lunedì 23 gennaio 2012

La voce libera della Chiesa. Una risposta alle accuse di oscurantismo. Lucetta Scaraffia risponde per le rime al pamphlet di Sergio Romano e Beda Romano (O.R.)

Una risposta alle accuse di oscurantismo

La voce libera della Chiesa

Lucetta Scaraffia

Il tema è scontato — la Chiesa che invade gli spazi di libertà pubblici — e scontato è anche il punto di vista del pamphlet di Sergio Romano e Beda Romano La Chiesa contro. Sarebbe stato più corretto, quindi, intitolarlo Contro la Chiesa.
Essendo un pamphlet, il libro presenta le caratteristiche del genere: superficialità delle fonti (sia storiche sia bioetiche) e imprecisione delle notizie, come nel caso di quelle relative al Comitato nazionale di bioetica italiano, per le quali un semplice controllo avrebbe evitato molte inesattezze.
Il volume rivela subito una radicata esterofilia: così Beda Romano ha affrontato ore di colloquio con la segretaria del comitato bioetico francese, che è una fonte molto di parte — forse intervistare lo scienziato che l’ha presieduto per anni, Didier Sicard, l’avrebbe aiutato a fare un discorso più critico — ma mai ha incontrato un membro del corrispondente organismo italiano. Da parte sua, Sergio Romano scrive che la separazione tra Stato e Chiesa è riuscita in tutti i Paesi europei ma non in Italia, fondandosi su un’interpretazione molto parziale sia del Risorgimento che del Concordato.
Il libro presenta anche aspetti nuovi: la comparazione storica dei rapporti tra Stato e Chiesa nei diversi Paesi europei, e soprattutto nella seconda parte — più nuova e interessante — l’affrontare i nodi bioetici senza esaminare le questioni morali e filosofiche a essi sottese, analizzando la realtà dei comportamenti di fronte alle questioni tecno-scientifiche in discussione. Per ogni Paese Beda Romano sceglie di approfondire il tema in cui esso si è dimostrato più avanzato ai suoi occhi: i trapianti di organi in Spagna, i Pacs per le convivenze omosessuali in Francia, l’inseminazione artificiale in Danimarca, la clonazione nel Regno Unito, l’eutanasia in Svizzera. Forse, agli occhi degli autori, il Paese ideale sarebbe quello dove tutte queste “vette di progressismo” fossero riunite insieme. Invece l’Italia è il contrario, perché non trova posto in nessuna classifica di “buoni”, di “moderni”, di “scientifici”.
La colpa naturalmente — con scarsa originalità — viene imputata alla Chiesa, nota per oscurantismo sin dai tempi di Galileo nella sua realtà istituzionale e nei malefici effetti sulla borghesia italiana. Con una ripresa del discorso sulla mancata modernizzazione italiana a causa della Controriforma: un altro luogo comune che la ricerca storica, negli ultimi decenni, ha ampiamente confutato.
È proprio così difficile pensare che le applicazioni delle tecnoscienze o l’accettazione giuridica delle unioni omosessuali non costituiscono solo un test di modernità ma aprono problemi antropologici perché trasformano la nostra cultura, ed è quindi un bene che siano oggetto di riflessione e discussione, e magari di una prudente sospensione di giudizio? Lo pensano molti filosofi laici e scienziati, cattolici e non. Non lo pensano invece le industrie farmaceutiche, i ricercatori che vogliono una rapida celebrità e fondi per le loro attività.
Certamente la Chiesa cattolica è l’unica istituzione mondiale che osa esprimere un giudizio critico su una tendenza “progressista” volutamente superficiale, l’unica che osa denunciare le possibili conseguenze negative di queste innovazioni. Che osa, in sostanza, stimolare una discussione, far riflettere e chiedere risposte vere. Ed è curioso che proprio per questo suo essere libera e pensante — su alcuni temi l’unica voce critica che può farsi sentire in tutto il mondo — sia tacciata di oscurantismo e di incapacità nell’affrontare la modernità.
I singoli intellettuali che affrontano con sguardo critico le questioni — per esempio, oltre a Jonas e Habermas, Testart e Agacinsky — rimangono infatti fatalmente confinati in un ambito ristretto di interlocutori, spesso solo intellettuali che parlano la loro lingua.
La Chiesa invece parla in modo più facile, e si fa ascoltare ovunque. Disturbando, e non poco, il quadretto di una felice modernità che avanza senza macchia tanto caro a molti.

(©L'Osservatore Romano 23-24 gennaio 2012)

8 commenti:

mariateresa ha detto...

se potessi, darei un bacio alla Scaraffia, è tagliente e efficace.

L'ultimo Monsignore su Repubblica è melenso assai. La storia che il Papa usa il bastone in casa è vecchia e se non ricordo male l'ha divulgata la stessa Sala Stampa. Altro che notizie che filtrano misteriosamente.
Spacciarla per una novità vuol dire contare sul fatto che i lettori abbiano problemi di memoria.
Aggiungo che il nostro inarrivabile Benedetto non ha mai guardato dove mette i piedi: era appena eletto che inciampo' durante la messa in una delle basiliche patriarcali, forse S. Giovanni in Laterano,ciccando un tappeto. Lo ricordo perchè avevo temuto che si spalmasse sul pavimento.
Erano 6 anni fa, Monsignore.
Adesso nel club dei gufoni è di moda ravanare sulla salute del Papa facendo finta di saperne e di essere in premurosa preoccupazione. Ma vaffa.

Anonimo ha detto...

Eheheheheh, la grande Lucetta Scaraffia si è specializzata in pamphettari. Non la invidio, ne ha letti un bel po di mattoni ultimamente, la sua tastiera ormai va da sola con risultati eccellenti.
Alessia

Anonimo ha detto...

La Chiesa ha sempre avuto problemi a rappresentarsi col moderno. Anche adesso non sta andando tanto bene

Raffaella ha detto...

Non sara' forse il cosiddetto mondo moderno ad avere problemi a confrontarsi con la Chiesa?
Pensiamo solo al "caso" Sapienza: si e' negato ad una persona (il Papa) il diritto di parlare.
Il problema non era di Benedetto XVI ma dei suoi detrattori.
R.

gemma ha detto...

ah ecco...chercez il pamphlet...c'era in giro l'ennesimo pamphlet
Ora la classifica di Romano fila, più che una classifica è un sogno: il Papa irrilevante che fa notizia solo all'interno della cappella in cui celebra, purchè non lo faccia in latino, naturalmente, perchè allora intervengono a supporto della cristianità giusta i guardiani laici
Ps. lella, noi niente pamphlet??

Raffaella ha detto...

:-)))
Oggi senza pamphlet non sei nessuno...
R.

Fabio ha detto...

E' veramente vergognoso e scandaloso che si continui a scrivere sul Papa e sulla Chiesa con superficialità ed ignoranza crassa.
Fino a quando dovremo sopportare questa gente malevola e ideologizzata al soldo delle lobby massoniche?
I lor signori Romano dovrebbero darsi all'ippica o al bridge... visto il scarso quoziente di intelligenza che insistono dimostrare...

Anonimo ha detto...

qualche media lo possiede anche la gerarchia ecclesiastica,non sono moltissimi,ma ci fosse mai una volta che abbiano alzato la voce per difendere il papa non solo per problemi fisici o presunti tali;quando piovevano insulti,falsità e offese anche molto forti e gravi,non ho sentito che un silenzio assordante,o forse i bisbigli non arrivano ad essere percepiti......