venerdì 6 gennaio 2012

I diciotto nuovi cardinali elettori modificano gli equilibri del Sacro Collegio (Izzo)

PAPA: 18 NUOVI ELETTORI MODIFICANO EQUILIBRI SACRO COLLEGIO

(AGI) - CdV, 6 gen.

(di Salvatore Izzo)

Piu' della meta' degli elettori di un eventuale Conclave sarebbero europei (67su 125) e un quarto sarebbero italiani (30).
Ma si rafforza anche la pattuglia nord americana (che sale a 15 elettori) e quella asiatica (che sale a 9), mentre resta sostanzialmente ferma la componente latino-americana (22 da oggi, erano 21) e cala quella africana: oggi sono 11 ma la decisione di non inserire nessun africano nel Concistoro annunciato fara' si' che da novembre scendera' a 10 (cioe' meno di un dodicesimo degli elettori) perche' il nigeriano di Curia Francis Arinze compira’ 80 anni e perdera' il diritto di voto.
Letto nell'ottica della distribuzione geografica, il Concistoro che Benedetto XVI ha convocato oggi non rende giustizia ad un Papa che tanto si e' speso per i giovani popoli dell'Africa, che ha additato come esempio da seguire per la freschezza della loro fede appena due settimane fa, nel discorso alla Curia Romana, mentre oggi ha denunciato all'Angelus che il mondo occidentale e' allo sbando, "naviga a vista, senza una direzione".
Ed infatti le nomine vanno lette con una ottica diversa, quella di un Pontefice 84enne che vuole completare il faticoso riassetto della Curia Romana, in gran parte da lui delegato ai suoi fidati collaboratori. E questo lo si comprendera' meglio nei prossimi giorni, con l'arrivo in Curia, come bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa, del vescovo di Ratisbona Ludwig Muller (presidente della Fondazione Ratzinger) e con il cambio della guardia alla Dottrina della Fede, dove Joseph William Levada dovrebbe lasciare il posto di comando al salesiano Angelo Amato, che a sua volta potrebbe essere avvicendato alle cause dei santi dal cardinale Angelo Comastri, attuale arciprete della Basilica di San Pietro. Il quarto Concistoro di Benedetto XVI guarda insomma principalmente al cuore della Chiesa, cioe' alla Curia Romana. Ben 10 dei 18 nuovi cardinali elettori ricoprono incarichi nella Santa Sede e sei di loro sono italiani (e l’unico altro italiano dell’elenco e’ monsignor Giuseppe Betori arcivescovo di Firenze).
I nomi dei nuovi cardinali di Curia annunciati dal Papa sono quelli di monsignor Fernando Filoni (prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli), monsignor Joio Braz de Aviz (prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Societa’ di Vita Apostolica), monsignor Manuel Monteiro de Castro (penitenziere maggiore della Penitenzieria Apostolica), monsignor Giuseppe Bertello (presidente del Governatorato del Vaticano), monsignor Domenico Calcagno (presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica); monsignor Giuseppe Versaldi (presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede), monsignor Santos Abril y Castello (arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore), monsignor Edwin Frederik O’Brien (gran maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme), monsignor Antonio Maria Veglio’ (presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti); monsignor Francesco Coccopalmerio (presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi).
Tutti considerati molto in linea con l'attuale segretario di Stato Tarcisio Beetone, anche lui salesiano.
Per non derogare oltre al tetto dei 120 elettori fissato da Paolo VI (ma entro 12 mesi da 125 la mannaia dell'eta' riportera' il Collegio a 112), il Papa ha lasciato fuori personalita' a lui molto vicine, come gli arcivescovi Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, e Zigmut Zimowski, presidente del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari e ex collaboratore di Ratzinger alla Dottrina della Fede.
Dovra' attendere ancora un turno anche monsignor Claudio Maria Celli, attuale presidente del dicastero per le comunicazioni sociali e esperto di Cina. Ma certamente l'arcivescovo riminese festeggera' la porpora concessa al vescovo di Hong Kong, Jhon Tong Hon, che con l'arcivescovo di New York e presidente dei vescovi Statunitensi Timothy Michael Dolan rappresenta una delle principali novita' di questo Concistoro: entrambi sono veri leader emergenti nelle loro aree geografiche. Entrano nel Collegio, poi anche altri residenziali: Dominik Duka (arcivescovo di Praga), Thomas Christopher Collins (arcivescovo di Toronto), monsignor Willem Jocoby Eijk (arcivescovo di Utrecht), e l’indiano di rito siro-malabarese George Alencherry, che e’ anche l’unico patriarca orientale inserito oggi , e l’arcivescovo di Berlino Rainer Maria Woekli, che ha 55 anni, ed e’ ora il piu’ giovane tra i cardinali.
Non ci si attendeva la nomina di Giuseppe Betori arcivescovo di Firenze e Thomas Christopher Collins arcivescovo di Toronto che sono stati inseriti nell’elenco in quanto gli emeriti delle loro diocesi hanno si’ meno di 80 ma sono oggi a capo di dicasteri curiali.
Come dire che la "regola" di attendere l'uscita dal Conclave degli emeriti, che aveva escluso finora Betori da oggi puo’ essere derogata, ma resta vigente se l’emerito lascia per eta' e continua a essere in diocesi, come e’ accaduto per Torino: monsignor Cesare Nosiglia non figura infatti nell’elenco perche’ a Torino risiede ancora il predecessore Severino Poletto che non avendo ancora 80 anni entrerebbe in Conclave. Esclusi assolutamente da un eventuale votazione per il nuovo Papa sarebbero invece i quattro ultraottantenni nominati oggi.
Tra essi il piu’ anziano e’ il belga Julien Ries, padre dell'antropologia religiosa, che compira’ 92 anni il 19 aprile. Ne ha 80 esatti il romeno di rito greco cattolico Lucien Marusin e i due teologi sono un po’ piu’ anziani di lui: il gesuita tedesco Karl Becker ha 84 anni e l’agostiniano di Malta Prosper Grech ne ha 87.
Tra l’altro nei tempi recenti e’ la prima volta che un maltese viene elevato alla porpora cardinalizia.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Da Scola a Muller solo chi conosce vuole intorno. Ma il mondo è grande e la Chiesa cresce al di là di Roma.

Raffaella ha detto...

Magari il Papa avesse intorno solo persone come Scola e Muller!
Magari fosse premiata solo la fedelta' al Santo Padre!
R.

medievale ha detto...

l'importante è che cresca in comunione con Roma. Ubi Petrus ibi Ecclesia