chiesa.
Il simposio durera' quattro giorni e affrontera' il tema da molteplici punti di vista, dal diritto canonico alla psicologia, dando anche la parola a una vittima, l'irlandese Mary Collins.
All'interno del simposio e' anche prevista una ''liturgia penitenziale'' nella Chiesa di Sant'Ignazio a Roma, presieduta dal card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi, durante la quale sette rappresentanti di gruppi che hanno commesso abusi o li hanno coperti chiederanno perdono alle vittime. Quindi, una vittima chiedera' a Gesu' la forza per concedere il perdono.
La liturgia sara'' preceduta da quindici di minuti di silenzio e di buio. Papa Benedetto XVI inviera' ai partecipanti un messaggio a firma del Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone.
Due i vescovi italiani in rappresentanza della Cei alla conferenza: mons. Domenico Cancian, vescovo di Citta' di Castello, e mons. Guglielmo Borghetti, vescovo di Pitigliano.
Anche se al simposio prenderanno parte numerosi cardinali e capi dicastero - oltre a Ouellet, Levada, Filoni, Brady, Sandoval, Pulic e Marx, la cui diocesi, Monaco di Baviera, e' anche tra i principali finanziatori dell'iniziativa - nessuno di questi proviene da una diocesi italiana.
Alla presentazione della conferenza alla stampa, mons. Charles Scicluna, il 'pubblico ministero' del Vaticano nei casi di abusi su minori commessi da preti, ha spiegato che ''la protezione dei bambini deve essere un principio e una preoccupazione permanenti in ogni decisione'' della Chiesa.
''Non ci puo' essere una distinzione tra il bene della Chiesa e la protezione dei giovani'', ha aggiunto.
Mary Collins ha confessato ai giornalisti che ''non e' stato facile per me decidere di parlare''. ''Ma dopo essermi posta - ha spiegato - tante domande ho deciso che era qualcosa che potevo fare, sono cattolica e sono una vittima di abusi del clero, non e' stata una decisione facile, si va anche incontro a critiche per questo tipo di partecipazione, ma ho deciso di farlo per cercare di proteggere il futuro del maggior numero possibile di bambini, per questo e' stato importante che io parli e che sia ascoltata''.

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